Una celebrazione della comunicatà cattolica cinese di Roma
Un plauso e la vicinanza affettuosa ai cattolici cinesi. Così il Papa nel Videomessaggio inviato ai partecipanti al Convegno internazionale “100 anni dal Concilium Sinense: tra storia e presente”, organizzato dalla Pontificia Università Urbaniana in collaborazione con l’Agenzia Fides e la Commissione Pastorale per la Cina, che si svolge oggi 21 maggio presso l’Aula Magna dell’Ateneo. Si tratta di un evento in due tappe (il primo si è svolto il 20 maggio all’Università cattolica di Milano) dedicato all’assise che (come testimonia l'articolo allegato) segnò l’inizio del passaggio a una Chiesa locale “più cinese” e non solo condizionata dalle presenze missionarie.
A Shanghai «i partecipanti al primo Concilium Sinense – osserva il Pontefice nel messaggio - guardarono al futuro. E il loro futuro è il nostro presente. Il cammino della Chiesa lungo la storia è passato e passa per strade impreviste, anche per tempi di pazienza e di prova. Il Signore, in Cina, ha custodito lungo il cammino la fede del popolo di Dio. E la fede del popolo di Dio è stata la bussola che ha indicato la via in tutto questo tempo, prima e dopo il Concilio di Shanghai, fino a oggi. I cattolici cinesi, in comunione con il Vescovo di Roma - continua papa Francesco -, camminano nel tempo presente. Nel contesto in cui vivono, testimoniano la propria fede anche con le opere di misericordia e carità, e nella loro testimonianza danno un contributo reale all'armonia della convivenza sociale, alla edificazione della casa comune. Chi segue Gesù ama la pace, e si trova insieme a tutti quelli che operano per la pace, in un tempo in cui vediamo agire forze disumane che sembrano voler accelerare la fine del mondo». Dunque «il Concilio di Shanghai non servì solo a far cadere nell'oblio impostazioni sbagliate che avevano prevalso nei tempi precedenti. Non si trattava di ''cambiare strategia'', ma di seguire le strade più conformi alla natura della Chiesa e alla sua missione. Confidando solo - solo! - nella grazia di Cristo stesso, e nella Sua attrattiva».