Alla vigilia di Ognissanti i ragazzi visiteranno i luoghi e le scuole frequentate da Carlo Acutis a Milano
Halloween? Dolcetto o scherzetto? No grazie. Come accade ormai da quasi un decennio, la sera del 31 ottobre, nella vigilia della solennità di Tutti i Santi, la Fondazione degli Oratori Milanesi-Fom propone ai ragazzi un modo diverso di vivere, se non proprio tutta la notte, almeno una gran parte della serata in cui tanti loro coetanei festeggiano, appunto, solo Halloween. Torna, infatti, l’ormai tradizionale appuntamento della “Notte dei Santi”, giunto alla nona edizione, ma in questo 2024 con un valore aggiunto. Un viaggio alla scoperta della figura del beato Carlo Acutis, il giovane milanese scomparso nel 2006 a soli 15 anni per una leucemia fulminante e del quale papa Francesco ha annunciato la canonizzazione prevista per il Giubileo del 2025.
L’iniziativa, dedicata per lo più agli adolescenti di età tra i 14 e i 16 anni, permetterà infatti di percorrere i luoghi che Carlo Acutis frequentava, dalle scuole dove ha studiato alla parrocchia in cui si recava quotidianamente per pregare e partecipare all’eucarestia: un itinerario caratterizzato da momenti di animazione, riflessione e testimonianza che culminerà con l’incontro e il dialogo finale con l’arcivescovo Delpini (tra le 21.30 e le 22.15) e i vescovi ausiliari che saranno tutti presenti, in momenti differenti della sera.
Divisi in gruppi, con partenze scaglionate fra le ore 18 e le ore 20.30, i 1500 ragazzi attesi si incontreranno in largo Cairoli per poi dirigersi nelle tre scuole che videro la presenza di Carlo studente: il Collegio San Carlo e gli Istituti delle Marcelline di piazza Tommaseo e Leone XIII. Proprio in quest’ultima scuola si potrà entrare visitando l’aula dove Carlo studiò nel suo ultimo anno di vita. Gli adolescenti, inoltre, incontreranno due testimoni che lo hanno conosciuto: al “Leone” il professore di religione dell’Istituto Fabrizio Zaggia, e alle “Marcelline” suor Monica Ceroni, oggi responsabile della scuola di piazza Tommaseo. Nella medesima piazza, di fronte alla scuola, si svolgerà l’ultima tappa dell’itinerario presso la parrocchia di Santa Maria Segreta dove i giovani saranno accolti da Delpini e dagli altri vescovi.
L'arcivescovo Delpini con i giovani nelle scorse edizioni - Fotogramma
«Sono stata la preside e l’insegnante di religione di Carlo, dai suoi 6 anni ai 14, avendo frequentato da noi le scuole elementari e medie», ricorda suor Ceroni. «Era una ragazzo normalissimo e vivace, amante della libertà e credo davvero che sia un bell’esempio per i ragazzi di oggi perché testimonia che non serve essere fuori misura per essere santi. Un bravo studente e buon amico: penso che questa sia la santità che il Signore vorrebbe da un ragazzo di quell’età».
«Stiamo lavorando da diverso tempo sulla figura di Acutis – spiega, da parte sua, don Stefano Guidi, direttore della Fom –, perché i ragazzi e gli adolescenti vedono in lui anzitutto un coetaneo, dal punto di vista non soltanto anagrafico, ma anche culturale. La vita di Carlo non è semplicemente la vita di un santo adulto che è stato adolescente, ma è la vita di un adolescente che diventa santo».
Non a caso, ad Assisi, nel Santuario della Spogliazione, accanto all’urna che conserva il corpo di Carlo, continua ad ardere la “Lampada degli oratori della arcidiocesi di Milano”, un segno visibile del forte legame fra Acutis e i ragazzi degli oratori ambrosiani. Un rapporto ormai consolidato, come dimostra il pellegrinaggio della reliquia del “santo 2.0”, ospitata per brevi periodi di tempo in tante diverse realtà oratoriane sull’intero territorio diocesano.