Rosario a Bogotà sabato 8 ottobre - Eduardo Berdejo, Twitter
La scena era di quelle che colpiscono anche in un Paese caldo e pittoresco come la Colombia, ricco di devozione popolare. Sabato scorso a Bogotà centinaia di uomini di età diverse si sono ritrovati in Plaza de Bolívar. Il raduno poteva far pensare a un gruppo di tifosi arrivati per qualche manifestazione sportiva. Invece i presenti, rivoltisi alla Basilica di Nostra Signora di Lourdes che si affaccia sulla piazza, alle 12 in punto hanno iniziato a recitare il Rosario, molti in ginocchio, noncuranti della pioggia. La stessa scena si è riproposta a Cali, Barranquilla e altre città. Si tratta del “Rosario de Los Hombres”, iniziativa che a livello locale ha avuto l’appoggio di associazioni ecclesiali come Lazos de Amor Mariano e movimenti come Regnum Christi, e ha preso piede in questi mesi in numerosi Paesi – dal Messico agli Stati Uniti, dal Libano alla Croazia – assumendo dimensioni significative. Quella di sabato scorso è stata la prima volta in cui è si è cercato anche un coordinamento a livello internazionale.
A Sydney il sito dell’arcidiocesi fa una piccola cronistoria di come l’iniziativa si è sviluppata: il primo sabato dello scorso gennaio di fronte alla St Mary’s Cathedral «c’erano 30 uomini, sabato 5 febbraio erano in 60 e il 5 marzo 120, con numerosi figli al seguito». E così in crescendo nei mesi successivi.
Il “Rosario degli uomini” ricalca la pia pratica dei primi cinque sabati del mese, nata dalle parole rivolte dalla Madonna a Lucia di Fatima nell’apparizione del 10 dicembre 1925: «A tutti coloro che per cinque mesi, al primo sabato, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno il Rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti meditando i Misteri, con l’intenzione di offrirmi riparazioni, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie alla salvezza». La sua declinazione attuale che si sta diffondendo, rivolta in primis agli uomini ma non solo ovviamente, è nata invece nell’autunno 2021 in Irlanda. È stato Patrick McCrystal, direttore della sezione irlandese della associazione pro vita Human Life International, che vedendo immagini di Rosari pubblici in Polonia che coinvolgevano un insolito numero di giovani uomini, ha pensato a una specie di format per coinvolgere una fascia di fedeli sempre più distanti dal Rosario. «Parte del nostro problema – ha commentato sul portale statunitense Angelus Enrique Suarez, promotore della preghiera a Austin, in Texas – è che gli uomini trascurano la preghiera, la loro vita spirituale e quindi la vita ecclesiale. Vogliamo richiamare anche il loro ruolo nella Chiesa domestica».
Da questo punto di vista si può aggiungere – gli organizzatori non ci avranno forse pensato – che un testimonial internazionale potrebbe essere il venezuelano Juan Vicente Pérez Mora, 113 anni, l’uomo più vecchio vivente secondo il Guinness dei primati. Sul sito ufficiale dell’organizzazione che certifica i record nel mondo, appare seduto con un vistoso Rosario fra le mani: i suoi familiari raccontano che era abituato a pregarlo due volte al giorno. Senza contare che attualmente la donna più longeva è suor André, al secolo Lucile Randon, religiosa francese, che di Rosari ne deve aver pregati molti anche lei in 118 anni di vita.