È una delle immagini che resterà nella storia della Chiesa: a bordo di un elicottero Benedetto XVI lascia il Vaticano e raggiunge Castel Gandolfo. È il 28 febbraio 2013. Alle 20 di quel giorno, come annunciato l’11 febbraio durante un Concistoro, diventerà effettiva la sua rinuncia al ministero petrino aprendo di fatto la Sede Vacante e la convocazione di un Conclave per eleggere il nuovo Papa. Prima di lasciare il Vaticano, Benedetto XVI aveva incontrato al mattino la quasi totalità del Collegio cardinalizio e alla loro presenza garantisce la propria fedeltà e obbedienza al “futuro Papa che è tra voi”. Una giornata storica, che chiude un pontificato durato complessivamente 7 anni, 10 mesi e 9 giorni. Ma non si tratta di un addio. “Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio in questa terra – dice affacciandosi dal balcone esterno di Castel Gandolfo il 28 febbraio -. Ma vorrei ancora, con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità”. - Ansa
Francesco e Benedetto XVI. Un rapporto di grande stima e di affetto. Papa Francesco lo dimostra sin dalle prime parole dopo la sua elezione. “La comunità diocesana di Roma ha il suo vescovo: grazie – dice Francesco dalla Loggia centrale della Basilica Vaticana la sera del 13 marzo 2013 -. E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”. Passeranno alcuni giorni e proprio a Castel Gandolfo avviene il loro primo incontro di persona: un altro abbraccio destinato a passare alla storia. Benedetto XVI ha detto di lavorare per la Chiesa con la sua preghiera, ma papa Francesco lo desidera presente in alcuni momenti significativi della Chiesa stessa. La foto li ritrae all’apertura della Porta Santa per l’Anno Santo straordinario della misericordia in San Pietro l’8 dicembre 2015. Dopo Francesco, sarà proprio il Papa emerito a compiere il gesto del passaggio attraverso la Porta Santa. Ma Francesco e Benedetto XVI saranno presenti insieme anche alle canonizzazioni di due loro predecessori. Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II il 27 aprile 2014. E anche alla beatificazione di Paolo VI il 19 ottobre 2014. Benedetto XVI non mancherà mai di incontrare anche i cardinali creati da Francesco. - Vatican Media
Il monastero Mater Ecclesiae è stata la residenza di Benedetto XVI dopo la sua rinuncia al ministero petrino. Qui ha condotto la sua vita ritirata in preghiera e in studio. E qui papa Francesco gli ha fatto spesso visita, specialmente in occasioni particolari come le festività. La fotografia ritrae proprio uno di questi momenti. “È come avere in casa un nonno saggio” ebbe a rispondere Francesco ai giornalisti che gli chiedevano i suoi rapporti con il predecessore in questa insolita “convivenza”. E Bergoglio non ha mancato mai occasione per esprimere il proprio affetto a Ratzinger. - Vatican Media
“Cari fratelli e sorelle, dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere”. Sono le prime parole che Joseph Ratzinger, appena eletto Papa con il nome di Benedetto XVI, rivolge ai fedeli riuniti in piazza San Pietro il 19 aprile 2005. Come decano del Collegio cardinalizio pochi giorni prima Ratzinger aveva presieduto i funerali di Giovanni Paolo II, di cui è stato uno dei più stretti collaboratori per 23 anni, quasi l’intero pontificato di Wojtyla. Infatti ha guidato la Congregazione per la dottrina della fede. Con lui prefetto si è portato a conclusione il completamento del Catechismo della Chiesa cattolica, e si è iniziato a porre mano al delicato caso degli abusi sui minori da parte di ecclesiastici. - Ansa
Benedetto XVI durante il suo pontificato ha compiuto 24 viaggi apostolici. L’immagine lo ritrae nella chiesa di San Paolo a Luanda, in Angola, il 21 marzo 2009. Nello stesso viaggio il Papa si reca anche in Camerun. Due i viaggi papali in Africa: l’altro nel 2011 in Benin. Nel continente europeo è stato tre volte in Germania (2005, 2006, 2011), poi in Polonia (2006), in Spagna (2006, 2010, 2011), in Turchia, in Austria, in Francia, in Repubblica Ceca (2009), a Malta (2010), in Portogallo (2010), a Cipro (2010), nel Regno Unito (2010), in Croazia (2011) e a San Marino (2011). Ha visitato anche Brasile (2007), Stati Uniti (2008), Australia (2008), Messico e Cuba (2012), Giordania- Israele e Palestina (2009), e Libano (2012), che sarà il suo ultimo viaggio papale. In tre occasioni i viaggi avvengono in occasione delle Giornate mondiali delal gioventù: Colonia 2005, Sydney 2008 e Madrid 2011. - Ansa
Papa Benedetto XVI ha deciso di indire tre “anni” speciali. Nella fotografia mentre celebra la Messa di apertura dell’Anno della fede l’11 ottobre 2012 a 50 anni esatti dall’apertura del Concilio Vaticano II. “Fu impressionante vedere entrare i vescovi provenienti da tutto il mondo, da tutti i popoli e razze – ricordò Benedetto XVI, che partecipò all’evento come consulente dell’allora arcivescovo di Colonia, il cardinale Josef Frings -: un’immagine della Chiesa di Gesù Cristo che abbraccia tutto il mondo, nella quale i popoli della terra si sanno uniti nella sua pace. Fu un momento di straordinaria attesa. Grandi cose dovevano accadere”. A chiudere questo Anno, però, sarà Francesco il 24 novembre 2013. Dal 28 giugno 2008 al 29 giugno 2009 indisse l’Anno Paolino, in onore dell’Apostolo delle genti e altrettanto significativo fu l’Anno sacerdotale, dal 19 giugno all’11 giugno 2010 in occasione dei 150 anni dalla morte di san Jean-Marie Baptiste Vianney (il curato d’Ars), già patrono dei parroci. - Imagoeconomica
Joseph Ratzinger venne ordinato sacerdote il 29 giugno 1951 dal cardinale arcivescovo di Monaco Michael von Faulhaber nel Duomo di Frisinga. Lo stesso Ratzinger in una sua autobiografia ricorderà quel giorno con queste parole: “Eravamo più di quaranta candidati; quando venimmo chiamati rispondemmo Adsum, ‘sono qui’. Era una splendida giornata d’estate, che resta indimenticabile, come il momento più importante della mia vita. Non si deve essere superstiziosi, ma nel momento in cui l’anziano arcivescovo impose le mani su di me, un uccellino – forse un’allodola – si levò dall’altare maggiore della cattedrale e intonò un piccolo canto gioioso; per me fu come se una voce dall’alto mi dicesse: va bene così, sei sulla strada giusta”, ricorda ancora Ratzinger. Assieme a lui sarà ordinato anche il fratello maggiore Georg. - Ansa
Un’immagine che ha anticipato di un anno quanto accaduto nel 2005. È il 9 aprile 2004 e Giovanni Paolo II, malato da tempo, viene aiutato dall’allora cardinale Ratzinger a baciare la croce durante i riti del Venerdì Santo. L’anno dopo, siamo a fine marzo 2005, Giovanni Paolo II affiderà proprio a Ratzinger le meditazioni per la Via Crucis. Giovanni Paolo II, ormai gravemente malato, seguirà in televisione il rito dalla cappellina privata dell’appartamento papale. - Ansa
Il legame con la città di Gerusalemme. Vi tornerà anche da Papa nel 2009 con un viaggio apostolico che tocca Giordania, Israele e Territori palestinesi. Un tornare nei luoghi di Gesù, figura alla quale Ratzinger dedicherà ben tre libri: “L’infanzia di Gesù”, “Gesù di Nazaret. Dal Battesimo alla Trasfigurazione” e “Gesù di Nazaret. Dall’ingresso a Gerusalemme alla Risurrezione”. Un’opera, che Ratzinger completò durante il suo pontificato, ma non volle attribuirle il valore di un testo papale, bensì quello di uno studioso teologo, come Ratzinger, in fondo, ha sempre voluto essere. Del resto dopo la sua ordinazione sacerdotale, proseguì il suo cammino verso il dottorato e poi la cattedra di teologia all’Università di Stato in Germania. Nella sua carriera universitaria insegnerà a Bonn, Munster, Tubinga, Ratisbona. Carriera che si interromperà nel 1977 quando Paolo VI lo nomina il 24 marzo nuovo arcivescovo di Monaco e Frisinga. Sceglierà come motto episcopale “ Collaboratori nella verità”. Viene creato cardinale il 27 giugno dello stesso anno da Paolo VI. Parteciperà ai due Conclavi del 1978 (agosto e ottobre), che elessero Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. In quello del 2005 sarà eletto lui stesso Papa, con il nome di Benedetto XVI. - Vatican Media
Il giovane teologo tedesco Joseph Ratzinger partecipa al Concilio Vaticano II come consulente dell’allora arcivescovo di Colonia, il cardinale Josef Frings. Una presenza tutt’altro che di facciata. Ratzinger parteciperà ai lavori della commissione conciliare delle missioni, che darà vita al decreto conciliare “Ad gentes”. Lo ricorderà lo stesso Benedetto XVI durante la visita privata nel luglio 2010 al centro dei missionari verbiti sul lago di Nemi, luogo dove la commissione conciliare svolse i propri lavori. “Per me è stato un arricchimento spirituale”. - Vatican Media
La famiglia d’origine ha significato molto per il giovane Joseph. Cresciuto con il fratello Georg e la sorella Maria, il giovane Joseph ha avuto nei genitori il padre Josef e la madre Maria, i primi educatori e i modelli da seguire. Saranno loro a far crescere e custodire la sua vocazione sacerdotale in un periodo buio per la Germania sotto il giogo nazista e un’imperante ideologia anticristiana. Il legame con il fratello maggiore Georg non è mai venuto meno durante la vita di Joseph Ratzinger. Anche dopo la sua elezione a Pontefice e poi come Papa emerito, sono state molte le occasioni in cui i fratelli Ratzinger hanno trascorso periodi insieme. Georg Ratzinger è morto nel 2020 a Ratisbona. - Vatican Media
È morto il Papa emerito, Benedetto XVI, aveva 95 anni, e si era dimesso nel 2013 dopo un pontificato durato 8 anni. La Sala Stampa vaticana ha annunciato pochi minuti fa che la morte è sopravvenuta alle 9.34 nella residenza del Monastero Mater Ecclesiae, che il Papa emerito aveva scelto come sua residenza dopo la rinuncia al ministero petrino avvenuta nel 2013.