sabato 1 giugno 2024
Inutili, finora, i tentativi di recuperare le due ragazze e il ragazzo inghiottiti dalle acque del Natisone. Individuato il segnale di uno dei loro cellulari. Speranza appesa a un filo
La drammatica immagine dei tre giovani abbracciati che tentano di resistere alla piena del Natisone

La drammatica immagine dei tre giovani abbracciati che tentano di resistere alla piena del Natisone - Ansa

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Risultano ancora dispersi i tre giovani - un ragazzo e due ragazze - travolti dalle acque del fiume Natisone, nel Friuli-Venezia Giulia. Le ricerche proseguite nella notte non hanno dato esito, finora. I tre giovani, per opporsi all'impeto furioso delle acque del Natisone in piena, si erano stretti in un abbraccio. Poi la forza della corrente li ha trascinati via, senza che riuscissero ad afferrare le funi lanciate dai Vigili del Fuoco nel tentativo di salvarli. Il giovane ha 25 anni, le ragazze 23 e 20 anni. Il fiume Natisone li ha inghiottiti all'altezza del Ponte Romano di Premariacco (Udine). I tre giovani avevano raggiunto un isolotto ancora quasi in secca, finché l'improvvisa onda di piena li ha bloccati e poi travolti. I tre hanno chiesto aiuto al 112 e si sono stretti in un forte abbraccio nel tentativo di resistere alla violenza delle acque. Ed è l'immagine di quell'abbraccio tutto quello che - per ora - resta di loro: le ricerche - che coinvolgono Vigili del Fuoco, Protezione Civile e Carabinieri - sono proseguite, invano, nella notte. E alle prime luci dell'alba sono riprese anche con l'utilizzo di droni ed elicotteri. A rendere complicata la ricerca, l'acqua torbida con conseguente scarsa visibilità. E più passa il tempo, più si riduce la possibilità - già molto bassa - di trovare vivi i tre dispersi, sia per la violenza dell'acqua sia per l'ipotermia. Intanto - ed è notizia di stamani - i soccorritori hanno intercettato il segnale di uno dei cellulari dei ragazzi dispersi. Perciò le ricerche si stanno concentrando in una specifica zona, anche se non è detto che lo smartphone sia rimasto addosso al proprietario.

Il tentativo (fallito) di salvataggio. «Va di là. Va di là. Prendi la corda. La corda… prendi la corda». Così gridavano ieri, dall’alto del ponte, i vigili del fuoco. I tre ragazzi, che prima stavano abbracciati, terrorizzati dall’acqua che saliva, a centimetri ogni minuto, hanno cercato in qualche modo di avvicinarsi alla fune, ma la corrente li ha trascinati via. Verso una forra dove sono stati probabilmente inghiottiti. Un giovane e due ragazze tra i 20 ed i 25 anni. Una di queste, ventenne, figlia di genitori rumeni, residente a Campoformido, vicino a Udine e nata a Colleferro, in provincia di Roma. Un giovane, di 25 anni, anche lui rumeno, residente in Austria ma domiciliato a Udine. Infine, l’altra ragazza, di 23 anni, era giunta tre giorni fa dalla Romania per far visita ai genitori che abitano nel capoluogo friulano, poi sarebbe rientrata in Romania.

Il racconto del testimone. La tragedia è maturata ieri, venerdì 31 maggio, sul far del pomeriggio a Orsaria di Premariacco, in via Ponte Romano, nel fiume Natisone. I giovani forse non sapevano che la Protezione civile aveva lanciato l’allerta gialla. E che, in ogni caso, l'alveo non è balneabile. «Passavo su quel ponte verso le 13.35, rientravo con lo scuolabus dal trasporto degli studenti – racconta Massimo Mocorovig –. Ho visto i tre ragazzi su una piccola isola di ghiaia, ancora non era sommersa. Ma l’acqua stava salendo vertiginosamente. Mi sono fermato e ho colto in loro la paura, anzi il terrore del momento. Tentavano di rifare il percorso, sempre di ghiaia, che probabilmente avevano compiuto entrando, ma non riuscivano a individuarlo. O comunque l’acqua lo stava sommergendo. Ho telefonato subito ai carabinieri, ricordando che anni fa morirono, nelle stesse condizioni, dei compaesani». Intanto su quel ponte erano accorsi altri residenti.

Quell'estremo abbraccio. Quando i ragazzi si sono sciolti dall’abbraccio per cercare la salvezza, un drappello di loro ha assistito, impotente, a una scena che difficilmente scorderà. I carabinieri, dopo aver allertato i vigili del fuoco, si sono precipitati. L’acqua, che verso le 13 era di 10 centimetri è salita, poco dopo le 16, a 2 metri e 30. Quando i vigili sono arrivati sul posto con un elicottero, non hanno avvistato nessuno. I ragazzi erano già stati trascinati via dalla corrente.

Le ricerche sono proseguite per tutta la notte e sono riprese stamani, ma le speranze di ritrovare vivi i tre giovani sono quasi azzerate. Alle ricerche tra Premariacco e Manzano hanno partecipato due elicotteri, uno dei vigili del fuoco con i sub e l’elisoccorso del 118 in attesa a Casali Potocco. Le ricerche si sono concentrate nel tratto fino alla confluenza con il fiume Torre, che a propria volta poi si immette nell’Isonzo. Da terra decine di pompieri dei reparti fluviali specializzati hanno risalito il fiume, mentre i sommozzatori hanno scandagliato alcuni tratti immediatamente a valle del ponte Romano. Per tutti un’impresa rischiosa. Intanto la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia si è attivata – come fa sapere l’assessore regionale Riccardo Riccardi – con 90 volontari provvisti 34 automezzi per la gestione delle problematiche conseguenti all’evento meteo.


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