Dana canterà a una minigiornata mondiale della gioventù irlandese allo "Hill of Slane", luogo legato alla memoria di san Patrizio - Brian Aris
"È stato mio marito ad avere l'idea di questa minigiornata mondiale della gioventù, che celebreremo il 6 agosto, proprio in contemporanea con la GMG di Lisbona, con una Messa a Slane, luogo molto significativo per gli irlandesi, perché qui san Patrizio, nel lontano 433 dopo Cristo, accese una candela pasquale, sfidando il re Laoire e i suoi druidi, impegnati in un festival pagano. Alla fine il sovrano e i suoi sacerdoti si convertirono al cristianesimo perché non riuscirono a spegnere quel fuoco sacro. Fu una delle prime tappe dell'evangelizzazione delle isole irlandesi da parte del famoso santo".
Cosi la cantante irlandese Dana, 73 anni, racconta le origini dell'evento che vedrà il Primate irlandese arcivescovo Eamon Martin celebrare una Messa, mentre Dana canterà la canzone "Light the fire", "Accendi il fuoco", composta proprio per ricordare quell'episodio della vita di san Patrizio. A Slane, sempre il 6 agosto, verrà anche recitato il Rosario, con ogni decina detta da diverse generazioni, per esempio i giovani dell'associazione "Youth 2000" che non sono riusciti ad andare a Lisbona.
Vi saranno anche suor Briege McKenna e don Pablo Escriva de Romani, che lavorano per rimettere nel cuore dei fedeli e dei sacerdoti l'Eucarestia. Da un fuoco vero verrà acceso un cero pasquale, della chiesa cattolica di Slane, e, quella candela pasquale avvierà altre quattro candele, in rappresentanza delle quattro arcidiocesi irlandesi, che verranno passate da nonni a genitori e nipoti, simboleggiando il fuoco della fede che dura ancora, grazie a quel primo gesto coraggioso di san Patrizio.
"Speriamo che giovani e tanti fedeli arriveranno da ogni diocesi irlandese a questo evento, durante il quale pregheremo per la fede cattolica in Irlanda. I bus che li trasporteranno si stanno riempiendo e ci aspettiamo almeno mille persone", racconta ancora Dana, "Ma non ci preoccupiamo troppo dei numeri perché, in fondo, Gesù aveva soltanto dodici discepoli".
In Irlanda Dana che, in gaelico, vuol dire "coraggiosa e, insieme, birichina" è il soprannome che i compagni di scuola diedero alla famosissima cantante irlandese quando, ad appena sei anni, vinse la sua prima gara sonora. Da quel momento è stata una serie di successi che l'hanno portata in cima alle classifiche dei dischi venduti in tutto il mondo . Nata in una famiglia cattolica irlandese, sei fratelli, nel quartiere di Islington, a Londra, dove il padre lavorava come facchino, Dana Rosemary Scanlon, ha vinto, nel 1970, l'"Eurovision Song Context" con la canzone "All kinds of everything", "Tutti i tipi di tutto", che le ha garantito la fama e milioni di dischi venduti in tutto il mondo.
Una nuova fase nella carriera della cantante, fatta di musica più decisamente religiosa, è cominciata con la canzone "Totus Tuus", composta insieme al marito Damien Scallon, sposato l'anno prima, e ispirata dalla visita di san Giovanni Paolo II in Irlanda del 1979, quando quasi tre milioni di fedeli andarono a incontrare il Papa e partecipare alle messe da lui celebrate.
"Penso che, nel cuore delle persone, in ogni mondo, vi sia un profondo desiderio di pace e di amore, che soltanto la fede può soddisfare, e di questo parla la mia canzone "Light the fire".
"Penso che san Patrizio sia un santo per oggi", dice ancora la famosa cantante, "Era una vittima del traffico umano, catturato da un gruppo di pirati e rimasto in condizioni di schiavitù per sei anni, e, così, simboleggia la tragedia vissuta da tanti migranti oggi".
Nella sua carriera, con migliaia di dischi di musica cattolica venduti in tutto il mondo, lei è riuscita a raggiungere tanti giovani, una fascia di età che, spesso, si allontana dalla Chiesa. Qual è il suo segreto?
"Penso che i giovani cerchino la verità e che sia tipico della loro spiritualità un profondo desiderio di autenticità. I giovani, di solito, non hanno paura, sanno dedicarsi completamente a un ideale e amano le sfide. Quando invecchiamo impariamo a fare compromessi e diventiamo meno estremi. Anche questa è una virtù, ma non dobbiamo dimenticarci la sete di valori veri, tipica della gioventù, e dobbiamo capire come possiamo alimentarla e incanalarla. Dobbiamo dire la verità ai giovani, raccontare loro che, nell'Eucarestia, Dio è veramente presente. Qualcosa nel loro spirito capirà che questa è la verità. Penso che i giovani siano speso disillusi, nei confronti della fede, perchè non sappiamo più comunicare loro un messaggio che sia autentico ed entusiasmante".
La Chiesa cattolica irlandese è stata molto danneggiata dallo scandalo degli abusi che ha allontanato moltissimi fedeli. Pensa che vi sia una ripresa, un ritorno alla fede, o pensa che questa crisi sia ancora profonda?
Penso che gli abusi inflitti alle vittime siano stati tremendi e che altrettanto terribile sia il modo in cui la Chiesa ha coperto questi abusi perchè si è interrotto il rapporto di fiducia tra i fedeli e la Chiesa. È importante affermare la verità e, soltanto facendo cosi, la Chiesa può uscire da questa crisi. Credo che la Chiesa abbia ancora molto da dare, soprattutto ai giovani.