mercoledì 18 dicembre 2024
Anche Mahmood e Mara Sattei, nella scaletta del concerto di Capodanno al Circo Massimo, danno forfait dopo che il Comune di Roma ha "cancellato" il rapper
Il Concertone di Natale resta senza musica: i colleghi di Tony Effe si ritirano

Ansa

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Roma rischia di trovarsi senza Concertone di Capodanno, a meno che il primo cittadino Roberto Gualtieri, notoriamente amante della musica, non decida di esibirsi con la sua chitarra. Si parla dell'esclusione di Tony Effe dal concerto al Circo Massimo del 31 dicembre, decisa dal Comune capitolino dopo le proteste arrivate da più parti per i testi sessisti, misogini e talvolta violenti del rapper romano, tipici peraltro di questo tipo di musica.

I colleghi Mahmood e Mara Sattei, anche loro nella scaletta dell’evento e appartenenti alla medesima etichetta musicale, hanno deciso di ritirarsi in segno di solidarietà. Entrambi gridano alla censura difendendo il collega e lo stesso fa Emma Marrone, che con Tony Effe ha pubblicato un brano di discreto successo e che lo conosce come «un bravo ragazzo» che «non ha fatto male a nessuno».

Ora, del sessismo (o presunto tale) dei rapper attuali abbiamo già scritto. Ma vale la pena ribadire alcune cose: considerare frasi sessiste all’interno di una canzone trap come incitamento alla violenza o espressione del carattere di chi le interpreta, come se Tony Effe fosse uno che ama trattare male le ragazze, non esaurisce la complessità della questione. Il genere rap e quello trap raccontano la strada, la violenza, la droga e le donne (persino quelle usate solo per divertimento), ma anche la gioia di vivere, l’amore, l’affetto, l’amicizia. E' vero che nel rap e nella trap ci sono eccessi, descrizioni violente dei rapporti interpersonali, una visione della donna subordinata, sottomessa e passiva ai desideri dell'uomo. Questo è l'aspetto contestato della musica di Tony Effe, che ha portato alla pioggia di critiche che a loro volta ha indotto il sindaco a chiedere all'artista un passo indietro.

Tra l'altro la presenza di Tony Effe al Festival di Sanremo è stata confermata, con la promessa da parte degli organizzatori che ci saranno "soprese".

Il problema sta tutto nel Comune di Roma. Lo stesso che prima invita un artista a esibirsi e poi si accorge che quello che dice non è consono al fatto che chi lo paga è un ente pubblico. Una attenzione maggiore prima della selezione sarebbe stata opportuna, così come sarebbe utile interrogarsi sulla responsabilità (sì, anche educativa) che hanno le persone di grande successo nei confronti di chi li segue, soprattutto i più giovani.

E c'è un'altra verità: le canzoni di Tony Effe, purtroppo per la musica, continueranno a spopolare anche dopo l'annullamento della sua esibizione, anzi, avranno ancora più diffusione dopo questa vicenda. Dovere delle istituzioni è sostenere, promuovere e finanziare la buona musica, in tutte le sue forme, nella speranza che diventi popolare al posto di quella di Tony Effe. Il pasticcio ormai è fatto: il ritiro di Tony Effe e dei suoi colleghi dal Concertone si è trasformato in un boomerang e finirà per rendere ancora più popolari le sue canzoni sessiste. Tony Effe ringrazia per la pubblicità gratuita.

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