sabato 4 agosto 2018
Emendamento M5s approvato in Senato con 149 voti a favore contro 110. I medici protestano: diecimila bambini a rischio senza la profilassi. La Toscana avvisa: pronti a fare da soli
Vaccini, l'obbligo per la scuola slitta al 2019
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«Vaccinate comunque i bambini prima dell’inizio della scuola». Sono determinati i medici della Società italiana di medicina generale e delle cure primarie dopo il rinvio all’anno scolastico 2019/2020 dell’obbligo di presentare i certificati vaccinali per l’iscrizione a scuola. Con 149 voti favorevoli, 110 contrari e un astenuto, ieri è passato in Senato, dopo una discussione piuttosto accesa, l’emendamento, inserito nel Decreto Milleproroghe, che fa slittare di un anno quanto previsto dalla Legge Lorenzin. La senatrice del M5s Elena Fattori ha votato in dissenso dal suo gruppo dicendo che «per storia personale, professionale e dolorosamente di madre» non poteva fare altro che dissociarsi e «esprimere un indignato voto contrario», mentre la presidente Elisabetta Casellati ha negato, per questioni di regolamento, il voto a scrutinio segreto richiesto dal Pd.

«Chiediamo ai cittadini, al di là di quanto previsto da questo provvedimento, di vaccinare i figli quanto prima - dice Claudio Cricelli, il presidente della Società -, di registrare l’atto di vaccinazione e di iscriverli a scuola dopo averli sottoposti a queste fondamentali misure di prevenzione, senza attendere la scadenza dell’obbligo». E se la senatrice Paola Taverna (M5s) ha spiegato in aula che il rinvio è per permettere alle famiglie di vaccinare i propri figli in ambienti consoni e non come accade oggi, «dove i centri vaccinali sono simili più a quelli dove si mandano le bestie», i medici ricordano che le vaccinazioni sono essenziali non soltanto per tutelare i propri figli, ma anche per garantire la salute dell’intera collettività, soprattutto dei più deboli.

Sono almeno 10mila i bambini italiani immunodepressi (o con patologie) che non possono essere vaccinati: lo stop all’obbligo vaccinale per la frequenza scolastica mette a rischio soprattutto loro, come spiega il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, Gianni Rezza: «È rischioso il rinvio perché le coperture vaccinali in Italia non sono ancora sufficienti per metterci al riparo da nuove epidemie». Paolo Biasci, il presidente della Federazione italiana medici pediatri fa notare che «la legge sull’obbligo vaccinale ha aiutato i pediatri convincendo i genitori titubanti. C’è stata una positiva inversione di tendenza nella percentuale delle coperture». La metà delle regioni, però, resta sotto la soglia di sicurezza del 95% di immunizzati: e per questo nel corso del 2017 in Italia c’è stata una estesa epidemia di morbillo.

E intanto alcune Regioni già prendono le distanze dal provvedimento nazionale. La Toscana si dice pronta ad approvare una propria legge:«Il rinvio, come medici ed esperti hanno già sottolineato, si tratta di una pessima idea» commenta l’assessore regionale alla Salute, Stefania Saccardi. «È necessario che l’obbligo permanga anche nelle regioni dove la copertura è già stata raggiunta, perchè viviamo in un mondo globale dove la gente si sposta». In Puglia, invece, il governo «ha impugnato la legge regionale sull’obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari - scrive la consigliera regionale Francesca Franzoso, di Forza Italia - dichiarando guerra ai più moderni diritti civili: il traguardo collettivo dell’immunità di gregge e quello individuale».

Molto negativa sul rinvio anche l’ex ministro della Salute, Beatrice Lorenzin: «È una cosa gravissima: in questo modo l’Italia disconosce il valore della scienza e del metodo scientifico. Ieri due neonate sono morte a causa della pertosse, contro la quale le rispettive madri non erano vaccinate. Cosa deve accadere di più in questo Paese?».

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