Una trentina di genitori fa irruzione in una scuola media e manda in ospedale a suon di botte un’insegnante, rea secondo loro di aver commesso abusi sui loro figli. Non sono pochi gli interrogativi ancora da sciogliere su quanto è avvenuto giovedì mattina nell’istituto “Salvati” di Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli, dove una docente di sostegno è stata aggredita dai papà e dalle mamme di alcuni alunni. I colpi ricevuti dalla donna le hanno causato diverse lesioni e un trauma cranico. A suo padre, presente al momento dell’aggressione, è stato fratturato il polso.
Entrambi sono stati sottratti alla ferocia dei genitori dall’intervento dei carabinieri. In precedenza, la preside dell’istituto, Donatella Boccia, aveva provato inutilmente a placare gli animi. Sull’episodio sono in corso accertamenti da parte dei carabinieri. Dal canto suo, il ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato un’ispezione dell’Ufficio scolastico regionale «per contribuire ad accertare quanto accaduto. La scuola – si legge nella nota diffusa dal ministero − è un luogo sacro e va tutelata sempre». Non è da escludere che le voci sui presunti abusi all’origine dell’aggressione avvenuta nell’istituto “Salvati” di Castellammare, che sorge nel quartiere di Scanzano, spesso al centro delle cronache in quanto “fortino” di uno dei gruppi camorristici più pericolosi del Napoletano – il clan D’Alessandro −, siano infondate.
Non, però, per i genitori che hanno fatto irruzione nella scuola giovedì mattina, in un crescendo di tensione iniziato nei giorni precedenti e alimentato anche sui social network. Su Facebook, in particolare, circola ancora un post firmato “le mamme di Scanzano” nel quale queste ultime si descrivono come «madri che hanno dovuto scoprire una docente che ha abusato di quei figli che loro mandano in quell’istituto, pensando che lì fossero al sicuro con i loro insegnanti» e parlano dell’«urlo di una madre» non ascoltato da chi dirige la scuola. Al momento non risultano, però, denunce e segnalazioni al riguardo. Nei giorni precedenti a giovedì, l’insegnante aggredita aveva ricevuto minacce, anche di morte, via chat.
Tra gli elementi all’attenzione degli inquirenti c’è anche il fatto che la docente aveva recentemente sorpreso un alunno a fumare nei bagni della scuola. Per questo motivo, il ragazzo ha ricevuto una sospensione di due giorni. Inoltre, la donna avrebbe subito in estate l’hackeraggio dei suoi profili social da parte di ignoti. «È un episodio di enorme gravità e di violenza estrema», ha dichiarato il sindaco di Castellammare, Luigi Vicinanza, commentando l’aggressione subita dall’insegnante dell’istituto “Salvati”. «Confido nella capacità investigativa dei carabinieri per accertare la verità dei fatti. Bisogna riportare al più presto la serenità nella scuola, tra gli studenti, i loro genitori e il corpo insegnanti».
Per il direttore generale del Moige (Movimento italiano genitori), Antonio Affinita, «la violenza, sia essa fisica che verbale, non rappresenta mai una soluzione, specialmente nel confronto con gli educatori dei nostri figli. Non è l’esempio che vogliamo trasmettere. È fondamentale rinnovare e rafforzare l’alleanza tra docenti, studenti e genitori, dando nuova vitalità al Patto educativo di corresponsabilità. Questo strumento è essenziale per prevenire e combattere tali episodi, oltre a rinnovare la relazione genitori-scuola con metodi adeguati per affrontare le sfide di un’epoca complessa come la nostra».