Venerdì 11 febbraio alle 10 nella Basilica di San Pietro si celebra la Messa presieduta dal cardinale Peter Turkson, già prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, alla presenza di malati, operatori socio-sanitari, assistenti e volontari. - Reuters
Ricorre quest’anno il 30° anniversario della Giornata mondiale del malato. Voluto da Giovanni Paolo II, questo appuntamento viene celebrato venerdì 11 febbraio, memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes. Ecco i contributi raccolti sulle pagine di Avvenire che si possono ricercare anche utilizzando le parole chiave: giornata del malato.
Ansa
Il messaggio di papa Francesco
Il tema della XXX Giornata mondiale del Malato è “Siate misericordiosi come il Padre vostro è misericordioso”. Al centro del messaggio del Papa il tema della vicinanza, della dimensione personale e insieme comunitaria del farsi carico della malattia, espressa sin dal titolo: «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso (Lc 6,36). Porsi accanto a chi soffre in un cammino di carità». Immediato il rimando al tempo che viviamo, alla solitudine che la malattia di per sé produce e oggi accentuata dalle caratteristiche di questa pandemia. Il filosofo Levinas, cita in proposito il Papa nel messaggio pubblicato lo scorso 4 gennaio, diceva che «il dolore isola assolutamente ed è da questo isolamento assoluto che nasce l’appello all’altro, l’invocazione all’altro».
Venerdì 11 febbraio alle 10 nella Basilica di San Pietro si celebra la Messa presieduta dal cardinale Peter Turkson, già prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, alla presenza di malati, operatori socio-sanitari, assistenti e volontari. Mentre già oggi 10 febbraio in un webinar che ripercorre la storia della Giornata istituita da san Giovanni Paolo II, mostrandone i frutti e sottolineando l’attualità del suo messaggio è intervenuto anche papa Francesco con un video messaggio.
La nota del presidente della Cei
Per la Chiesa che è in Italia, la settimana che porterà alla celebrazione della Giornata del malato si è aperta con la 44ª Giornata Nazionale per la Vita che ha avuto per tema “Custodire ogni vita”. Non si tratta di una coincidenza, ma è questa la prospettiva che arricchisce di senso e significato “la risposta alla logica dello scarto”, perché “ogni vita va custodita, sempre!”, come sempre ci ricorda papa Francesco.
Anche il presidente della Conferenza episcopale italiano, il cardinale Gualtiero Bassetti in una nota ha riproposto e messo al centro il diritto alla cura per tutte le persone, anche le fasce più deboli e povere. «Vogliamo richiamare l’attenzione su quanti stanno percorrendo l’ultimo tratto della loro esistenza, trovandosi nello stadio terminale di una grave patologia. Siamo grati ai Centri di cure palliative presenti sul territorio che svolgono un prezioso servizio nel prendersi cura dei malati più gravi fino al termine naturale della loro esistenza».
Inoltre la Segreteria Generale della Cei, attraverso l’Ufficio Nazionale per la pastorale della salute, ha promosso diverse iniziative per questa ricorrenza: qui si trovano tutte raggruppate e si possono consultare.
La Chiesa italiana ha espresso «gratitudine» insieme a «rispetto» e «stima» a «medici, infermieri e professionisti sanitari», oltre ai «medici di medicina generale e ai pediatri, agli operatori dell’assistenza domiciliare, ai farmacisti», ai dirigenti sanitari ma anche ai «cappellani» e agli «assistenti spirituali» attraverso la «Lettera ai Curanti», diffusa alla vigilia dell’11 febbraio, a firma dell’Ufficio nazionale per la Pastorale della Salute diretto da don Massimo Angelelli. IL TESTO INTEGRALE
Archivio Avvenire
Come è nata la giornata mondiale del malato 30 anni fa
Il vaticanista emerito di Avvenire, Salvatore Mazza ha raccontato l’origine della Giornata mondiale del malato, nata nel cuore di Giovanni Paolo II. Dal Parkinson del Pontefice polacco al suo stretto legame con gli infermi, che tante volte finiva per far saltare la sua agenda di appuntamenti: «ai malati riservava da sempre un momento particolare in tutti i suoi viaggi: quando era con loro non guardava l’orologio, si prendeva tutto il tempo necessario per salutarli uno a uno, per parlare con loro».
L'intervista alla presidente dell'ospedale Bambino Gesù
«Non dobbiamo essere benefattori ma farci compagni di strada del malato». Scienza, cura, relazione, compagnia: sono parole che tornano spesso nei ragionamenti della presidente dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc. Concetti che nella cura del paziente si affiancano ad ascolto e silenzio, perché «non serve riempire di parole il dolore» di genitori che hanno perso un figlio. Ecco che così anche la Giornata del malato, che si celebra domani 11 febbraio, «deve servire per formare le coscienze sul significato della persona ammalata», rimettendo al centro «l’umanizzazione delle cure», e per capire «cosa possiamo fare oggi anche come cristiani».
Padre Giuseppe Ambrosoli, il «grande dottore» che parla all'Africa: beato il 20 novembre
Pochi giorni prima della Giornata Mondiale del Malato, la diocesi di Como ha ricevuto una notizia attesa da tempo. «Padre Giuseppe Ambrosoli sarà beatificato in Uganda il 20 novembre 2022». Medico chirurgo e missionario comboniano, padre Giuseppe fondò a Kalongo, nel Nord dell’Uganda, fra il 1957 e il 1959, l’Ospedale che porta il suo nome e la Scuola di Ostetricia «St. Mary Midwifery School».
Il 25 ottobre 2008 una giovane ugandese, Lucia Lomokol, 20 anni, stava per morire di setticemia dopo aver perso il figlio che portava in grembo. Non essendoci più nulla da fare, il medico di turno mise sotto il cuscino di Lucia l’immagine di padre Giuseppe, invitando i familiari a invocare il 'grande dottore'. La donna guarì in modo «scientificamente inspiegabile». Questo fu il miracolo che, nel novembre 2019, portò papa Francesco ad autorizzare il decreto per la sua beatificazione.
La programmazione speciale di Tv2000
Tv2000, l’11 e il 13 febbraio, dedica una programmazione speciale alla XXX Giornata mondiale del malato e alla memoria liturgica della Beata Maria Vergine di Lourdes che si celebrano l’11 febbraio.
Si parte venerdì 11 febbraio: ‘Di buon mattino’, in onda alle 7.30 e alle 9.10, racconta l’attesa per i fedeli, i malati e le famiglie per la riapertura del Santuario di Lourdes, dopo tanti mesi di chiusura a causa della pandemia.
‘L’ora solare’, in onda alle 12.20, ripercorre la storia delle apparizioni mariane a Lourdes attraverso l’esperienza di don Marco Marcis, frate minore cappuccino per 4 anni è stato nel servizio di accoglienza dei pellegrini, tra i primi a portare la spiritualità francescana a Lourdes. Poi: Augusta Vetriani, devota alla madonna di Lourdes a cui si è affidata quando ha scoperto che uno dei suoi figli era affetto da autismo, e che ogni anno si reca a Massabielle dove prega e aiuta altre donne e altre famiglie; Gisella Molina, consigliere nazionale Unitalsi che racconta l’impegno dell’associazione negli anni ed in particolare durante la pandemia.
La puntata si chiude con la storia di Vittorio Micheli, dalla Val Sugana (Tn): la sua guarigione da un tumore alle ossa irreversibile, avvenuta in una notte dopo un pellegrinaggio a Lourdes, è il 63esimo dei 70 miracoli riconosciuti dal Bureau medical di Lourdes e dalla Chiesa cattolica.
Da ‘Siamo noi’, in onda alle 15.15, uno dei volti e delle voci più conosciute di Lourdes: padre Nicola Ventriglia, coordinatore dei cappellani di lingua italiana presso il Santuario della Grotta di Massabielle.
‘Il diario di Papa Francesco ‘, in onda alle 17.30, ospita don Massimo Angelelli, direttore Ufficio nazionale per la Pastorale della salute CEI, che racconta i progetti della Chiesa italiana per l'evangelizzazione, lo studio dei problemi e la cura pastorale del mondo della salute, tesi ad accrescere, sostenere e coordinare la presenza ecclesiale nell'ambito socio-sanitario.
Domenica 13 febbraio il programma ‘Il Mondo insieme’, in onda alle 15.15, racconta il giro d’Italia solidale “Due Ruote e Una Gamba - Ri-cicloviaggio 2021” creato da Luca Falcon e Giulia Trabucco, fondatori dell’Associazione Karma On The Road. Luca a causa di un incidente ha perso una gamba e insieme a Giulia ha ideato una serie di progetti per sensibilizzare sul tema della disabilità, e soprattutto sul riciclo delle protesi, una pratica che può davvero salvare la vita di quelle persone che vivono in Paesi meno sviluppati dove una disabilità li costringe ai margini.
Segue ‘Finalmente domenica’, in onda alle ore 17, che ospita Enrico ed Elena divenuti ciechi da giovani. Dopo una serie di momenti difficili a seguito della loro malattia, dalla perdita del lavoro alla difficoltà di compiere azioni comuni insieme hanno ricostruito le loro storia. Oggi Enrico è insegnante di vela ed Elena è fisioterapista, e vivono in una casa sul lago di Vico insieme ai loro tre figli.