lunedì 1 gennaio 2024
A Roma nella parrocchia di San Salvatore in Lauro è esposta la statuina appartenuta al santo di Pietrelcina. Il 6 gennaio la chiusura con il vescovo Reina
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Ormai per i romani e i devoti di San Pio da Pietrelcina è diventata una tradizione: nel pomeriggio del 6 gennaio centinaia di fedeli si ritrovano davanti alla parrocchia di San Salvatore in Lauro – nella piazza omonima al cuore della Capitale, fra Castel Sant’Angelo e Piazza Navona – per il bacio del Bambinello che per decenni il frate cappuccino stimmatizzato custodì nella sua cella del convento a San Giovanni Rotondo. La statuetta di 60 centimetri, in legno scolpito e dipinto dagli artigiani bolzanini di Ortisei, «fu regalata a padre Pio negli anni Trenta da una famiglia di benefattori. Ha la mano destra con tre dita alzate, mentre in quella sinistra tiene stretto un cuore dove arde una fiammella d’oro; sull’aureola viene riportata la frase significativa «il cuor del mondo». Venne soprannominato «il Bambinello dei baci» perché il santo lo ricopriva di affetto e tenerezza ogni volta che entrava nella sua stanza, come si fa con un bambino, secondo quanto testimoniato dai suoi confratelli e dai suoi figli spirituali che accedevano alla sua cella. Su di lui riversava le preghiere e le richieste di grazie che gli arrivavano quotidianamente», racconta don Pietro Bongiovanni, parroco e rettore del santuario della Madonna di Loreto a Roma, nonché riferimento per circa 350 gruppi di preghiera di padre Pio nel Lazio. Anche perché nella chiesa sono custodite alcune sue reliquie: il suo mantello e un guanto che lui usava per coprire le stigmate, ma anche alcune gocce del suo sangue, le bende insanguinate e la stola con cui inaugurò l’ospedale Casa Sollievo della sofferenza, oggi uno dei più importanti centri di ricerca medica in Italia.

Ma come è approdata nella Città eterna questa statuetta oggetto di tanta devozione? «Al figlio spirituale e attore Carlo Campanini, convertito grazie alla preghiera di padre Pio, il santo chiese cosa volesse come suo ricordo, sentendo che si avvicinava la sua fine nella primavera del ’68 – ricorda don Bongiovanni –. Lui inizialmente si schermì e alla fine un confratello di padre Pio chiese proprio per lui il Bambinello. “Buona idea: dopo essere rimasto tanti anni in clausura con me, tu lo farai girare per il mondo”, rispose il frate cappuccino». Dopo la morte di padre Pio, avvenuta il 23 settembre dello stesso anno, il superiore del convento di San Giovanni Rotondo glielo regalò, conoscendo la volontà del suo confratello. E la famiglia Campanini ha rispettato il mandato ricevuto dal santo: ha fatto girare la statuetta per i continenti, invitata dai gruppi di preghiera devoti di padre Pio. «Maria Pia Campanini, figlia di Carlo, abita a Roma e da 16 anni lo presta alla nostra chiesa perché sia venerato dalla gente, che accorre numerosa: ormai è diventata una tradizione sentita», riferisce il parroco.

L’intronizzazione della statuina è avvenuta il 23 dicembre, con il santuario stracolmo di fedeli per partecipare alla Messa presieduta da padre Carlo Laborde, vice superiore del convento di Pietrelcina e figlio spirituale del santo, mentre il cardinale Angelo Comastri ha tenuto una catechesi sul Natale.

«La preghiera dei fedeli è molto affettiva e sentita, tenera e bella: la gente prega, si commuove, porta le ansie della vita, le malattie. Le ceste sono stracolme di centinaia di biglietti in cui vengono scritte le richieste di grazie. Un pellegrinaggio della speranza alla ricerca di uno sguardo amico e di una carezza dal Cielo: ciascuno di noi ha le sue pene nel cuore», commenta don Bongiovanni. Che ieri, primo gennaio e solennità della Madre di Dio, ha vissuto un altro momento intenso durante la celebrazione eucaristica con il bacio del Bambinello. E invita a partecipare alla Messa del 6 gennaio, solennità dell’Epifania: a presiederla, alla stessa ora, sarà il vicegerente della diocesi di Roma, il vescovo Baldassarre Reina.

Seguirà la benedizione dei bambini presenti con il Bambinello, poi in piazza la discesa dai tetti della Befana. «Sarà l’ultimo giorno di esposizione alla venerazione dei fedeli», ricorda il parroco di San Salvatore in Lauro, che celebra anche due secoli di fondazione.

Un legame stretto, quello di Padre Pio con il Bambinello: il 24 dicembre di 101 anni fa, infatti, Gesù Bambino gli apparve, come ha raccontato la figlia spirituale del santo di Pietrelcina, Lucia Ladanza: nella sacrestia di San Giovanni Rotondo, in un alone di luce, si fermò tra le braccia del frate cappuccino e il suo volto divenne raggiante. Anche Lucia vide tutto e glielo confessò, ma lui le chiese severamente di non parlarne con nessuno. Quel legame stretto oggi viene offerto al mondo grazie alla semplice statua di Gesù bambino.

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