martedì 26 novembre 2024
In San Pietro i funerali del prefetto del Dicastero per il dialogo interreligioso scomparso a 72 anni. Il cordoglio del Papa: saggio e mite testimone dell'amore di Dio per l'uomo
Il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot

Il cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot - Imagoeconomica

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Vengono celebrati mercoledì 27 novembre i funerali del cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot morto lunedì scorso. La liturgia, alle 14 all'altare della Cattedra della Basilica di San Pietro sarà celebrata dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio Cardinalizio, insieme a cardinali, arcivescovi e vescovi. Al termine, papa Francesco presiederà il rito dell'Ultima Commendatio e della Valedictio. Ad anticipare con intimo dolore che il prefetto del Dicastero per il Dialogo interreligioso, stava per morire era stato lo stesso Pontefice lunedì mattina, nel corso di una udienza con la delegazione internazionale giainista. Poi nel pimo pomeriggio la triste conferma ufficiale del decesso del porporato con una breve nota de L’Osservatore Romano. «Vorrei dirvi anche una notizia non bella - erano state le parole del Pontefice -: il capo di questo Dicastero, il cardinale Ayuso, sta molto male di salute, è in fin di vita. Una preghiera per lui», aveva chiesto il Papa. Ayuso, 72 anni, era da qualche tempo malato. Missionario comboniano, era nato a Siviglia. Prima di essere chiamato come segretario dell'allora Pontificio Consiglio che aveva raccolto l’eredità del “Segretariato per i non cristiani”, Ayuso era stato preside del Pontificio Istituto di Studi arabi e Islamistica. Il 2 maggio 1980 emise la professione perpetua per i Comboniani. Fu ordinato sacerdote il 20 settembre 1982. Il 29 gennaio 2016 papa Francesco gli conferì la dignità episcopale e Il 25 maggio 2019 lo nominò presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso. Era cardinale dal 5 ottobre 2019.

Tante le testimonianze di cordoglio per la morte di Ayuso. A cominciare naturalmente dall’affettuoso messaggio del Papa che in un telegramma inviato al vicario generale dei missionari comboniani del Sacro Cuore di Gesù, istituto di cui Ayuso faceva parte, ricorda come il porporato abbia «servito il Vangelo e la Chiesa con dedizione esemplare e delicatezza d’animo». Penso con gratitudine, prosegue Francesco, «al ministero da lui profuso senza risparmiarsi dapprima quale zelante missionario in Egitto e in Sudan, poi come preside del Pontificio Istituto di studi arabi e d’islamistica, infine a servizio della Curia romana nel Dicastero pr il dialogo interreligioso di cui divenne prefetto. In ogni opera apostolica – continua il Pontefice – fu sempre animato dal desiderio di testimoniare, con mitezza e saggezza, l’amore di Dio per l’uomo adoperandosi per la fratellanza tra i popoli e le religioni». Tra gli ltri messaggi di vicinanza, quello del grande imam di al-Azhar, il leader sunnita Ahmad Al-Tayyeb che in una nota prega «Dio Onnipotente di concedere pazienza e conforto alla famiglia, ai parenti e ai cari del defunto» definito «un modello distinto di servizio dedicato all'umanità» protagonista di «sforzi significativi nel promuovere le relazioni con i musulmani in generale, e con al-Azhar e il Consiglio musulmano degli anziani (Mce)» e, soprattutto, per «diffondere il Documento sulla Fraternità umana (Hfd) durante il suo servizio in Vaticano e i suoi contributi al Comitato superiore della Fraternità umana». Profonda la partecipazione al lutto anche dell’Unione buddhista italiana, il cui presidente Filippo Scianna ricorda Ayuso come «un uomo e religioso appassionato e alla ricerca di un autentico e fruttuoso dialogo con le altre religioni. Conserviamo – prosegue la nota dell’Unione buddhista italiana - con particolare affetto le sue parole e riflessioni trasmesse alla comunità buddhista mondiale in occasione della Festività del Vesak. Siamo vicini con il pensiero e la preghiera a tutto il Dicastero in questo doloroso momento».


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