giovedì 25 gennaio 2024
Riconosciuto il miracolo ottenuto per interecessione della beata Maria Leonia Paradis. Sarà beato il polacco Michal Rapacz sacerdote martire del comunismo. Due italiani tra i quattro nuovi venerabili
Suor Maria Leonia Paradis

Suor Maria Leonia Paradis - Web

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Diventerà santa suor Maria Leonia Paradis, fondatrice dell’Istituto delle Piccole suole della Santa Famiglia, nata e vissuta in Canada tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Beatificata da Giovanni Paolo II l’11 settembre 1984 a Montreal, ora la religiosa diventa santa grazie al riconoscimento di un miracolo attributo alla sua intercessione e che ha riguardato una neonata che aveva subito una «prolungata asfissia perinatale con insufficienza multiorgano ed encefalopatia». L’Istituto fondato dalla futura santa venne costituito il 31 maggio 1880, con lo scopo specifico di prestare servizio nelle comunità religiose, nei collegi e nei Seminari. Vengono aperte nuove comunità, nelle quali madre Maria Leonia raccomanda di aiutare i sacerdoti materialmente e spiritualmente, e così, nelle canoniche e nei Seminari si respira quell’atmosfera propria della Famiglia di Nazareth, fatta di trasparenza, pace, ordine e discrezione.

Don Michal Rapacz è stato riconosciuto martire

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Il via libera alla canonizzazione giunge con la pubblicazione, autorizzata da papa Francesco, del decreto che riconosce il miracolo attribuito alla sua intercessione, presentato dal prefetto del Dicastero delle cause dei santi, il cardinale Marcello Semeraro. Nella stessa udienza il Papa ha dato il via libera anche al decreto che riconosce il martirio del sacerdote diocesano polacco Michał Rapacz nato il 14 settembre 1904 a Tenczyn (Polonia) e ucciso in odio alla fede dal regime comunista il 12 maggio 1946 nei pressi di Płoki (Polonia).

Ci sono anche quattro nuovi venerabile, dei quali sono state riconosciute le virtù eroiche. Due sono italiani: un professo dei frati minori cappuccini Gianfranco Maria Chiti e la religiosa Maddalena di Santa Teresa di Bambin Gesù (al secolo Maddalena Rosa Volpato).

Gianfranco Maria Chiti nacque il 6 maggio 1921 a Gignese, vicino Novara. Da giovane intraprese la carriera militare e partecipò alla Seconda Guerra mondiale. Pur avendo aderito alla Repubblica sociale di Salò, seppe prodigarsi per mettere in salvo ebrei e partigiani. Reintegrato nell’Esercito andò in pensione nel 1978 e a quel punto chiese di entrare tra i frati minori cappuccini iniziando il noviziato. Emise la professione temporanea dei voti il 1° novembre 1979 e quella perpetua il 2 agosto 1982. Fu ordinato presbitero a Rieti 12 settembre 1982. Muore il 20 novembre 2004 all’ospedale Celio di Roma in fama di santità.

La Venerabile Serva di Dio Maddalena di Santa Teresa di Gesù Bambino (al secolo: Maddalena Rosa Volpato) nacque il 24 luglio 1918 in una famiglia di agricoltori a S. Alberto di Zero Branco (Treviso, Italia). Frequentò la scuola fino alla terza elementare e poi si dedicò alle faccende domestiche, al cucito e al lavoro dei campi, collaborando alle attività parrocchiali come catechista e socia delle “Figlie di Maria”. Percependo fin dall’adolescenza la vocazione religiosa, a quattordici anni entrò come aspirante nell’Istituto delle Suore Domenicane di Santa Caterina da Siena a Treviso, uscendone tre anni dopo, su consiglio del direttore spirituale. A diciotto anni entrò tra le Terziarie Carmelitane di Santa Teresa di Firenze, ma venne dimessa pochi mesi dopo, per motivi di salute. Per un periodo visse in famiglia come laica consacrata e, nel 1943, entrò nell’Istituto delle Figlie della Chiesa, sorto da cinque anni, accolta dalla Fondatrice, la Venerabile Serva di Dio Oliva Bonaldo. Iniziò il noviziato nel 1944 con il nome di Maddalena di S. Teresa di Gesù Bambino. Il 18 gennaio 1945, all’inizio dell’ottavario di preghiera per l’unità dei cristiani, fece un voto al Signore, offrendo la sua vita «per l’unione dei fratelli separati». Sette giorni dopo, il 25 gennaio, rimase bloccata a letto e le fu diagnosticato un ascesso ossifluente alla quinta vertebra cervicale dovuto al morbo di Pott, comunemente chiamato spondilite tubercolare. Ricoverata all’Ospedale del Lido di Venezia, visse la sua dolorosa malattia con esemplare serenità, rinnovando continuamente la sua offerta per l’unità dei cristiani. Il 18 maggio 1945 le fu concesso di emettere la professione religiosa tra le Figlie della Chiesa. Dopo una lunga agonia si spense il 28 maggio 1946, a ventisette anni.

Gli altri due venerabili sono un altro frate minore cappuccino Cirillo Giovanni Zohrabian (Turchia 1881 - Italia 1972) e il sacerdote spagnolo Sebastian Gili Vives (1811-1894) fondatore della Congregazione delle Figlie Agostiniane del Soccorso.

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