La Porziuncola nella Basilica di Santa Maria degli Angeli - Wikipedia commons
«Il perdono si riceve come un dono. Se siano stati perdonati veramente da Dio, se abbiamo fatto l’esperienza del suo perdono che ci fa nuovi, impariamo a perdonare. Perdona chi è stato perdonato, ama chi è stato amato». Lo ha detto ieri mattina il ministro generale dell’Ordine dei frati minori, padre Massimo Fusarelli, durante la solenne celebrazione eucaristica nella Basilica di Santa Maria degli Angeli in occasione dell’apertura del Perdono alla Porziuncola di Assisi.
La Messa, iniziata con il saluto del custode, padre Massimo Travascio, è terminata con la processione che, da mezzogiorno dell’1 agosto e fino alla mezzanotte di oggi, dà la possibilità di ottenere l’indulgenza plenaria della Porziuncola in tutte le chiese parrocchiali sparse nel mondo e in quelle francescane. «Il perdono che chiediamo, riceviamo e possiamo a nostra volta donare – ha aggiunto padre Fusarelli – non è solo una individuale piccola esperienza di benessere o un mettere a posto i cocci che si sono rotti aspettando che si rompano ancora una volta. Il perdono che Dio ci offre in Cristo e rende possibile nello Spirito Santo è una nuova creazione, è l’inizio di un mondo nuovo, è una vera trasformazione. Non si tratta appena di chiedere scusa e continuare come prima un po’ rassegnati, ma di credere e sperimentare che c’è un nuovo inizio nella nostra vita. Non è forse questo il senso più profondo del perdono che invochiamo? Vi prego non accontentiamoci di pulire la lavagna e poi continuare. Non cerchiamo di far finta che alla fine non sia successo niente e possiamo riprendere il cammino. Cerchiamo piuttosto i germi, i segni di un nuovo futuro che Dio stesso ci apre con questa stessa porta, e di lasciarli crescere. Tutto questo – ha continuato il ministro generale – è possibile perché il perdono è il frutto della croce del Signore Gesù, della sua Pasqua di morte e risurrezione. Il perdono è il dono della sua vita. Varcare la porta della misericordia oggi qui come in tante chiese del mondo è possibile perché è la Pasqua del Signore la sorgente infinita, inesauribile di questo perdono». Poi l’invito del frate ad «aprire la porta della pace, della misericordia e a non paralizzarci nel rancore, nel risentimento e a volte nell’odio. Ascoltare la voce — ha aggiunto — aprire agli altri sono i gesti che a noi sono richiesti. Per questo oggi per ricevere il perdono, la Chiesa ci dice: prega il Padre Nostro, la preghiera dei figli, rinnova la tua fede, confessati, partecipa e ricevi l’Eucaristia, ascolta e apri».
Lo stesso invito era stato rivolto da padre Marcello Fadda, assistente spirituale e delegato del vescovo delle Confraternite della diocesi, nel corso del “Perdono degli assisani”, il tradizionale pellegrinaggio a piedi che dal centro storico della città arriva a Santa Maria degli Angeli con invocazioni, preghiere e canti. Quasi in duecento, ieri mattina, hanno percorso la via mattonata e poi partecipato alla Messa delle 7.
Ma sarà oggi il giorno clou del Perdono, che ricorda dell’indulgenza plenaria chiesta da san Francesco e concessa da papa Onorio III nel 1216. Dalle 7 del mattino e fino alle 18 sarà possibile partecipare alle numerose celebrazioni eucaristiche. Quella solenne delle 11.30 sarà presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo emerito di Genova.
A partire dalle 14.30 i giovani e le famiglie della 40ª Marcia francescana sul tema “Infinitamente buono”, provenienti da tutte le regioni d’Italia e da alcune nazioni estere, dopo una settimana di cammino varcheranno la porta della Porziuncola. Il ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna, padre Francesco Piloni, presiederà alle 19 i Vespri solenni del Perdono. Un momento di forte spiritualità e musica è previsto per domani con il concerto “A te grido Signore infinitamente buono” organizzato dalla pastorale giovanile diocesana e dall’associazione di volontariato “Laudato si’” con il patrocinio del Comune di Assisi.