Una foto d'archivio pubblicata da Civiltà Cattolica. Al centro, padre Fiorito. Alla sua destra, un giovane Jorge Mario Bergoglio - La Civiltà Cattolica
«Una vera e propria miniera per entrare nell’anima degli Esercizi Spirituali di sant’Ignazio». È uno dei passaggi più salienti con cui ieri in un videomessaggio in italiano papa Francesco ha voluto presentare e quasi “accompagnare” la novità editoriale del saggio Cercare e trovare la volontà di Dio. Guida pratica agli esercizi spirituali di Sant’Ignazio di Loyola scritto dal sacerdote gesuita argentino Miguel Ángel Fiorito. Composto da circa 200 "schede di lettura" destinate a chi deve "dettare" gli Esercizi, ma utile anche a chi desidera praticarli in proprio, il libro di oltre mille pagine è edito da Áncora.
Le radici ignaziane del legame tra padre Fiorito e Jorge Mario Bergoglio
«Un maestro di preghiera e di discernimento spirituale». Così spesso papa Francesco ha rievocato, in anni recenti, attraverso questa immagine carica di devozione e affetto il suo antico padre spirituale negli anni della sua formazione dentro la Compagnia di Gesù: il gesuita argentino Miguel Ángel Fiorito (1916-2005). Il religioso fu rettore dell’Università del Salvador (1970-73) a Buenos Aires, professore di metafisica, nonché decano della facoltà di filosofia del Collegio Massimo di San Miguel e poi direttore della prestigiosa rivista Boletin de Espiritualidad (1973).
Una figura chiave e poco conosciuta, quasi “marginale” rispetto a giganti come Hugo Rahner e Ignacio Ipparraguirre, quella di questo mite sacerdote ma fondamentale per comprendere la radice più profonda e intima della spiritualità ignaziana su cui si forgiò da gesuita scolastico, maestro dei novizi e poi da provinciale dei gesuiti argentini Jorge Mario Bergoglio.
A padre Fiorito il futuro papa Francesco ha sempre riconosciuto il debito di avere imparato in un autentico «discernimento degli Spiriti» a praticare gli Esercizi Spirituali (anche nel lungo tempo delle quattro settimane vissuti spesso in «assoluta solitudine») e aver fatto sue, grazie a quegli insegnamenti, le parole attribuite a Ignazio di Loyola da Jerónimo Nadal: «Trovare Dio in tutte le cose».
Non è un caso che da superiore provinciale della Compagnia in Argentina Bergoglio assegnò al venerato padre Fiorito il delicato ruolo di istruttore della «Terza probazione»: cioé la verifica dell’ultima tappa della formazione dei gesuiti prima dei voti perpetui e l’incardinamento definitivo nell’Ordine loyolitico.
E un libro in uscita oggi nelle librerie italiane per Àncora scritto proprio da padre Fiorito Cercare e trovare la volontà di Dio. Guida pratica agli Esercizi spirituali di sant’Ignazio di Loyola (pagine 1076, euro 105) mostra tutta l’attualità di questo pensatore; un testo monumentale (solo per il numero di pagine, citazioni bibliche e riferimenti ignaziani) che rappresenta non solo un vademecum per capire la spiritualità della Compagnia di Gesù ma anche il suo valore pedagogico per l’oggi. A firmare la prefazione è il discepolo prediletto del «maestro Fiorito» – così era solito essere chiamato dai gesuiti dell’Argentina e dell’Uruguay– papa Francesco.
Il volume, un classico della spiritualità e molto conosciuto in ambito spagnolo (un’edizione in lingua originale è stata pubblicata recentemente nel 2013) – come spiega lo stesso Bergoglio – rappresenta un «commento pratico e di aiuto per chi voglia praticare gli Esercizi, non limitarsi a studiarli». Il Pontefice nel suo intervento non solo rende omaggio al suo maestro, ne ricorda gli insegnamenti, l’importanza di quanto le sue «schede di lettura spirituale» aiutarono tanti gesuiti in formazione non solo a capire ma anche a mettere in pratica i frutti e i doni suscitati dagli Esercizi Spirituali di Ignazio definito proprio dal Vescovo di Roma come un «eremita socievole»; il pensiero di papa Bergoglio in queste pagine di presentazione corre proprio all’esperienza mistica (1522-23) sperimentata dal santo basco nella grotta di Manresa.
Già nel 1985 l’allora padre Bergoglio in veste di “semplice gesuita” firmerà il prologo a un altro testo chiave del suo maestro intitolato: Discernimento y lucha espiritual.
Ma il più grande tributo pubblico al «caro padre Fiorito» da parte del Pontefice è avvenuto solo quasi due anni fa, il 13 dicembre 2019, nel giorno in cui ricorreva il 50° della sua ordinazione presibiterale, dove ha voluto recarsi nella sede della Curia generale della Compagnia di Gesù a Roma per la presentazione della pubblicazione in cinque volumi (e firmandone anche in quel caso la prefazione) degli Escritos (gli Scritti), editi da “La Civiltà Cattolica”. A curare quel lavoro monumentale (che tocca buona parte della produzione intellettuale di Fiorito dal 1952 al 1991) è stato il gesuita e teologo di formazione – nipote tra l’altro di papa Bergoglio - José Luis Narvaja.
Il saggio di padre Fiorito si snoda nelle sue oltre mille pagine dentro i meandri consueti della spiritualità ignaziana: tanti sono gli accenni a uno dei “santi del cuore” del magistero bergogliano come il savoiardo e primo sacerdote della Compagnia Pierre Favre. Dentro a questo testo affiora anche un dettaglio significativo: gli “aspetti francescani” (tante anche in questo caso le assonanze tra Bergoglio e il Poverello d’Assisi) nella vita di Ignazio di Loyola.
Il volume edito oggi da Àncora rappresenta in un certo senso l’appendice finale e compiuta dell’omaggio e della gratitudine del Vescovo di Roma al suo maestro spirituale definito non a caso «uomo di dialogo e dell’ascolto» e che «ha insegnato a molti di noi a pregare».