Il Teatro Patologico, che da oltre tren'anni offre ai disabili mentali la possibilità di calcare il palcoscenico (con riconosciuti effetti benefici sulle loro malattie), sbarca all'Onu. Il 14 giugno il fondatore, l'attore Dario D'Ambrosi (che vanta parti nei film di Mel Gibson e in serie tivù di successo come "Romanzo criminale") è stato invitato all'Onu dove nel corso di una conferenza esporrà il proprio progetto. Intanto si è svolta una cerimonia nella Sala Caduti di Nassirya di Palazzo Madama, dove il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha sottolineato: "Il teatro patologico scardina ogni luogo comune sulla disabilità ed è una felice realtà che offre speranza e sostegno non solo agli attori, ma anche alle famiglie, agli operatori sociali, alla comunità". Grasso ha voluto testimoniare direttamente il proprio "pieno e convinto sostegno" ad un'iniziativa che, ha detto, "era partita come 'folle' ambizione e che ora diventa una realtà: non punto di arrivo ma di partenza, per rendere questa esperienza, emozionante e dirompente per chi vi assiste come è capitato a me, un esempio da seguire anche per le scuole primarie e secondarie."
Alla conferenza stampa hanno preso parte anche David Sassoli, vice presidente del Parlamento europeo, l'eurodeputata Silvia Costa, la deputata italiana Laura Coccia e Cosimo Tudisco in rappresentanza di Tor Vergata. Presente anche Erminia Manfredi, vedova di Nino Manfredi, che fu sostenitore della prima ora del Teatro Patologico, con il quale realizzò anche tre spettacoli.
Al progetto del Corso universitario di Teatro integrato dell'emozione, partito in via sperimentale presso Tor Vergata e che presto si spera di estendere ad altri atenei, hanno dato la loro adfesione anche i due europarlamentari presenti. Mentre Coccia ha sottolineato come l'Italia sia l'unico Paese al mondo a vantare una iniziativa del genere, che va nel senso dell'inclusione. Dario D'Ambrosi, però, tra tanta solidarietà istituzionale, ha lamentato la scarsa "anzi quasi nulla" attenzione della Giunta capitolina al Teatro Patologico, che dal 2009 ha anche una sede stabile sulla Via Cassia.
Il Corso universitario è frequentato da 20 studenti. In 60 sono invece quelli che partecipano alle attività teatrali. Tra gli altri c'è Marina, una vita passata negli ospedali psichiatrici (a causa di un disturbo bipolare dell'umore e di un disturbo schizo-affettivo), prima dell'approdo nella squadra di D'Ambrosi. "Stavo malissimo - ha raccontato -. Ero diventata un fastidio anche per la mia famiglia. Adesso sono felice di vivere. I miei compagni mi coccolano e siamo come una famiglia". Marina sarà la protagonista del Tito Andronico di Sheakspeare che sarà in scena a Roma il 26 e 27 giugno all'Argentina. Una metamorfosi che non è solo sua, ma di tutti quelli che frequentano il Teatro Patologico.