Sono andati avanti tutta la notte e
proseguono anche questa mattina i rilievi della polizia scientifica a
Secondigliano, quartiere della periferia nord di Napoli, dove ieri
pomeriggio Giulio Murolo, 48enne infermiere incensurato, ha ucciso 4
persone e ferito altre 6 sparando all'impazzata dal balcone.
Gli accertamenti puntano a ricostruire in maniera completa la dinamica
dei fatti, alla quale ancora mancano alcuni particolari; sono più di
una le armi usate da Murolo per uccidere così come sono due i luoghi
del delitto: il ballatoio interno che Murolo condivideva con la
famiglia del fratello Luigi, ucciso con la moglie Concetta Uliano, e
il tratto di via Napoli a Capodimonte sul quale affaccia il balcone
del suo appartamento, teatro del vero e proprio tiro al bersaglio nel
quale hanno perso la vita il tenente della Polizia municipale di
Napoli Francesco Bruner, 60 anni, e Luigi Cantone, 59enne che era in
sella al suo scooter.
Sei i feriti, di cui uno in gravi condizioni e in prognosi riservata,
il 64enne appartenente al corpo della Polizia municipale ricoverato
all'ospedale San Giovanni Bosco; già sottoposto a intervento
chirurgico ieri sera, dovrebbe tornare in sala operatoria stamattina.
L'uomo, in servizio all'infortunistica stradale e vicino di casa di
Murolo, era intervenuto in strada per tenere lontane e al sicuro le
persone che accorrevano sul luogo dopo aver sentito gli spari; Murolo
lo ha però raggiunto con precisi colpi al collo e al torace.Una strage della follia. Dopo una
lite per dei panni stesi ad asciugare spara in strada per un'ora
e mezza, prima con una pistola e poi con uno dei suoi fucili da
caccia. A cadere sotto i colpi di Giulio Murolo, 48 anni,
sono la cognata, il fratello, l'ufficiale della
polizia municipale che aveva tentato di fermarlo, e un fioraio che
percorreva la strada a bordo di uno scooter. Sei persone - due
poliziotti, un carabiniere, un altro vigile urbano e due
passanti - rimangono ferite. L'uomo è in preda a un raptus, poi
decide di lasciarsi catturare senza opporre resistenza dopo
essere stato convinto al telefono da un operatore del 113 con il
quale parla per una quarantina di minuti.
Scenario della strage via Miano, alla periferia nord di
Napoli. Il pomeriggio di sangue sconvolge la città: il sindaco
Luigi de Magistris proclama il lutto cittadino ("una tragedia
enorme per Napoli e per il Comune"), cancellate le
manifestazioni - l'inaugurazione di una stazione del metrò e un
appuntamento elettorale con il Pd - in programma oggi con Matteo Renzi.