lunedì 28 ottobre 2024
Figura eminente della Curia Romana durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, aveva 91 anni
Il cardinale Renato Raffaele Martino

Il cardinale Renato Raffaele Martino - Vatican Media

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È morto ieri mattina il cardinale protodiacono Renato Raffaele Martino, figura eminente della Curia Romana durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, strenuo difensore del diritto alla vita e instancabile promotore di pace. Tra pochi giorni avrebbe compiuto 92 anni. Era infatti nato il 23 novembre 1932 a Salerno. Alunno dell’Almo Collegio Capranica era stato ordinato sacerdote nel 1957 e il nel 1962 era entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede, lavorando, oltre che nella Segreteria di Stato, nelle nunziature in Nicaragua, Filippine, Libano, Canada e Brasile. Nel 1980 era stato nominato arcivescovo e pro-nunzio apostolico in Thailandia. Nel 1986 aveva ricevuto l’incarico di osservatore permanente della Santa Sede presso la sede Onu di New York, dove era rimasto per ben 16 anni. In questa veste aveva partecipato come capodelegazione vaticana alla Conferenza sulla popolazione e lo sviluppo svoltasi nel 1994 al Cairo, dove riuscì a coagulare un consenso per stabilire che l’aborto in nessun caso può essere considerato un metodo di pianificazione familiare. Nel 2002 Giovanni Paolo II lo aveva nominato presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace e nel Concistoro del 21 ottobre 2003 lo aveva creato cardinale. L’11 marzo 2006 Benedetto XVI lo aveva designato anche presidente del Pontificio consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, rinunciando all’incarico il 28 febbraio 2009. Il 24 ottobre dello stesso anno aveva rinunciato alla presidenza del Pontificio Consiglio della giustizia e della pace. Dal 12 giugno 2014 era cardinale protodiacono. In qualità di presidente di Giustizia e Pace Martino aveva dato voce all’opposizione del Papa e della Santa Sede alla seconda Guerra del Golfo del 2003 e aveva continuato e portato a termine la redazione del prezioso Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, venuto alla luce nel 2005.

Con la scomparsa del cardinale Martino il numero dei cardinali scende momentaneamente a 233 di cui 121 elettori in un eventuale Conclave. Dopo il Concistoro previsto per il 7 dicembre, che vedrà la creazione di 20 nuovi porporati di cui 19 votanti, il Sacro Collegio risulterà composto da 253 membri, di cui 140 elettori (che diventeranno 139 il 24 dicembre per gli 80 anni dell’indiano Oswald Gracias e 138 il 22 gennaio 2025 per quelli dell’austriaco Christoph Schönborn). Protodiacono a pieno titolo diventa ora il cardinale corso-francese Dominique Mamberti, 72 anni, prefetto della Segnatura Apostolica. Quello di protodiacono è un titolo onorifico, che però acquista un particolare valore in caso di Conclave. È lui infatti ad annunciare alla Chiesa e al mondo il nome del nuovo Vescovo di Roma. Le esequie del cardinale Martino si terranno domani, alle 15, all’Altare della Cattedra della Basilica di San Pietro. La liturgia sarà presieduta dal cardinale decano Giovanni Battista Re. Al termine della celebrazione papa Francesco presiederà il rito dell’Ultima Commendatio e della Valedictio.

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