Il cardinale Tauran si è spento giovedì sera all'età di 76 anni (Ansa)
La notizia della morte del cardinale Jean-Louis Tauran mi ha riempito di dolore per la perdita di un padre e di gratitudine a Dio per il dono della sua vita.
La letizia che sempre vedevamo sul suo volto era il segno più palese di un uomo afferrato da Cristo, che avanzava con un atteggiamento positivo in ogni situazione. Sempre ci ha dato testimonianza che la certezza della fede consente di andare incontro a ogni fratello uomo, come è accaduto nel suo ultimo viaggio in Arabia Saudita, dove ha suscitato stupore e ammirazione in tanti musulmani con i suoi gesti e le sue parole disarmate: «Di fronte alla crisi culturale che ha trasformato il mondo e al venir meno dei punti di riferimento, incontrarsi, parlarsi, conoscersi, costruire qualcosa assieme è un invito all’incontro con l’altro, che significa anche scoprire noi stessi». In ogni circostanza il suo giudizio era sostenuto dalla sicurezza che solo Cristo salva l’uomo e realizza l’altrimenti impossibile unità tra le persone, in un abbraccio che sa riconoscere e valorizzare tutto ciò che di vero, bello e buono c’è in chiunque.
Veramente il suo servizio alla Santa Sede ha consentito di iniziare processi e costruire ponti, nella fedeltà al magistero di papa Francesco, per il quale ha consumato la sua vita guadagnandola per l’eternità. Il Dio della misericordia ricompensi il servizio unico che ha reso ai Papi e alla Chiesa, dandogli quella pace che si trova solo nell’abbraccio di Cristo tutto in tutti.
In questi anni tutto il movimento di Comunione e Liberazione ha goduto della sua amicizia, dei suoi interventi e dei suoi consigli preziosi, che hanno accompagnato con intelligenza e realismo la nostra presenza nel mondo. In particolare, io ho sempre trovato nei dialoghi con il cardinale Tauran la conferma che la fede genera un protagonista nuovo sulla scena del mondo, che può dare un contributo originale anche in una società liquida come quella attuale, grazie all’unica risorsa che ha a disposizione: la testimonianza, offerta a tutti, nessuno escluso.
Ricordo che durante un nostro incontro disse: «Come ha detto papa Francesco, senza un punto di appoggio in qualche cosa di essenziale noi non potremo evitare di spaventarci davanti alle nuove sfide. E per noi questo essenziale non è altro che Cristo». È Lui il vero protagonista della storia, e noi siamo veramente grati al cardinale Tauran di avercelo ricordato costantemente.
Grazie
Presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione