sabato 12 dicembre 2020
Il vescovo Giuseppe Cognata è stato anche il fondatore delle Suore salesiane Oblate del Sacro Cuore: nel video l'apertura della fase diocesana nella Chiesa di Tivoli
Il vescovo Cognata beato, si apre oggi a Tivoli la fase diocesana
COMMENTA E CONDIVIDI

Un vescovo salesiano verso gli altari. Questa mattina, alle 11, nella Sala Faveri della curia vescovile di Tivoli (e trasmessa sulla pagina Facebook e sul canale You Tube delle Salesiane Oblate del Sacro Cuore) verrà aperta la fase diocesana per la causa di beatificazione di Giuseppe Cognata, fondatore delle Suore salesiane Oblate del Sacro Cuore.

A presiedere il rito il vescovo di Tivoli e di Palestrina, Mauro Parmeggiani. Vittima di false accuse di abusi, Cognata, morto il 22 luglio 1972 a Pellaro (Reggio Calabria) dove aveva avuto inizio l’attività missionaria delle religiose da lui fondate, era originario di Agrigento dove era nato nel 1875. Dopo alcuni incarichi di direzione di collegi salesiani, il 16 marzo 1933 papa Pio XI lo nomina vescovo di Bova e riceve l’ordinazione episcopale a Roma dal cardinale August Hlond.

Sette anni dopo, le accuse di tre suore della sua congregazione che portarono il Sant’Uffizio a destituirlo dalla dignità episcopale. Dopo anni in diverse case salesiane e nel silenzio, nel 1962 papa Giovanni XXIII lo reintegra nell’episcopato e l’anno dopo lo nomina vescovo titolare di Farsalo partecipando per volontà di Paolo VI alla terza e alla quarta sessione del Concilio Vaticano II. Lo scorso aprile la notizia da parte della Congregazione delle cause dei santi, che comunicava che la Congregazione per la dottrina della fede «ha comunicato a questo dicastero che il Santo Padre, dopo attento e ponderato esame, ha dato il Suo augusto consenso alle richieste di religiosi e laici che impetravano l’apertura della causa di beatificazione di monsignor Giuseppe Cognata, vescovo di Bova».


Nominato pastore di Bova venne deposto per accuse, rivelatesi false, di abusi a delle suore. Venne riabilitato dopo quasi 20 anni di silenzio e obbedienza alla Chiesa, da Giovanni XXIII. L’avvio della causa sarà presieduto dal vescovo Parmeggiani

«Nonostante questo tempo di grave difficoltà il Signore ci ha fatto dono di una grazia particolare» ha detto l’arcivescovo di Reggio Calabria-Bova, Fiorini Morosini. Un sacerdote e vescovo che «pur calunniato è stato testimone di Cristo nel silenzio e nell’obbedienza alla Chiesa», ci dice il vescovo Parmeggiani che insedierà il Tribunale ecclesiastico per la causa nella diocesi di Tivoli dove il vescovo Cognata è sepolto nella casa generalizia delle suore Oblate. «Quando sembrava che nulla venisse alla luce improvvisamente, mentre il mondo era spaventato da Covid- 19 – per la superiora delle suore oblate, madre Graziella Benghini – la luce di un nuovo sole è venuta ad illuminare la vita della Famiglia Salesiana, di noi Oblate e della Chiesa tutta». La religiosa dice di essere felice insieme alle sue consorelle di «farci portatori di questo evento di verità e di giustizia che rende lode a Dio, attraverso il riconoscimento di un uomo innocente che ha saputo offrire e soffrire in unione totale all’oblazione di Cristo per il bene della Chiesa». Il «calvario generato da calunnie e falsità che ha percorso è stato per lui, per la Congregazione da lui fondata, per la nostra Congregazione salesiana e per la Chiesa fonte di maturazione e di santificazione», ha detto recentemente il postulatore della causa di beatificazione, don Pierluigi Cameroni. Recentemente a Pellaro è stata dedicata al defunto vescovo Cognata una strada della città.

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: