I quindici seminaristi che sabato 10 giugno in Duomo verranno ordinati sacerdoti dall'arcivescovo di Milano, Mario Delpini - foto Itl-S.Mariga
Quasi tutti sono cresciuti in oratorio. E nell’esperienza di animatore, di catechista o di responsabile del gruppo chierichetti, come nel cammino condiviso con sacerdoti, religiosi e religiose esemplari, hanno maturato la decisione di entrare in Seminario. Altri hanno vissuto l’esperienza dello scoutismo, o l’impegno missionario, o la militanza in movimenti e associazioni laicali. Non pochi, inoltre, ricordano l’impronta decisiva lasciata dalla partecipazione alle Giornate mondiali della gioventù. Ecco i più significativi tratti comuni del cammino di vita e di vocazione dei quindici seminaristi che sabato 10 giugno alle 9 in Duomo verranno ordinati sacerdoti dall’arcivescovo di Milano, Mario Delpini (diretta su Telenova, canale 18 del digitale terrestre, e in streaming su www.chiesadimilano.it e su Youtube.com/chiesadimilano).
Ciascuno di loro è unico, ovviamente. Con il suo carattere, le sue idee, la sua storia, il suo profilo umano e spirituale, i suoi “talenti”. Ma non mancano elementi ad accomunare i quindici. Anzitutto: quest’anno niente “vocazioni adulte”, a differenza di quanto avvenuto in anni recenti. I sacerdoti novelli – che hanno completato il cammino di studi e di discernimento spirituale al Seminario di Venegono – hanno tutti fra i 24 e i 31 anni. «I preti sono tutti un dono, a prescindere dall’età – commenta don Enrico Castagna, rettore del Seminario –. Il presbiterio è una casa dove può avvenire un proficuo incontro intergenerazionale. Certo, come avviene nella società, così anche nel presbiterio, l’età adulta e anziana è quantitativamente preponderante. Dunque, giovani che rispondono alla chiamata per il ministero presbiterale sono ancor più presenza che arricchisce il presbiterio e le comunità cristiane. Potrà giovarne, in particolare, la pastorale giovanile che, sempre meno, però, deve pensarsi come dipendente dai preti».
Come ogni anno in vista dell’ordinazione i seminaristi hanno scelto un motto e un’icona come segni identificativi della loro vocazione. «Consapevoli della sete di pace dell’umanità, per il motto hanno scelto un versetto tratto dal Vangelo di Luca “Pace in terra agli uomini, che egli ama” – ricorda un comunicato della diocesi –. La scelta dell’immagine è ricaduta invece sul dipinto “Luce e colore. Il mattino dopo il Diluvio” di William Turner».
La Zona pastorale più prolifica? La Zona IV di Rho con cinque candidati. Quattro vengono dalla Zona V -Monza, tre dalla Zona VI-Melegnano, due dalla Zona II-Varese e uno dalla Zona I-Milano. Sabato, alla Messa di ordinazione, oltre ai loro familiari ci saranno amici e fedeli sia delle parrocchie d’origine sia di quelle in cui hanno svolto le prime esperienze pastorali. Come vuole la tradizione ripresa lo scorso anno dopo lo stop imposto dalla pandemia, subito dopo la Messa verranno festeggiati sul sagrato del Duomo. Per tutti, poi, nuovo appuntamento insieme il 22 giugno alle 11,45 nella Cappella arcivescovile, quando Delpini comunicherà le parrocchie in cui svolgeranno il loro ministero.
Ecco infine nomi, età e provenienza dei quindici ordinandi: Domenico Alonge, 28 anni, di Gorgonzola (Milano); Francesco Baroni, 30 anni, di Vignate (Milano); Matteo Biancardi, 27 anni, di Melzo (Milano); Riccardo Bombelli, 24 anni, di San Vittore Olona (Milano); Riccardo Borgonovo, 26 anni, di Binzago (Monza); Alessandro Foti, 25 anni, di Milano; Matteo Garzonio, 30 anni, di Gallarate (Varese); Gabriele Gerosa, 32 anni, di Vedano al Lambro (Monza); Giovanni Grimoldi, 30 anni, di Muggiò (Monza); Matteo Lozza, 29 anni, di Cerro Maggiore (Milano); Raffaele Mottadelli, 27 anni, di Robbiano (Monza); Jacopo Speroni, 28 anni, di Abbiate Guazzone (Varese); Alessandro Torretta, 26 anni, di Vanzaghello (Milano); Luca Valenti, 26 anni, di Rho (Milano); Marzo Zambon, 25 anni, di Busto Arsizio (Varese).
