Ci sono anche medici in servizio in ospedali della Capitale nell'indagine dei carabinieri su truffe ad assicurazioni a Roma. Si tratta di un ortopedico, finito in carcere, che secondo gli inquirenti avrebbe effettuato falsi certificati dietro compenso. Ai domiciliari anche altri due ortopedici che lavorano in altrettanti nosocomi romano. A quanto accertato dai carabinieri della compagnia Centro, gli incidenti si verificavano proprio quando i medici erano in turno: il capo dell'associazione o i suoi più diretti collaboratori, stabilivano il luogo della "messa in scena", i mezzi che si sarebbero dovuti scontrare, e organizzavano il lavoro degli attorì", debitamente istruiti su come comportarsi. Nell'arco di tre anni avrebbero simulato decine di incidenti stradali, spesso utilizzando gli stessi veicoli.
Uno degli ortopedici accusati è un professore universitario. Tra i 16 arrestati dai carabinieri nell'indagine sulle truffe alle compagnie assicurative a Roma c'è P.O., ortopedico in turno con cadenza quindicinale al pronto soccorso, ora finito in carcere, che avrebbe avuto un ruolo di "sanitario compiacente". I carabinieri della compagnia Centro hanno effettuato oggi perquisizioni anche all'interno dell'ospedale. A finire ai domiciliari ci sono altri due ortopedici ospedalieri, il dottor E.F. e il dottor L.L., assieme all'infermiere C.S. Per gli investigatori a capo del gruppo c'era S.P., arrestato a Cortina d'Ampezzo dov'era in settimana bianca con la compagna.
Dalle prime luci dell'alba, i carabinieri della Compagnia Centro di Roma hanno eseguito un'ordinanza che dispone misure
cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari di Roma nei confronti di 20 cittadini romani: oltre ai 16 arrestati (6 in carcere e 10 ai domiciliari) ci sono 4 sottoposti all'obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Per tutti l'accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni di numerose compagnie assicurative RC auto, corruzione, sostituzione di persona e falso. In manette anche avvocati. Il danno alle assicurazioni ammonterebbe a oltre un milione di euro. Le indagini dei carabinieri sono durate circa un anno, sotto la direzione della Procura romana, e hanno permesso di individuare una stabile associazione criminale, costituita da cittadini romani. L'indagine ha interessato, complessivamente, 207 indagati, 78 dei quali per associazione, tra cui i 20 destinatari delle misure cautelari.