mercoledì 23 ottobre 2024
Padre di una delle correnti di pensiero teologico più discusse del '900, era entrato nei domenicani nel 1999. Alla base del suo pensiero l'opzione preferenziale per i poveri e gli oppressi
Il teologo domenicano peruviano Gustavo Gutierrez

Il teologo domenicano peruviano Gustavo Gutierrez - Gennari

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Alla base del suo pensiero c'è il più profetico e dirompente brano dei Vangeli: le beatitudini, con l'affermazione della profonda dignità dei poveri, degli ultimi, dei semplici. Questo era uno dei capisaldi del pensiero di padre Gustavo Gutierrez, il padre della teologia della liberazione, morto martedì 22 ottobre 2024 nel convento di San Domenico a Lima a 96 anni.

Il religioso - era diventato domenicano nel 1999 - è ricordato per aver dato avvio a una delle correnti teologiche più discusse del '900 e aver attraversato le nebbie dei sospetti e dei dubbi. Ci sono voluti anni perché la sua opera fosse in qualche modo capita e accolta anche oltre i confini di quell'America Latina dove era nata, in un contesto caratterizzato da forti fenomeni di marginalizzazione e di povertà. La sua opera principale, «Teologia della liberazione», era stata pubblicata nel 1971, arrivando in Italia per i tipi di Queriniana nel 1972. Da lì ne era nato un dibattito, che ha portato alla nascita di diverse correnti (ecco perché spesso di parla di teologie della liberazione, al plurale), alcune caratterizzate anche da estremismi.

Vent'anni dopo la prima pubblicazione, Gutierrez diede le stampe una versione rivista della sua opera, ammettendo l'esistenza di alcuni errori nella prima versione. Il 14 settembre 2013, pochi mesi dopo l'elezione, papa Francesco accolse Gutierrez in Vaticano per un incontro che contribuì in modo definitivo a diradar ogni nebbia.

Gustavo Gutierrez era nato a Lima, in Perù, l'8 luglio 1928. Aveva studiato medicina e letteratura nel Paese natale, spostandosi poi in Europa, per gli studi in psicologia e filosofia a Lovanio in Belgio. Avevo proseguito poi il percorso all'Università Cattolica di Lione, e poi, ancora, a Roma e a Parigi, approfondendo gli studi teologici.

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