sabato 14 settembre 2024
Il Pontefice ha incontrato nella Basilica Vaticana una delegazione di questo Ordine religioso, fondato 500 anni fa, da san Gaetano da Tiene. E ha esortato i presenti al primato del servizio agli altri
Papa Francesco questa mattina di fronte alla statua di San Gaetano da Thiene collocata per l'occasione in San Pietro per i 500 anni dalla nascita dei religiosi teatini

Papa Francesco questa mattina di fronte alla statua di San Gaetano da Thiene collocata per l'occasione in San Pietro per i 500 anni dalla nascita dei religiosi teatini - Vatican Media

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Nonostante papa Francesco sia appena rientrato dal Viaggio apostolico nel Sud Est asiatico, questa mattina il Vescovo di Roma ha ripreso la piena regolarità dei suoi appuntamenti pubblici incontrando i partecipanti al Pellegrinaggio promosso dai Chierici regolari teatini , in occasione dei 500 anni di fondazione.
Anche in questo frangente Francesco ha proposto tre elementi nella sua riflessione: rinnovamento, comunione e servizio. «Per restare fedeli alla nostra missione» – ha sostenuto il Papa – è necessario «intraprendere cammini coraggiosi di rinnovamento». Era il 14 settembre 1524 quando san Gaetano da Thiene e i suoi primi compagni pronunciavano, nella Basilica di San Pietro a Roma, la professione solenne, dando inizio così all'istituto religioso dei chierici regolari teatini per «praticare e promuovere "la vita comune e il servizio di Dio verso i fratelli", e per contribuire alla riforma della Chiesa attraverso la riforma di sé stessi, sul modello della prima comunità apostolica».
Questo istituto fu infatti fondato, esattamente 500 anni fa, oltre che da san Gaetano anche dal futuro cardinale Giampietro Carafa (poi papa Paolo IV), vescovo di Chieti (da cui il nome di teatini perché originari di questa antica città abruzzese che in latino si chiamava Theate).

E ha proseguito il Papa nel suo discorso pronunciato di fronte al Baldacchino del Bernini in San Pietro salutando l'attuale preposito generale il messicano Salvador Rodea di quest'Ordine religioso, nato quasi negli stessi anni della Compagnia di Gesù, che fu fondata nel 1540: «La storia dice che i teatini hanno avuto qualcosa con i gesuiti, io non ci credo! Andiamo avanti». E ha aggiunto: «I buoni propositi rimangono sterili, se non ci si mette concretamente al servizio gli uni degli altri, con umiltà, buona volontà e spirito di sacrificio. Ce lo ha mostrato san Gaetano, con le molte opere di carità che ha promosso, alcune vive fino ad oggi; ma prima di tutto ce lo ha insegnato Gesù, venuto non ad essere servito, ma a servire e dare la vita». Lo spunto della riflessione del Papa è proprio la basilica di San Pietro, all’epoca dei voti solenni di Gaetano da Thiene un vero e proprio cantiere per l’avvio della demolizione dell’antico edificio costantiniano, non più adatto alle esigenze del popolo di Dio, per costruirne uno nuovo”. L’avanzamento dei lavori, pur se a rilento per la scarsezza di fondi e per i progetti non del tutto chiari, per Francesco offre un’immagine “che ci aiuta a riflettere sulla necessità, per restare fedeli alla nostra missione, di intraprendere cammini coraggiosi di rinnovamento”, di rinnovare la fedeltà, dunque, “rimanendo fondati sull’antico”, ma al contempo “pronti a demolire ciò che non serve più per costruire del nuovo”. Questo è il rinnovamento, spiega il Pontefice.
Di qui la riflessione finale: «Coraggio e avanti! Invito tutta la Famiglia Teatina ad abbracciare con gioia, nel Giubileo odierno, propositi di rinnovamento, di comunione e di servizio, sull’esempio di San Gaetano».

​La statua di san Gaetano da Thiene in San Pietro


A ricordo di san Gaetano Thiene, nella Basilica vaticana, a fianco del Baldacchino di San Pietro, alla sinistra dell’Altare della Confessione, da giovedì scorso, è stata posta la grande statua in cartapesta dello scultore maltese Carlo Darmanin, completata nel 1885, che lo raffigura nella visione mistica, avvenuta nel 1517, in cui la Vergine Maria gli consegna il Bambino Gesù. L’opera, custodita nella chiesa parrocchiale di Amrun, a Malta, per la prima volta, nei quasi 140 anni della sua storia, ha lasciato l’isola, dove il santo è molto venerato, e in occasione del 500° anniversario della fondazione dei teatini, il 28 agosto è stata portata nella basilica romana di Sant’Andrea della Valle e il 12 settembre in Vaticano. Oggi, dopo la Messa presieduta dal cardinale segretario di Stato Pietro Parolin per celebrare il giubileo dei chierici regolari teatini, la statua torna nella Basilica di Sant’Andrea della Valle, chiesa madre di questa Famiglia religiosa, nel cuore di Roma, e il 30 settembre sarà riportata ad Amrun.

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