Tragedia in Sicilia. Una famiglia è stata investita dall'esplosione di un vulcanello nella riserva Maccalube ad Aragona-Caldare, Agrigento. Due bambini e un adulto sono stati sommersi dal fango. L'adulto, il padre, si e salvato ma i bambini non ce l'hanno fatta. La bambina, sette anni, è stata ritrovata subito mentre per tutti il giorno sono andate avanti le ricerche del fratellino di nove anni. Il suo cadavere è stato trovato dopo prima delle 19 sotto decine di metri di fango eruttato nel corso del
fenomeno di vulcanesimo minore. Alle ricerche ha partecipato anche il padre dei due bambini, che è appuntato dei carabinieri a Joppolo Giancaxio.
Nella riserva, a 4 km dal centro abitato di Aragona e a 15 da Agrigento, vi sono pozze di fango argillo+so che sobbollono e a volte avvengono eruzioni di grossa entità a causa del metano presente nel sottosuolo con espulsione di fango caldo, gas e acqua. La riserva è gestita da Legambiente. La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta e . Sul posto, per coordinare le indagini, è presente il sostituto procuratore Carlo Cinque. La Protezione civile ha subito decretato la chiusura della riserva. Per le ricerche sono utilizzati anche cani soccorritori. Le forze dell'ordine hanno cercato di capire se vi siano altre persone disperse anche controllando le targhe delle auto che sono posteggiate nel parcheggio di accesso alla riserva.
Il direttore della riserva: nessuna allarme "Non avevamo registrato un
preallarme di alcun tipo, mezz'ora prima i nostri operatori
erano sulla collina dei vulcanelli e tutto era normale.
All'improvviso poi è accaduta la tragedia". È quanto ha dichiarato Mimmo Fontana, presidente regionale di Legambiente, e
direttore della riserva.
L'ultima esplosione violenta
Risale a sei anni fa l'ultima violenta esplosione dei vulcanelli nella riserva Maccalube di Aragona, istituita nel 1995 e gestita da Legambiente Sicilia,
dove oggi due bambini, assieme al padre, sono stati travolti da
fango e detriti mentre erano in gita nell'area, ogni anno meta
di migliaia di turisti; l'uomo è stato estratto vivo, la figlia
invece è stata recuperata quando era già morta, mentre il
fratello risulta disperso.
Vulcanesimo
Le maccalube, dall'arabo maqlùb terra che si rivolta, sono un
esempio del fenomeno geologico denominato "vulcanesimo
sedimentario". L'area si trova a circa 15 Km da Agrigento. Tra
il 2002 e il 2008, le maccalube o "vulcanelli" sono state al
centro di un fenomeno che ha prodotto profonde fenditure nel
terreno e la formazione di una vasta collina a seguito di forti
esplosioni con riversamenti di quantità enormi di argilla e
fango.
Argilla, gas metano e acqua salmastra
Il fenomeno è legato alla presenza di terreni argillosi
poco consistenti, intercalati da livelli di acqua salmastra, che
sovrastano bolle di gas metano sottoposto a pressione. Il gas,
attraverso discontinuità del terreno, affiora in superficie,
trascinando con sé sedimenti argillosi ed acqua leggermente
salata a temperature comprese tra i 20 ed i 25 °C, che danno
luogo a un cono di fango la cui sommità è del tutto simile a un
cratere vulcanico. La consistenza dei fanghi argillosi è a volte
così liquida, come nella zona di Caltanissetta, da non
permettere la formazione di veri e propri coni vulcanici. Altre
volte il fenomeno assume carattere esplosivo, con espulsione di
materiale argilloso misto a gas e acqua scagliato a notevole
altezza.