sabato 27 settembre 2014
Ritrovato dopo ore di ricerche anche il corpo del bimbo di nove anni che era insieme alla sorella di sette. Illeso il padre. ​La tragedia nella riserva di Macalube, in provincia di Agrigento. La Procura ha aperto un'inchiesta.
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Tragedia in Sicilia. Una famiglia è stata investita dall'esplosione di un vulcanello nella riserva Maccalube ad Aragona-Caldare, Agrigento. Due bambini e un adulto sono stati sommersi dal fango. L'adulto, il padre, si e salvato ma i bambini non ce l'hanno fatta. La bambina, sette anni, è stata ritrovata subito mentre per tutti il giorno sono andate avanti le ricerche del fratellino di nove anni. Il suo cadavere è stato trovato dopo prima delle 19 sotto decine di metri di fango eruttato nel corso del fenomeno di vulcanesimo minore. Alle ricerche ha partecipato anche il padre dei due bambini, che è appuntato dei carabinieri a Joppolo Giancaxio. Nella riserva, a 4 km dal centro abitato di Aragona e a 15 da Agrigento, vi sono pozze di fango argillo+so che sobbollono e a volte avvengono eruzioni di grossa entità a causa del metano presente nel sottosuolo con espulsione di fango caldo, gas e acqua. La riserva è gestita da Legambiente. La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta e . Sul posto, per coordinare le indagini, è presente il sostituto procuratore Carlo Cinque. La Protezione civile ha subito decretato la chiusura della riserva. Per le ricerche sono utilizzati anche cani soccorritori. Le forze dell'ordine hanno cercato di capire se vi siano altre persone disperse anche controllando le targhe delle auto che sono posteggiate nel parcheggio di accesso alla riserva. Il direttore della riserva: nessuna allarme "Non avevamo registrato un preallarme di alcun tipo, mezz'ora prima i nostri operatori erano sulla collina dei vulcanelli e tutto era normale. All'improvviso poi è accaduta la tragedia". È quanto ha dichiarato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente, e direttore della riserva. L'ultima esplosione violenta Risale a sei anni fa l'ultima violenta esplosione dei vulcanelli nella riserva Maccalube di Aragona, istituita nel 1995 e gestita da Legambiente Sicilia, dove oggi due bambini, assieme al padre, sono stati travolti da fango e detriti mentre erano in gita nell'area, ogni anno meta di migliaia di turisti; l'uomo è stato estratto vivo, la figlia invece è stata recuperata quando era già morta, mentre il fratello risulta disperso. Vulcanesimo Le maccalube, dall'arabo maqlùb terra che si rivolta, sono un esempio del fenomeno geologico denominato "vulcanesimo sedimentario". L'area si trova a circa 15 Km da Agrigento. Tra il 2002 e il 2008, le maccalube o "vulcanelli" sono state al centro di un fenomeno che ha prodotto profonde fenditure nel terreno e la formazione di una vasta collina a seguito di forti esplosioni con riversamenti di quantità enormi di argilla e fango. Argilla, gas metano e acqua salmastra Il fenomeno è legato alla presenza di terreni argillosi poco consistenti, intercalati da livelli di acqua salmastra, che sovrastano bolle di gas metano sottoposto a pressione. Il gas, attraverso discontinuità del terreno, affiora in superficie, trascinando con sé sedimenti argillosi ed acqua leggermente salata a temperature comprese tra i 20 ed i 25 °C, che danno luogo a un cono di fango la cui sommità è del tutto simile a un cratere vulcanico. La consistenza dei fanghi argillosi è a volte così liquida, come nella zona di Caltanissetta, da non permettere la formazione di veri e propri coni vulcanici. Altre volte il fenomeno assume carattere esplosivo, con espulsione di materiale argilloso misto a gas e acqua scagliato a notevole altezza.
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