mercoledì 11 dicembre 2024
È morta la madre, peruviana, di 54 anni, che spingeva il passeggino con i due gemelli di un anno e mezzo. Rintracciato e arrestato il conducente: «Non mi ero accorto»
Viale Serra, dove la 34enne è stata investita dal camion

Viale Serra, dove la 34enne è stata investita dal camion - Fotogramma

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Gli agenti della polizia Locale lo hanno rintracciato un’ora e mezzo dopo, ad Arluno, nel Milanese, mentre lavorava, come dipendente, in una cava di sabbia e pietrischi. Il 24 enne italiano che alla guida del tir che ieri mattina ha travolto e ucciso una donna peruviana, di 34 anni, è stato arrestato per omicidio stradale aggravato dalla fuga.

Alle nove e quaranta di mercoledì mattina, Rocio Espinoza Romero, era uscita con i bambini piccoli come tutti gli altri giorni, ma più tardi rispetto al solito orario in cui li portava al nido. Forse li stava andando a fare una passeggiata al parco di là dell’incrocio approfittando della giornata di sole. Insieme alla nonna dei gemellini di un anno e mezzo (che non vive con loro), Rocio era scesa nel portico del casermone rosa che dà sulla circonvallazione e ha messo i piccoli nel passeggino doppio. Poi madre, nonna e bambini sono usciti in via Cimabue e hanno aspettato il verde all’incrocio tra viale De Gasperi (che porta in autostrada), viale Serra (la circonvallazione) e viale Scarampo (in direzione centro), prima di attraversare.

Nello stesso momento il bilico di oltre tre tonnellate e mezzo che arrivava dall’autostrada, ed era fermo al semaforo in viale De Gasperi, ha svoltato a destra, anche il camion aveva il verde, ma doveva dare la precedenza ai pedoni, che erano sulle strisce. C’è un testimone, un lavavetri, che ha detto di aver visto la donna venire investita («inghiottita tra le ruote»), trascinata dal camion di sabbia e proseguire. Per la 34enne non c’è stato niente da fare. Anche la nonna, una 59enne peruviana, è caduta per terra insieme ai bambini (il passeggino doppio si è ribaltato). Ma fortunatamente nessun altro è stato toccato dal bilico e, di conseguenza, le altre tre vittime se la sono cavata con alcune escoriazioni (i bambini) e un leggero trauma cranico, la nonna.

Un altro testimone, un motociclista, ha detto di essersi fermato a soccorrerli (insieme ad altre persone, tra le quali un’infermiera) raccogliendo il passeggino, senza realizzare, nello choc del momento, che il responsabile dell’investimento se ne stava andando senza fermarsi a prestare soccorso, e rimpiangendo poi di non essersi lanciato all’inseguimento con la moto. In realtà non aveva niente da rimproverarsi. Esattamente all’altezza del luogo dell’incidente, montata sotto il cavalcavia Monte Ceneri c’è una telecamera, che ha permesso gli agenti della Locale di identificare il camion che trasportava sabbia, di ricostruirne il percorso e di risalire al responsabile. La dinamica sarà ricostruita in base a consulenze tecniche sul mezzo sotto sequestro e con l'analisi delle stesse telecamere di sorveglianza.

Le indagini della polizia locale dovranno accertare se l’autista sia scappato volontariamente o, diversamente, come abbia potuto non accorgersi di aver investito quattro persone alla luce del sole. «Non li ho visti. Non mi sono accorto di niente», ha dichiarato infatti. Il primo alcoltest al quale l’autista, 24enne italiano, senza precedenti, è stato sottoposto ha dato esito negativo. Gli agenti della Polizia locale, comandati da Gianluca Mirabelli, stanno attendendo però anche gli esiti dei test tossicologici nell'ambito dell'inchiesta condotta dal pm Paola Biondolillo e dal procuratore Marcello Viola.

Un elemento importante nelle indagini è il fatto che il camion avesse o no i sensori per gli angoli ciechi (il momento nella svolta in cui in cui il conducente non ha visuale sui lati). Il mezzo risulta in regola con l'ordinanza che impone il sensore. Ma ciò può significare semplicemente che ne è stata fatta richiesta per mettere il sensore. Il sindaco Beppe Sala ieri, oltre a dirsi «molto scosso per questa vicenda», ha aggiunto infatti: «Stanno facendo delle indagini e non voglio anticipare quello che può emergere, il mezzo aveva l’indicazione dell’angolo cieco, probabilmente non aveva l’apparato». Ovvero non ci sarebbero stati i sensori.

«Io credo che soprattutto si debba andare avanti su quello, cioè su un apparato adeguato - ha aggiunto -. Rallentare ci sta ma stiamo parlando di strade che tecnicamente non sarebbero nemmeno da 30 all'ora. Non c'è purtroppo una sola regola, serve grande attenzione perché le strade sono sempre più popolate», ha concluso Sala. Legambiente Lombardia ha organizzato per giovedì alle 19.30 un presidio solidarietà con la famiglia della vittima e con tutte le famiglie milanesi che vivono una città dove è possibile che accadano tragedie simili. «Chiediamo al Comune di Milano una giornata di lutto cittadino e di blocco del traffico: un gesto di rottura e di responsabilità per sollecitare anche il governo nazionale a riflettere sulle scelte attuali in materia di sicurezza stradale», si legge ancora nel comunicato firmato “Città delle persone”, comunità di cui Legambiente fa parte.

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