martedì 16 luglio 2024
È successo presso la località di Dro. La vittima, non in pericolo di vita. è un francese 43enne che riportato ferite agli arti. La storia dell'orso M49 e delle sue fughe dai centri faunistici
Non sempre facile, in Trentino, la convivenza tra uomo e orso

Non sempre facile, in Trentino, la convivenza tra uomo e orso - ICP

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Ancora un turista aggredito da un orso. È un capitato stamani alle 7 a Naroncolo nei pressi di Dro in Trentino e la vittima è un 43enne francese che non si trova in pericolo di vita. L'uomo è stato soccorso dai sanitari ed elitrasportato all'ospedale Santa Chiara di Trento con ferite agli arti. Sul posto è intervenuto anche il personale forestale.

Quanto accaduto oggi è un’ulteriore tappa della convivenza non sempre facile in Trentino tra uomini e orsi, tanto che periodicamente sfocia nella cronaca nera. In proposito l’episodio più grave risale al 5 aprile 2023 quando il 26enne Andrea Papi perse la vita a seguito delle ferite riportate in un'aggressione nei boschi di Caldes in Val di Sole.

Circa interventi preventivi e campagne informative, andando a ritroso, era il 1996 quando sulle montagne del Brenta iniziò il progetto “Life Ursus” finalizzato alla tutela della popolazione di orso bruno. La fase operativa del progetto iniziò nel 1999 con la liberazione dei primi due esemplari: Masun e Kirka. Tra il 2000 e il 2002 vennero liberati altri otto plantigradi per un totale di dieci esemplari complessivi. In quest'ultimo gruppo c'erano anche Joze e Jurka, catturati in Slovenia e considerati tra i pionieri del progetto di reintroduzione sulla catena alpina. Jurka era la madre di JJ1 orso ucciso in Baviera nel 2004. Gli orsi del Trentino negli ultimi anni tante volte sono saliti agli onori delle cronache per le loro incursioni soprattutto notturne anche nei centri abitati.

Tra gli esemplari più conosciuti spicca la storia di M49, noto anche come Papillon dal celebre film su una rocambolesca fuga da un carcere di massima sicurezza. M49 scappò una prima volta dal centro faunistico di Castellar, a Trento, il 15 luglio 2019. Dopo essere stato catturato il 29 aprile del 2020, fuggì una seconda volta il 27 luglio.


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