La platea dei delegati all'Assemblea del Masci - .
Lo sguardo è rivolto al futuro. Alle grandi sfide che aspettano il Masci, ai cambiamenti che porteranno lo scoutismo adulto nel Terzo Settore, senza dimenticare la vocazione di sempre del movimento Adulti Scout che è quello di rendere viva la comunità e di servire la Chiesa.
È stata un’assemblea nazionale orientata ad individuare quattro orizzonti di programma, quella che si è appena conclusa a Lucca, dove è stato anche conferito l’incarico per un secondo mandato all’attuale presidente Masci, Massimiliano Costa. «È stata un'assemblea importante perché proietta il Masci nel futuro – ha spiegato Costa a conclusione dei due giorni di lavori a cui hanno partecipato 450 delegati da tutta Italia - Il cambio di statuto renderà possibile l'adesione del movimento al Terzo Settore, rispondendo alle sollecitazioni dell'attualità».
Nell’incontro, infatti, «è stata rimarcata la volontà degli adulti scout di offrire, con la vita di comunità aperte, un'occasione di crescita permanente per tutta la vita a tutti gli adulti del nostro tempo. Abbiamo sottolineato come la vocazione al servizio nella Chiesa e nella realtà rende la vita di ognuno più piena e gioiosa, e questo va perseguito soprattutto verso i più soli e deboli».
Inoltre, aggiunge il presidente, «è stato sottolineato come il Masci di domani voglia essere un movimento di persone responsabili che intendono migliorare la realtà, testimoni gioiosi dello scautismo che rende la vita piena, portatori della speranza che ha le radici nella nostra fede in Cristo Gesù».
L’appuntamento di Lucca è stato un appuntamento di particolare importanza per il movimento degli Adulti Scout, in cui sono stati messi appunto alcuni punti fermi per il futuro delle comunità e per il loro impegno, che da anni coinvolge circa seimila adulti scout e circa 400 realtà ben radicate in tutto il territorio italiano. E il futuro è stato pensato su quattro direttrici principali. La prima è appunto “il servizio politico, istituzionale e civico, nelle comunità locali”, che significa «un’azione politica utile a migliorare il cammino delle comunità locali e una visione dell’uomo e della società cristianamente ispirati, la sola utile al bene comune».
Secondo orizzonte di programma è “uno sguardo al mondo e ai nostri stili di vita: tutto è connesso”. Per lo scautismo, infatti, l’essenzialità è uno stile di vita, «da cui possono nascere proposte e azioni generative per tutti». Il Movimento insomma «può operare testimoniando il proprio modo di agire ma anche coinvolgendo le comunità territoriali nel traguardare piccole o grandi prospettive». Terza pista “l’accoglienza delle diversità, condizione per relazioni armoniose”.
Superare la cultura dello scarto è perciò possibile, «operando nelle nostre comunità per recuperare qualcuno, ridandogli speranza o magari aiutandolo a realizzare un suo sogno».
Ultimo orizzonte, non per importanza, “il camminare, in rete con gli altri, per una Chiesa sinodale”. Da qui lo sforzo «per la costruzione di una Chiesa sinodale, capace di coinvolgersi nelle situazioni dell’uomo e della donna di oggi più che cercare di coinvolgere per creare adesioni». La volontà del Masci, così, è essere «associazione di frontiera» verso i non credenti o coloro che sono poco attenti alla vita ecclesiale, per cercare di «divenire fermento e sale nelle chiese locali, promuovendo a tutti i livelli reti associative di incontro e condivisione».
Altra novità per il Masci è l’adesione al Terzo Settore, ma lo si dovrà fare senza perdere alcune caratteristiche specifiche, come la capacità di essere un movimento di educazione per adulti sulla base dei valori dello scautismo. L’entrare a far parte del Terzo settore, comunque, viene vista come un’opportunità per sviluppare progetti con altre istituzioni - sia a livello nazionale che locale - ed essere maggiormente ascoltati sulle questioni sociali importanti.