venerdì 26 agosto 2022
Oggi a Canale d'Agondo, suo paese natale, il vescovo Marangoni celebra la Messa per l'anniversario. Una devozione popolare segno di beatitudine
Albino Luciani, papa  Giovanni Paolo I, risponde al saluto dei fedeli subito dopo la sua elezione il 26 agosto 1978

Albino Luciani, papa Giovanni Paolo I, risponde al saluto dei fedeli subito dopo la sua elezione il 26 agosto 1978 - Ansa

COMMENTA E CONDIVIDI

Perché tanta devozione per un concittadino nato 110 anni fa? Per un Papa rimasto sul soglio di Pietro per soli 33 giorni, dal 26 agosto 1978? All’ingresso della chiesa dove Albino Luciani è stato battezzato, ha ricevuto i Sacramenti, ha celebrato la Prima Messa, ci sono dei libroni, almeno due all’anno, che vengono riempiti di preghiere, di richieste d’intercessione, di testimonianze di “grazie”.

Perché, dunque? «Sappiamo quanto la beatificazione del nostro “don Albino”, come noi ancora lo chiamiamo – ha spiegato il sindaco Flavio Colcergnan al cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, in una recente visita – sia dovuta proprio al fatto che è acclarato che sia beato, per la sua opera, per quello che ha fatto, a parte il miracolo. La devozione che lui riesce a creare nella gente è proprio segno di beatitudine».

È quanto ci sentivamo motivare anche da monsignor Vincenzo Savio, allora vescovo di Belluno Feltre, prematuramente scomparso, quando nel 2003 gli chiedevamo perché proprio la Chiesa diocesana volesse iniziare quella causa di beatificazione, con altre in corso. La devozione, come segno di beatitudine.

Canale d’Agordo, neppure 1.100 abitanti, incuneato nelle valli tra il Civetta e le Cime d’Auta, nell’Agordino, oggi si riunisce in preghiera, nella piazza principale del paese, intorno alla fontana, per ricordare l’elezione di don Albino al soglio di Pietro, 44 anni fa. Il vescovo di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, concelebrerà la Messa con i suoi preti, alle 16.30. Arriveranno pellegrini da tutto il Veneto, come ogni anno. «Sono stati invitati anche coloro che dalla Valle del Biois e dal resto della diocesi scenderanno a Roma per la beatificazione del 4 settembre – sottolinea don Fabiano Del Favero –. Quello di oggi, infatti, sarà un momento di preparazione di quell’evento». Preparazione spirituale, ma anche culturale.

Loris Serafini, direttore del Musal, infatti, ha predisposto opportunità più ampie di visita al Museo e alla casa natale di Luciani. Il sindaco Colcergnan ha fatto riasfaltare le strade e arredato di fiori piazze e marciapiedi. Ma proprio oggi ricorrono anche i 43 anni di un pellegrinaggio altrettanto significativo, quello di Giovanni Paolo II, prima a Canale, poi ai 3mila metri della Marmolada, quindi a Belluno.

Un omaggio, allora, al suo predecessore. Ed ecco che il vescovo Marangoni salirà, alle 10.30, ai 3.265 metri di Punta Rocca per celebrare la Messa nella Grotta della Madonna, che ospita la statua di Maria Regina della Pace, consacrata da Wojtyla, in quella lontana visita, «sotto una tormenta di neve e tempesta», come ricorda Andrea Bressan, allora capo del Soccorso Alpino della Marmolada, che oggi ritornerà lassù. Sarà l’occasione, per Marangoni, d’invitare di nuovo a pregare per la pace in Ucraina (ma non solo), per far memoria di san Giovanni Paolo II e del nuovo beato, Luciani appunto. E pure per una preghiera per le 11 vittime della Marmolada, del 3 luglio scorso. Il tutto con al centro la beatificazione del 4 settembre.

Anche la diocesi di Vittorio Veneto, col vescovo Corrado Pizziolo, questa sera in Cattedrale si ritroverà riunita in una veglia di preghiera rimeditando il suo poastore degli anni ’60, Luciani appunto. È di qualche giorno fa la 15ª edizione degli Esercizi spirituali comunitari itineranti (Esci) della Chiesa di Belluno-Feltre sul Cammino delle Dolomiti, con l’accompagnamento di Marangoni che lungo il percorso ha proposto tre momenti di riflessione centrati sulla spiritualità di Albino Luciani. «Il suo motto episcopale “Humilitas”, umiltà, è spiegato con il richiamo alla mitezza evangelica – ha sottolineato Marangoni –: la mitezza è stata vissuta da Luciani nel suo stile di relazione e di comunicazione con gli altri».

La beatificazione domenica 4 settembre​

Si terrà domenica 4 settembre alle 10.30 in piazza San Pietro la Messa con il rito di beatificazione di Giovanni Paolo II. A presiederla papa Francesco. La petizione per la beatificazione verrà letta dal vescovo della diocesi di Belluno-Feltre, Renato Marangoni, in quanto sede della causa di canonizzazione, insieme al postulatore, il cardinale Beniamino Stella, e alla vice-postulatrice Stefania Falasca. Nel corso della beatificazione la postulazione donerà al Papa un reliquiario con una reliquia del nuovo beato. La sera precedente, sabato 3 settembre 2022, alle ore 18.30, nella Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma, si terrà la veglia di preghiera presieduta dal cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma. La Veglia si svolgerà nella chiesa che custodisce la cattedra del vescovo di Roma, della quale Giovanni Paolo I prese possesso il 23 settembre 1978. Il momento di preghiera sarà animato da canti e letture di brani del magistero di papa Luciani. L’ingresso sarà libero.

Messa di ringraziamento domenica 11 settembre​

La Messa di ringraziamento per la beatificazione di Giovanni Paolo I si svolgerà domenica 11 settembre. La celebrazione avrà luogo alle 16 nella piazza di Canale d’Agordo, paese natale del beato nel Bellunese, con i vescovi e le comunità delle tre sedi episcopali nelle quali Albino Luciani aveva svolto il suo ministero sacerdotale ed episcopale: il patriarcato di Venezia guidato da Francesco Moraglia; la diocesi di Belluno-Feltre guidata da Renato Marangoni; la diocesi di Vittorio Veneto guidata da Corrado Pizziolo. A presiedere il rito il patriarca Moraglia.

La Vita​ di Albino Luciani

Albino Luciani nasce a Forno di Canale (oggi Canale d’Agordo) il 17 ottobre 1912 da Giovanni Luciani e Bortola Tancon

Nel 1923 Luciani entra nel Seminario minore di Feltre. Nell’ottobre 1928 passerà al Seminario Gregoriano di Belluno

Il 7 luglio 1935 viene ordinato sacerdote nella chiesa di San Pietro a Belluno

Giovanni XXIII il 15 dicembre 1958 lo nomina Luciani vescovo di Vittorio Veneto e il 27 dicembre lo consacra vescovo. Entra in diocesi l’11 gennaio 1959

Paolo VI il 15 dicembre 1969 lo nomina nuovo patriarca di Venezia, dove Luciani farà il suo ingresso l’8 febbraio 1970.

Il 5 marzo 1973 Paolo VI lo crea cardinale

Il 26 agosto 1978 il Conclave elegge Albino Luciani papa con il nome di Giovanni Paolo I.

Muore 28 settembre 1978


© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI