Parole nette. Un messaggio chiarissimo. La Lega torna a sfidare Giorgia Meloni. Questa volta con il governatore del Veneto Luca Zaia. Questa volta su un tema storico del Carroccio: l'Autonomia. «Se non arrivasse nella tempistica del 2024 vuol dire che abbiamo fallito come obiettivo. Ma non fallisce la Lega, fallisce il governo. Se non ci credi, non li firmi questi obiettivi. La Lega non può considerarlo un "di cui". Sull'autonomia c'è un progetto chiaro, abbiamo firmato un contratto e va rispettato». Zaia lancia un avvertimento chiaro all’esecutivo e lo ieri a tarda sera fa dal palco della festa della Lega a Cervia, dove lascia intendere che il Carroccio non intende cedere sul ddl Calderoli che prevede l’autonomia differenziata regionale e, anzi, alza il tiro. «L'autonomia –insiste il presidente del Veneto – è nel programma di governo. Non fare l'autonomia significa venire meno a un patto. E quando il patto si rompe non si sa mai da che parte vanno i cocci». Poi aggiunge: «L'autonomia non porta via i soldi a nessuno. L'autonomia non è l'assalto all'unità nazionale. O la facciamo per scelta, o la faremo per necessità. È immorale che ci siano cittadini costretti a farsi la valigia per andarsi a curare fuori regione. È immorale che ci siano posti in Italia dove non si raccoglie l'immondizia. O decidiamo di dar voce alla foresta che cresce di queste regioni, o continuiamo con l'assistenzialismo e vedremo dove si va a finire».
Il governatore del Veneto della Lega lancia l'ultimatum all'esecutivo: c'è un patto che va rispettato, se si rompe non si sa dove vanno i cocci
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