
L'arcivescovo Luigi Conti - Archivio Avvenire
Si è spento questa mattina a Fermo nell’ospedale Augusto Murri l’arcivescovo emerito, Luigi Conti. Aveva 80 anni ed è stato, da vescovo, protagonista della vita pastorale marchigiana per oltre vent’anni, prima a Macerata- Tolentino-Cingoli-Treia (1996-2006), poi, a Fermo (2006-2017). Conti era malato da tempo, ma aveva vissuto la sua sofferenza con grande riservatezza. Il suo successore sulla Cattedra episcopale di Fermo l’arcivescovo Rocco Pennacchio, che ne ha raccolto l’eredità, lo descrive come «pastore accorto e sapiente che ha accompagnato le persone a lui affidate ai verdi pascoli della pienezza di vita in Cristo. La sua - commenta - è stata una guida pastorale attenta e discreta e noi ringraziamo il Signore, in particolare, per l’amore alla Parola che in modo speciale ha saputo spezzare per l’edificazione del Popolo di Dio, lo spirito di paternità verso i presbiteri e specialmente i diaconi permanenti, che ha costantemente accompagnato negli anni del suo ministero e l’attenzione a nuove forme di vita apostolica».
Conti era nato a Urbania il 30 maggio 1941 ed era stato ordinato sacerdote il 26 giugno 1965 (come presbitero per la diocesi di Urbania-Angelo in Vado), dopo avere frequentato il liceo e gli studi filosofici e teologici nel Pontificio Seminario regionale “Pio XI” di Fano. Aveva poi proseguito gli studi teologici nella Pontificia università Lateranense negli anni 1967-1968, acquisendo anche il dottorato. Si era così incardinato nella diocesi di Roma, nominato parroco del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi, nel quartiere Prenestino. Un’esperienza che lo aveva profondamente segnato e che raccontava spesso, in particolare, negli anni, nei suoi incontri con i giovani.
Dal 1988 è stato rettore del Pontificio Seminario Romano Maggiore, fino alla consacrazione episcopale, avvenuta il 28 giugno 1996, che ne aveva determinato il rientro nelle sue Marche, precisamente nella diocesi Macerata-Tolentino-Recanati-Cingoli-Treia. Ordinato vescovo a Roma nella Basilica di San Giovanni in Laterano (a consacrarlo il cardinale Ruini) il 21 settembre 1996, comincia il ministero episcopale il 28 settembre 1996. Dieci anni intensi, nella diocesi conosciuta per l’esperienza del Seminario internazionale Redemptoris Mater. E proprio ieri cariche di affetto sui suoi anni a Macerata sono state le parole dell’attuale vescovo Nazzareno Marconi: «Restiamo uniti nella preghiera, nella comunione per essere sempre più “consummati in unum” così come recitava il suo stemma»
Il 13 aprile 2006 avviene l’elezione ad arcivescovo metropolita di Fermo, con ingresso in diocesi il 4 giugno 2006 e la consegna del pallio, nel giorno della festa dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno 2006, dalle mani di Benedetto XVI.
Durante il suo lungo mandato episcopale l’arcivescovo Conti è stato membro della Commissione Episcopale della CEI per il clero e la vita consacrata, della Commissione mista Vescovi-religiosi-Istituti Secolari e presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, dal 2005 al 2015, in cui aveva mantenuto la delega per il Clero e l’incarico di Moderatore del Tribunale Ecclesiastico Regionale. Dal 3 giugno 2013 al 10 maggio 2014 monsignor Conti è stato anche amminstratore apostolico di Ascoli Piceno. Il passaggio di consegne del pastorale al nuovo arcivescovo di Fermo è avvenuta il 2 dicembre 2017. Cordoglio è stato espresso da entrambe le diocesi da lui guidate (Macerata-Tolentino-Cingoli-Treia e Fermo). La camera ardente è stata aperta nella chiesa di Santa Caterina a Sant’Elpidio a Mare e i fedeli domani potranno rendere omaggio al vescovo dalle 9 alle 20. I solenni funerali si svolgeranno sabato mattina alle 10 nella Cattedrale di Fermo.
Il cordoglio dei vescovi marchigiani per Conti
Esprimendo «il loro sentito cordoglio», i vescovi marchigiani ¬ ricordano ¬in una nota del 1 ottobre secondo quanto riferisce l’agenzia Sir ¬- l’arcivescovo emerito di Fermo Luigi Conti, presidente della Conferenza episcopale regionale dal 2005 al 2015, «come guida saggia, intelligente e previdente dell’Episcopato marchigiano per un lungo tratto di strada condiviso nella comunione e nella missione». «A lui – proseguono – si devono scelte importanti per la chiesa che è nelle Marche e che ne hanno determinato il suo futuro. Non ultimo il 2° Convegno ecclesiale regionale del novembre 2013: ‘Alzati e va…: vivere e trasmettere oggi la fede nelle Marche’”. Inoltre, i presuli, “nel fare memoria della sua presidenza evidenziano l’impegno profuso nel saper comporre nell’unità le diversità delle Chiese particolari del territorio marchigiano». E «rilevano anche la determinazione con cui monsignor Conti, nel suo decennio di presidenza, abbia dato forte impulso alle strutture istituzionali della Regione ecclesiastica delle Marche». «Con animo riconoscente ringraziano il Signore per la sua presenza operosa ed accogliente e nel contempo – concludono i vescovi marchigiani – lo affidano alla sua bontà per la ricompensa riservata ai servi fedeli di cui parla il Vangelo».