martedì 16 luglio 2024
L'ex Sant'Offizio ha reso pubblica la decisione unanime approvata da papa Montini che sancì la constatazione di “non soprannaturalità” per le presunte apparizioni olandesi
L'immagine di Nostra Signora di tutti i popoli ad Amsterdam

L'immagine di Nostra Signora di tutti i popoli ad Amsterdam - Wikipedia

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Prima delle nuove norme sui presunti fenomeni soprannaturali, entrate in vigore lo scorso maggio, il Dicastero per la dottrina della fede (DdF) non rendeva pubbliche le decisioni prese al riguardo. Comunicava solo al vescovo interessato la conclusione raggiunta oppure al massimo pubblicava una notizia più generica. Ora non più. È nato quindi un nuovo filone di documenti che riguardano questi fenomeni. Così nel giro di poche settimane abbiamo avuto un comunicato riguardante il giudizio negativo nei confronti delle “apparizioni” di Trevignano, il 27 giugno. E poi le lettere ai vescovi di Brescia e di Locri-Gerace (entrambe firmate il 5 luglio ma diffuse l’8 e il 16 luglio in contemporanea ai rispettivi decreti vescovili) con un giudizio positivo sulla devozione a Maria Rosa Mistica di Fontanelle di Montichiari (Brescia) e sull’esperienza spirituale legata al Santuario della Madonna dello Scoglio in Santa Domenica di Placanica.
Ma non finisce qui. Il DdF ha infatti ritenuto opportuno rendere noto un suo giudizio negativo, avallato da papa Paolo VI, che risale al 1974 e riguarda le presunte apparizioni e rivelazioni degli anni 1945-1959 ad Amsterdam, legate alla devozione della “Signora di tutti i popoli”.
All’epoca la decisione venne presa all’unanimità dai membri della Sacra Congregazione per la dottrina della fede – così si chiamava allora il Dicastero – con un giudizio negativo e definitivo.
«Negli anni scorsi, il Dicastero, di norma – si legge nel comunicato diffuso dal DDF lo scorso 11 luglio – non rendeva pubbliche le decisioni circa i presunti fenomeni soprannaturali, ma di fronte ai persistenti dubbi sollevati circa il Dicastero per la Dottrina della Fede rende noto l’esito della Sessione ordinaria dell’allora Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, tenutasi il 27 marzo 1974».
Ecco i giudizi: «1. Quanto al giudizio dottrinale: OMNES “constat de non supernaturalitate”. 2. Quanto a indagare ulteriormente sul fenomeno: OMNES: “negative”».
Tali decisioni, si legge ancora nel comunicato, «sono state approvate dal Santo Padre Paolo VI, durante l’udienza concessa al Prefetto della Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, cardinale Franjo Šeper, il 5 aprile 1974. Tanto si comunica perché il santo Popolo di Dio e i suoi Pastori possano trarne le debite conseguenze».
La decisione di pubblicare questa decisione di 50 anni fa è stata presa perché la vicenda delle “apparizioni” di Amsterdam è stata piuttosto tortuosa. Come documentato in una accurata ricostruzione storica fornita dai media vaticani (https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2024-07/dottrina-fede-nostra-signora-tutti-i-popoli-amsterdam-paolo-vi.html).
Infatti questi fenomeni vennero bollati come non soprannaturali (“non constat de”) nel 1956 dal vescovo di Haarlem (dal 2008 Haarlem-Amsterdam) Johannes Huibers. Giudizio negativo confermato e rafforzato (“constat de non”), come già visto, dalla Congregazione per la dottrina della fede nel 1974. Nel 1996, il successore di Huibers, Hendrik Bomers, consultandosi con la Santa Sede, aveva acconsentito al culto della “Signora di tutti i popoli”, senza però riconoscere le presunte apparizioni. Ma il suo successore, monsignor Joseph Punt, nel 2002 ne riconosce invece l’autenticità, senza però consultare la Santa Sede. Infine, il 30 dicembre 2020, il nuovo vescovo di Haarlem, Johannes Hendriks, «dopo aver consultato la Congregazione per la Dottrina della Fede e in accordo con essa», afferma che «l’uso del titolo Signora di tutti i popoli per Maria è di per sé teologicamente lecito»; tuttavia, «il riconoscimento di tale titolo non può intendersi come un riconoscimento nemmeno implicito della soprannaturalità di alcuni fenomeni», poiché la Congregazione al riguardo ha dato «un giudizio negativo», che è stato «approvato da Paolo VI» nel 1974. Giudizio che ora è stato pubblicato dal DDF.
A questa storia la ricostruzione fornita dai media vaticani aggiunge una ulteriore specifica, Ricorda che tra i vari messaggi che la Vergine avrebbe lasciato nelle presunte apparizioni di Amsterdam ci sarebbe anche una richiesta affinché la Chiesa riconosca il dogma di Maria quale “corredentrice”. La richiesta risalirebbe all’8 dicembre 1952. E a questo proposito i media vaticani sottolineano quanto affermato da Papa Francesco in almeno due occasioni: il 3 aprile 2020, nell’omelia della messa mattutina presieduta a Casa Santa Marta, quando il Pontefice ha detto: «La Madonna non ha voluto togliere a Gesù alcun titolo… Non ha chiesto per sé di essere una quasi-redentrice o una co-redentrice: no. Il Redentore è uno solo e questo titolo non si raddoppia».


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