sabato 1 giugno 2024
L'allarme dell'ex ministro della Salute Sirchia: tredici anni l'età media del primo approccio alla nicotina
L'ex ministro della Salute Sirchia da sempre in prima linea contro il fumo

L'ex ministro della Salute Sirchia da sempre in prima linea contro il fumo

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Le sigarette e i prodotti a tabacco riscaldato rischiano di «fare danni maggiori di prima» alla salute e all'ambiente. Girolamo Sirchia, già Ministro della Salute tecnico del governo Berlusconi II e padre della legge conosciuta con il suo nome e che dispone il divieto di fumo in tutti i locali pubblici chiusi, in un'intervista su "One Health", in occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, lancia l'allarme. «Se dopo l'approvazione della Legge 3/2003 il numero dei fumatori diminuì assistiamo oggi ad un nuovo incremento: in Italia i fumatori sono nuovamente al 25% e si registrano anche danni maggiori di prima, alla salute e all'ambiente, perché si sono aggiunte le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato». Per Sirchia, parte delle responsabilità sono attribuibili alle multinazionali del tabacco che «hanno differenziato il loro business: con una strategia molto sottile ma aggressiva hanno fatto passare il messaggio che l'utilizzo di questo nuovo tipo di prodotti rappresentasse una riduzione del danno.

Una grande bugia. Si è abbassata addirittura a 13 anni l'età media del primo approccio alla nicotina. Purtroppo, la nuova prospettiva è quella di avere giovanissimi che diventeranno fumatori per molti decenni della loro vita». Per Sirchia, il problema è doppio. «Sigarette elettroniche e tabacco riscaldato per lo più contengono nicotina che crea assuefazione e dipendenza e hanno una tossicità non minore delle sigarette tradizionali: quindi sono temibili e devono essere regolamentate. Senza trascurare il fatto che poi hanno dato vita ad un nuovo fenomeno, quello dei consumatori duali: coloro che usano indifferentemente l'elettronica o il tabacco riscaldato e la sigaretta tradizionale». In sostanza, per l'ex ministro, per intraprendere un'azione a difesa della salute pubblica «si dovrebbero assegnare all'ISS i poteri di regolamentare il mercato del tabacco e dei succedanei, stabilendo, ad esempio, quali devono essere gli additivi consentiti, entro che limiti, o fissando il livello massimo di nicotina nel tabacco e nelle e-cig. Così da disciplinare un mercato oggi senza regole. A ciò dovrebbe aggiungersi un'intensa attività di controllo e sanzioni per coloro che non rispettano le direttive e si dovrebbe anche favorire una politica di aumento di prezzo. Così come sarebbe necessario regolamentare le campagne promozionali dei venditori».

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