Gisella Cardia in un video sul sito dell’associazione - Screenshot
Da ieri non è più raggiungibile la presunta veggente di Trevignano Romano, un paese vicino Roma che si affaccia sul lago di Bracciano, dopo che il caso della statua della Madonna che piangerebbe sangue da mediatico è diventato anche giudiziario.
Secondo le prime ricostruzioni il sangue delle lacrime sarebbe infatti di maiale. È stata quindi presentata una denuncia ai carabinieri di Trevignano, che l’hanno trasmessa alla procura di Civitavecchia, da cui potrebbe aprirsi un’indagine. Nel documento raccolto dai carabinieri, depositato da un investigatore privato, si dice che la donna, tramite la sua fondazione, avrebbe raccolto fondi e donazioni.
Nella denuncia non si parla di cifre, ma si chiede di approfondire la condotta della donna per verificare un’eventuale ipotesi di reato. La denuncia è stata trasmessa ai magistrati di Civitavecchia a cui spetterà il compito di stabilire se si sia il caso di aprire o meno un fascicolo.
La statua della Madonna, diventata dal 2016 oggetto di culto, è di proprietà di una ex imprenditrice siciliana di 53 anni, Gisella Cardia, il cui vero nome sarebbe però Maria Giuseppa Scarpulla. La donna in passato ha avuto una condannata per bancarotta, vicenda dopo la quale avrebbe deciso di compiere un viaggio a Medjugorje.
La presunta veggente sostiene di ricevere dei messaggi della Madonna e a volte anche da Gesù o dal Padre celeste, e di aver visto più volte la statua della Madonna, acquistata a Medjugorie, piangere sangue, così come un quadro della Divina Misericordia acquistato in piazza San Pietro secondo quanto riferisce avrebbe pianto sangue e acqua.
La notizia, nel tempo, ha provocato un afflusso sempre più numeroso di persone a Trevignano dove, su una collina fuori della cittadina, la gente si raduna per pregare e ascoltare i presunti messaggi, in particolare ogni 3 del mese presso la Croce blu, in via Campo delle Rose.
L’ultimo messaggio pubblicato nel sito che raccoglie i testi risale al 3 aprile, pochi giorni prima della scomparsa della veggente insieme al marito e alla statua della Madonna al centro del caso: «I figli delle tenebre vi stanno attanagliando, ricordate che la sofferenza offerta sarà grazia...». Sono in tutto 85 i messaggi pubblicati dalla donna sul sito della sua associazione a partire dal 21 aprile 2016.
Quattro anni fa Gisella Cardia-Maria Giuseppa Scarpulla aveva costituito un’associazione con relativo sito, lareginadelrosario.org. Nell’home page viene spiegato che si tratta di una realtà denominata “La Madonna di Trevignano Romano onlus”, registrata in data 8 luglio 2019. Dal 25 novembre dello scorso è iscritta nella sezione “altri enti del Terzo settore”.
Nel sito, inoltre, si possono leggere sia i messaggi che la donna riceverebbe sia le testimonianze di coloro che visitano il luogo nel quale avverrebbero le apparizioni. Sono anche descritti i progetti a sfondo sociale che l’associazione porta avanti e per i quali chiede contributi. In più c’è anche una sezione dedicata agli incontri con “Gisella” che al momento sono stati sospesi a data da destinarsi, e c’è anche un numero di cellulare tramite il quale è possibile inviare con i canali di messaggistica le proprie intenzioni di preghiera.
Una realtà già ben organizzata, dunque, che fino a pochi giorni fa è riuscita ad attirare molte persone in arrivavo da diverse parti d’Italia (ma non tanto dal territorio della diocesi di cui fa parte Trevignano). Considerata la situazione così complessa, il nuovo vescovo di Civita Castellana, Marco Salvi (che guida la diocesi laziale dal novembre 2022), il 7 marzo ha provveduto a istituire una commissione di inchiesta per effettuare un’indagine previa, finalizzata ad approfondire l’eventuale fenomenologia dei fatti. La commissione è formata da quattro esperti: un teologo, un mariologo, uno psicologo e un canonista, tutti esterni alla diocesi.
Nella serata di ieri il vescovo Salvi ha diffuso un nuovo comunicato nel quale spiega che «viste le attuali circostanze, in merito al caso di Trevignano Romano, ritengo non opportuno rilasciare interviste o riflessioni, per non inficiare i lavori della Commissione da me istituita circa un mese fa, la quale sta lavorando proficuamente per fare chiarezza sui fatti noti a tutti», e annuncia che «nei prossimi giorni verrà presentata una prima relazione da parte della Commissione incaricata». Una situazione delicata che fa stringere la comunità diocesana dei fedeli accanto al proprio vescovo e ai sacerdoti.