sabato 4 novembre 2017
Consegnata la positio. Domani il 40°della morte. Il vicepostulatore Certini e Primicerio presidente della Fondazione intitolata al «sindaco santo» hanno fatto il punto sulla causa di beatificazione
Un’immagine di Giorgio La Pira Sullo sfondo Firenze di cui è stato sindaco Nel 40° della morte che ricorre domani, sono tante le iniziative In Italia ma non solo. Intanto con la consegna della positio, la causa di beatificazione vive un momento molto importante

Un’immagine di Giorgio La Pira Sullo sfondo Firenze di cui è stato sindaco Nel 40° della morte che ricorre domani, sono tante le iniziative In Italia ma non solo. Intanto con la consegna della positio, la causa di beatificazione vive un momento molto importante

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«Sarebbe bello che il processo di beatificazione di Giorgio La Pira si concludesse fino a che è ancora viva la memoria. Significherebbe indicarlo come esempio di come un cristiano può vivere la politica». È l’auspicio di Mario Primicerio, presidente della Fondazione La Pira, che presentando le iniziative in programma per il quarantesimo anniversario della morte di quello che i fiorentini chiamavano il “sindaco santo”, ha fatto il punto sulla causa di beatificazione. Che sembra essere giunta a un punto decisivo: è stata consegnata infatti la positio, sulla cui base la Congregazione delle cause dei santi potrebbe decidere di sottoporre al Papa il riconoscimento delle 'virtù eroiche' di Giorgio La Pira e quindi il conferimento del titolo di venerabile.

A quel punto, servirebbe il riconoscimento di un miracolo attribuito all’intercessione di La Pira per proclamarlo beato. Il processo – ha spiegato il vicepostulatore della causa, Maurizio Certini – aperto nel 1986 dall’arcidiocesi di Firenze, ha comportato l’esame di una mole enorme di scritti, editi e inediti (libri, lettere, diari…) e l’audizione di oltre 200 testimoni, con rogatorie internazionali che si sono svolte anche a Mosca, a Gerusalemme, in Marocco, in Egitto e in molte altre città. «Ci farebbe particolarmente piacere – ha aggiunto Primicerio – che il decreto che riconosce La Pira venerabile fosse firmato da papa Francesco, in cui vediamo una particolare consonanza con il messaggio lapiriano».

La Fondazione ha fatto avere a Francesco alcuni testi di La Pira in spagnolo. «Ma non escluderei – ha affermato Primicerio – che li conoscesse già, visto che il maggior numero di traduzioni dei testi di La Pira è stato fatto in Argentina». Un sindaco rimasto impresso nella memoria di Firenze, un politico che ha dato un contributo importante alla stesura della Costituzione italiana. Ma anche un personaggio che, con i suoi appelli alla pace e all’unità dei popoli, si è fatto conoscere in molti Paesi: «Lettere e messaggi per chiedere novità sulla beatificazione di La Pira ci arrivano da ogni parte del mondo, a testimonianza di quanto questa figura sia internazionale.

Ci sono arrivate anche richieste di reliquie, alle quali dobbiamo rispondere che si tratterebbe di un culto improprio. Ma sappiamo che molti pregano chiedendo la sua intercessione, e lo testimoniano anche i messaggi lasciati sul quaderno accanto alla sua tomba, nella basilica di San Marco». Proprio nella chiesa di San Marco domani alle 11 sarà celebrata la Messa nel quarantennale della morte (5 novembre 1977). A presiederla il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze. Tra le celebrazioni organizzate per il quarantesimo anniversario della morte, a Firenze sono previste anche una lettura drammatizzata de “I Folli”, atto unico dello scrittore Rodolfo Doni il 10 novembre alle 18 nel Cenacolo di Santa Croce. Giovedì 14 dicembre in Palazzo Medici Riccardi il Centro La Pira organizzerà un convegno dal titolo “La triplice famiglia di Abramo”.

La Pira sarà anche al centro della terza edizione di “Unity in diversity”, la conferenza internazionale dei sindaci promossa dal Comune di Firenze sull’esempio di quelle che La Pira organizzava negli anni Cinquanta: si aprirà martedì a Firenze per concludersi mercoledì in Vaticano, nella Casina Pio IV, su invito della Pontificia Accademia di scienze sociali. Ma La Pira sarà ricordato anche in Calabria. Oggi alle 18.30 nella Cattedrale di Cassano all’Jonio il vescovo Francesco Savino presiederà la celebrazione eucaristica, al termine della quale verrà consegnata la lettera di Giorgio La Pira a Paolo VI: “Abbattere i muri, costruire ponti”. Altre iniziative nel quarantennale sono in programma in tutta Italia, e non solo. Le prossime saranno a Cesena il 6 novembre (su “La Pira e Zaccagnini: l’utopia in politica”), all’università di Bari il 27 novembre (su “La Pira: la città vista dall’alto”) e perfino in Francia, a Cannes, dove si parlerà di “Giorgio La Pira, un mystique en politique”, 'un mistico in politica'.

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