giovedì 7 gennaio 2021
Nella città toscana il giubileo dedicato all'Apostolo. Un ponte con la Spagna che custodisce le reliquie del santo. Il vescovo Tardelli: chiamati a rinnovarci e a riscoprire il valore del prossimo
La Porta Santa nella Cattedrale di Pistoia che viene aperta per l'Anno in onore di san Giacomo

La Porta Santa nella Cattedrale di Pistoia che viene aperta per l'Anno in onore di san Giacomo - Diocesi di Pistoia

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L'hanno ribattezzata la «piccola Santiago» nonostante sia nel cuore dell’Italia. Perché da nove secoli Pistoia associa il suo nome all’apostolo Giacomo. Come Santiago di Compostela, il capoluogo della Galizia che nel nord della Spagna custodisce le spoglie del santo e che è la meta di una delle più celebri vie di pellegrinaggio. Anche la città toscana è un crocevia di “cammini dello spirito” e accoglie nella Cattedrale una reliquia dell’Apostolo che qui chiamano Jacopo e che della diocesi è il patrono. Da sabato 9 gennaio Pistoia sarà protagonista di un evento che la unirà in modo ancora più profondo a Santiago: l’Anno santo giacobeo che nell’ex Granducato diventa jacobeo. Un appuntamento voluto dal vescovo Fausto Tardelli che ha chiesto alla Santa Sede di poter estendere alla Toscana il giubileo compostelano (che si tiene quando la memoria liturgica di san Giacomo, ossia il 25 luglio, cade di domenica). E tramite la Penitenzieria Apostolica papa Francesco ha concesso di celebrare l’Anno santo anche a Pistoia e di ottenere l’indulgenza plenaria attraversando la Porta Santa della Cattedrale di San Zeno «al termine di un pellegrinaggio, anche soltanto simbolico, per venerare l’Apostolo», si legge nel decreto.

Il reliquiario di san Giacomo nella Cattedrale di Pistoia

Il reliquiario di san Giacomo nella Cattedrale di Pistoia - Diocesi di Pistoia

La Porta Santa sarà aperta il 9 gennaio da Tardelli nel corso di una celebrazione in programma alle 18.15, così come a Santiago la Porta Santa è stata spalancata lo scorso 31 dicembre. Un gesto che segnerà l’inizio del “tempo di grazia” destinato a concludersi il 27 dicembre e che avrà il suo fulcro nella festa del 25 luglio. «In mezzo a queste date pensiamo che almeno dalla primavera possano riprendere i pellegrinaggi, sia dall’interno della diocesi sia dall’esterno. Il cammino è un tema dominante nel culto jacopeo e rimanda a un cammino interiore di conversione e di rinnovamento di vita», spiega il vescovo che all’Anno santo ha dedicato la sua ultima Lettera pastorale. Tardelli definisce l’appuntamento al debutto «una grande occasione per rimettersi in moto. Anche il tempo travagliato che stiamo affrontando ci chiede questo». E aggiunge: «Si tratta dunque di un Anno santo per rivedere il nostro rapporto col Signore nell’ascolto più attento della sua Parola, con una preghiera più vera e autentica e per ripensare tante cose della nostra vita e delle nostre comunità; per buttar via il superfluo e radicarci sull’essenziale; per comprendere sempre di più che è solo nell’amore che si salva il mondo, imparando a prenderci concreta cura l’uno dell’altro e della casa comune».

Il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli

Il vescovo di Pistoia, Fausto Tardelli - Diocesi di Pistoia

Eccellenza, il giubileo jacobeo è segnato dal Covid. Come viverlo?

La pandemia ci ha costretto a ridimensionare i progetti, anzi direi quasi ad azzerarli. Ciononostante, credo che celebrare un Anno santo sia qualcosa di provvidenziale. Con l’emergenza sanitaria siamo stati messi di fronte al dolore, alla morte, all’umana impotenza e insieme grandezza; siamo spinti a guardare alle sorti del mondo e al futuro che vorremmo. Tutto ciò ci fa entrare più in profondità nelle cose, ci fa guardare dentro noi stessi e ci fa ripensare il nostro quotidiano. Forse è proprio questo il senso di un Anno santo: un tempo per riporsi le domande di fondo; un tempo anche di potatura per rimuovere quelle incrostazioni che le nostre debolezze e i nostri peccati ci lasciano addosso; un tempo anche per riscoprire il valore del prossimo.


Per adesso niente pellegrinaggi. E allora?

Il cammino che propongo si può compiere anche in famiglia o nel chiuso della propria camera. Un cammino interiore che, alla scuola dell’Apostolo, ci faccia pregare, ripensare e continuare ad amare.


Quali frutti si attende per la sua diocesi?

Vedo una Chiesa che, seppur si dovesse ridurre nei numeri, acquista in capacità attrattiva per la gioia e l’amore che vi si respira. Una Chiesa più missionaria, composta da persone che sanno essere lievito di speranza in mezzo agli altri e non smettono di annunciare il Vangelo con le parole e le azioni, sull’esempio dell’Apostolo.

La Porta Santa nella Cattedrale di Pistoia che viene aperta per l'Anno in onore di san Giacomo

La Porta Santa nella Cattedrale di Pistoia che viene aperta per l'Anno in onore di san Giacomo - Diocesi di Pistoia

Come raccontare il rapporto di Pistoia con il suo patrono e quindi con Santiago di Compostela?

È un legame interessante e suggestivo che ci fa andare dietro nel tempo, a quando l’allora vescovo di Pistoia sant’Atto, nel 1144, chiese una reliquia del corpo di san Giacomo il Maggiore al confratello di Santiago in Spagna. Cosa che ottenne anche grazie ai buoni auspici di un chierico pistoiese, allora a capo della scuola cattedrale di Santiago. Il legame si mantiene anche oggi. Infatti celebriamo l’Anno santo in accordo con l’arcivescovo di Santiago e quella Chiesa, mentre sul piano civile si sono allacciati rapporti tra le due municipalità e le varie autorità provinciali e regionali per realizzare un vero e proprio gemellaggio. Anche questa dimensione europea, tra l’altro legata da sempre al Cammino di Santiago, è un aspetto interessante del nostro appuntamento.


Che cosa dice oggi san Giacomo?

Giacomo, il primo Apostolo a dare la vita per Cristo, ci richiama alla fedeltà e alla coerenza, alla necessità di avere qualcosa per cui valga la pena vivere e anche morire. Certo, questo qualcosa è in realtà Qualcuno, cioè Gesù Cristo. Come Apostolo poi è andato in missione, forse anche in Spagna, secondo un’antica tradizione. Tutto ciò insegna a non aver paura dell’ignoto e quindi ad avere il coraggio di cercare, di andare, di non arrendersi mai. Inoltre la figura di san Giacomo è legata al camminare, all’essere pellegrini. Quanto è importante per l’uomo di oggi riconoscersi come un pellegrino e un viandante. E quanto è importante per ognuno di noi aprirsi all’accoglienza degli altri, viandanti e pellegrini come noi su questa terra.


Il calendario degli appuntamenti: dai giubilei per ragazzi, famiglie e poveri alle mostre, passando per i pellegrinaggi


Cuore dell’Anno santo jacobeo, che comincia domani a Pistoia e che terminerà il 27 dicembre con la chiusura della Porta Santa nella Cattedrale della città toscana, saranno le giornate che vanno dal 16 al 25 luglio con i festeggiamenti in onore di san Jacopo la cui memoria liturgica viene celebrata appunto il 25 luglio. Il 21 giugno si terrà il giubileo delle diocesi toscane. Poi sono in programma i giubilei “speciali”: quello dei ragazzi il 11 aprile; del mondo del lavoro il 1 maggio; delle famiglie il 30 maggio; dei giovani dal 3 al 5 settembre; delle aggregazioni laicali il 9 ottobre; dei poveri il 14 novembre. Ma il primo in ordine di tempo sarà il giubileo dei malati e degli operatori sanitari – particolarmente significativo in questo tempo segnato dalla pandemia – che si svolgerà il 14 febbraio.

A Pistoia l’Anno jacobeo sarà accompagnato da una serie di iniziative culturali. Tra gli appuntamenti la mostra “Pistoia-Santiago”, a cura di Giorgio Tesi Editore, che arriverà nella chiesa di San Leone dopo un periodo nella città galiziana. Poi si terrà a settembre la mostra “Tesori d’arte e di fede a Pistoia nel segno di san Jacopo, tra XIII e XIV secolo”, a cura della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia. In agenda il convegno “Linguaggi del Divino” organizzato dalla diocesi. Inoltre l’edizione 2021 di “Dialoghi sull’uomo” sarà dedicata ai cammini, tema al centro della mostra “Pistoia in cammino” prevista nel Palazzo comunale tra settembre e ottobre.

Quando i fedeli varcheranno la Porta Santa della Cattedrale di Pistoia calpesteranno la “rosa dei venti”, una lapide che vuole indicare come la città sia crocevia dei pellegrinaggi fra Roma e Santiago di Compostela. Nell’Anno Santo jacobeo Pistoia intende valorizzare la sua storia secolare che l’ha resa uno snodo viario dello spirito. Infatti nel 2019 la città è stata ufficialmente inserita nella rete internazionale dei Cammini di pellegrinaggio ed è stato approvato il Cammino “romea strata” che attraversa Pistoia per 28 chilometri (partendo da Tallin con arrivo a Roma). Poi il Comune è al lavoro per la certificazione del Cammino di san Jacopo che congiungerà le cinque Cattedrali di Firenze, Prato, Pistoia, Pescia e Lucca e che costituisce una tappa del cammino italiano verso Santiago. Il calendario degli eventi è consultabile sul sito www.pistoiaiacobeo.it, un portale che unisce temi religiosi, storici e culturali del culto jacopeo.

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