Una notte e un giorno in nave da Civitavecchia a Barcellona. Poi in viaggio verso Fatima prima di raggiungere Lisbona e unirsi ai giovani di tutto il mondo per vivere insieme la Giornata mondiale della gioventù. È l’itinerario di viaggio di 1.500 giovani appartenenti ad 11 differenti diocesi del Lazio pellegrini verso la Capitale del Portogallo. Incontrare Papa Francesco, tessere nuove relazioni, visitare nuovi paesi e assaporare culture diverse alcuni dei motivi che animano i ragazzi dai 15 ai 30 anni.
Ma alla base, se li si stimola con le domande, si scopre che il loro desiderio è quello di fare l’incontro autentico con Cristo per dissetare quella sete di autenticità e verità che alberga nei loro cuori. A bordo della nave in viaggio nel Mediterraneo la gioia e l’entusiasmo sono palpabili da poppa a prua.
Partiti dal porto di Civitavecchia hanno trascorso la loro prima notte in nave raccontando le attese e le speranze del pellegrinaggio che li porterà a Lisbona con Papa Francesco
Per molti si tratta della prima Gmg e i ragazzi impegnati come animatori e catechisti nelle proprie parrocchie sentono particolarmente la responsabilità di essere testimoni credibili al loro ritorno. Matteo è «tanto emozionato» perché è stato incaricato, per conto della diocesi di Roma, a coordinare l’aspetto dei canti liturgici. Catechista e membro del gruppo Magis della parrocchia Ascensione di Nostro Signore Gesù Cristo, nel quartiere Quarticciolo della Capitale, ritiene che questa sarà un’esperienza importante anche per il suo ruolo di educatore. «Il pellegrinaggio mi aiuterà a pormi nei loro confronti in maniera diversa – dice -. Quello appena trascorso è stato il primo anno da catechista per i ragazzi che si preparano per la Cresima. È andato tutto bene ma sicuramente si può fare di meglio. Dopo Lisbona sono certo che sarà tutto rinnovato».
Tra gli otto vescovi che accompagnano i ragazzi c’è monsignor Vito Piccinonna da qualche mese alla guida della diocesi di Rieti. È il più giovane presule in Italia. Un giovane tra i giovani, da sempre impegnato nel sociale e vicino ai ragazzi che la società tiene ai margini. Ed è proprio a loro che pensa prima di iniziare la recita delle lodi. «Ho trascorso parte del mio ministero accanto ai ragazzi che provenivano anche dal mondo delle dipendenze – racconta -. Per questo ho sempre guardato anche con entusiasmo ad appuntamenti come la Gmg perché penso che sia un’esperienza di grazia, di fraternità, di incontro, da cui può nascere tanto. Chi partecipa deve sentire la sana fierezza nel sapere di trovarsi in un luogo, in un tempo e in una relazione particolare. Al suo ritorno a casa deve però sprigionare tanta energia e desiderio di andare incontro a tutti, soprattutto a coloro a cui non è giunta la bella notizia di questi eventi, non è giunto un invito e rimangono sempre un po’ ai margini anche delle nostre realtà ecclesiali».
La mattinata in nave è stata scandita dalla preghiera, dalla meditazione e dagli incontri. Tanti i sacerdoti che si sono resi disponibili fino al primo pomeriggio anche per le confessioni. Nelle sale alcuni ragazzi chiacchierano e si confrontano sui vari impegni in parrocchia. Christian racconta della sua esperienza nel Magis, che in latino significa “di più”. «Si tratta di un cammino di fraternità che ci invita ad uscire da noi stessi per andare verso l’altro, cercarlo, accoglierlo. Partecipo alla Gmg proprio per riscoprire la mia felicità soprattutto perché facendo questo cammino noi cerchiamo di andare sempre verso il di più senza accontentarci mai. Voglio ricominciare con una vita nuova e una serenità nel cuore». Laura, 23 anni, torna per la seconda volta alla Giornata mondiale della gioventù. Nel 2016 è stata a Cracovia ma aveva solo 16 anni e confessa che quel viaggio non le ha trasmesso molto. «Era la mia prima volta all’estero e la prima volta senza genitori – racconta -. L’ho vissuto come un viaggio vacanze. Ora c’è più consapevolezza anche a livello di fede».
La speranza riposta in questo pellegrinaggio è quella di ritrovare se stessa. «Il periodo del Covid, soprattutto il Lockdown, mi ha cambiata molto – racconta -. Pensavo di approfittare di quel momento per trascorrere del tempo con me stessa per riflettere, dato che solitamente le mie giornate sono piene di impegni, compreso lo studio. Invece nel momento in cui sono stata costretta a guardarmi dentro ho scoperto tante insicurezze. A Lisbona vado con uno spirito nuovo sperando di fare passi in avanti e imparare ad apprezzarmi di più e a fare scelte giuste per il futuro».