Vivere in mezzo a due milioni di giovani è un'esperienza unica difficile da interpretare con le parole. Ciò che subito commuove è l'unione di razze e culture diverse. Alla Gmg sventolano bandiere da ogni parte del mondo, persino bandiere di nazioni in conflitto tra loro sventolano vicine e i giovani pur parlando lingue diverse, riescono a comunicare tra loro, a ridere insieme, a condividere la strada. A Cracovia abbiamo potuto comprendere che la via della fratellanza, del rispetto, dell'amicizia, è possibile ed è l'unica risposta che dobbiamo dare a questo tempo malato di crudeltà, dolore, guerra, odio, tristezza.
Papa Francesco ci invita a non scambiare la felicità con il divano. Per essere felici non abbiamo bisogno di comodità, di sicurezza e tranquillità. La felicità-divano ci imbambola e ci intontisce mentre altre persone (forse i più vivi, ma non i più buoni) decidono il futuro per noi privandoci della libertà.
Dobbiamo riprenderci quella libertà cambiando il divano con un paio di scarpe che ci facciano camminare su nuove strade fatte di sogni, di gioia e di misericordia.
“Andare per le strade del nostro Dio che ci invita ad essere attori politici, persone che pensano, animatori sociali...l'amore di Dio ci invita a portare la Buona Notizia, facendo della propria vita un dono a Lui e agli altri. E questo significa essere coraggiosi, questo significa essere liberi!”
L'invito che ci fa Francesco è di metterci in gioco per costruire il mondo di oggi e lasciare la nostra impronta.
Con gli amici di Verona 36
Parole forti che vanno sicuramente rilette e lasciate sedimentare nel cuore. Parole che sono una esortazione ad uscire dagli schemi sociali che ci stanno imponendo. Parole che sono un grido per iniziare la battaglia della misericordia e dell'amore.
Noi del Gic, con il nostro assistente spirituale, siamo già pronti per elaborare e far nostre quelle parole perchè ora più che mai siamo consapevoli che la Gmg inizia oggi, qui, nella nostra casa, nella nostra terra, tra la nostra gente. Ma soprattutto siamo pronti per indossare quelle scarpe e le metteremo anche alle ruote delle nostre carrozzine perché la disabilità non è un limite ma uno slancio verso nuove sfide!