Il cardinale Bassetti - Ansa
Ha un lieve raffreddore il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei e arcivescovo di Perugia-Città della Pieve, che nella mattina di Natale è risultato positivo al Covid. È quindi di fatto asintomatico e sta trascorrendo il periodo di isolamento nel palazzo arcivescovile di Perugia. Bassetti, che è vaccinato, ha contratto il virus per la seconda volta nell’arco di poco più di un anno. Nel suo appartamento il porporato è sottoposto a costante controllo medico ma continua a svolgere parte delle attività seppur senza alcun contatto esterno ed è in costante collegamento con i suoi collaboratori. Annullati gli impegni pubblici per circa due settimane che coincide con il tempo di Natale. Fra gli appuntamenti in agenda a cui non potrà essere presente anche quello dell’ordinazione episcopale di Francesco Soddu, nuovo vescovo di Terni-Narni-Amelia che Bassetti ha avuto fra i suoi collaboratori in Cei come direttore della Caritas italiana: il rito di consacrazione è previsto per il 5 gennaio nella Cattedrale di Terni.
La sua ultima uscita “pubblica” prima della malattia è stata quella della notte di Natale quando il presidente della Cei ha presieduto la Messa della Natività nella Cattedrale di Perugia. Al termine della celebrazione Bassetti aveva accusato alcuni sintomi influenzali. E la mattina seguente si era sottoposto al tampone. Nei giorni precedenti il cardinale aveva fatto alcuni tamponi di monitoraggio ed era risultato sempre negativo. Fino alla mattina del 25 dicembre. A comunicare nel giorno di Natale la notizia del contagio è stato il vescovo ausiliare di Perugia-Città della Pieve, Marco Salvi. «In questo momento rinnovo l’invito, che faccio a me stesso, a non cedere allo sconforto – ha fatto sapere Bassetti attraverso l’Ufficio nazionale comunicazioni sociali –. Al Signore che viene affido tutti gli ammalati e quanti sono segnati dalla sofferenza. Che il Bambino Gesù doni pace! La nascita di un bambino è il segno della vita che continua, della speranza che rinasce».
Bassetti era guarito dal Covid alla fine di novembre 2020 quando era tornato ad essere negativo dopo aver trascorso tre settimane in terapia intensiva a causa del coronavirus ed essere stato anche in pericolo di vita. Aveva contratto per la prima volta il Covid nell’ottobre 2020 e, quando le sue condizioni si erano aggravate, era stato ricoverato all’ospedale Santa Maria della Misericordia a Perugia. Il suo quadro clinico era ulteriormente peggiorato rischiando di essere intubato. Poi il lento e progressivo miglioramento; quindi la lunga convalescenza fra il Policlinico Gemelli di Roma e il palazzo arcivescovile di Perugia, accompagnata da una corale rete di preghiera, dalla vicinanza del Papa e dall’attenzione dei vescovi e delle diocesi di tutta Italia ma anche di numerosi Paesi del mondo. Il suo primo “abbraccio” alla diocesi dopo la malattia era stato nel giorno di Natale del 2020.