Quando una persona ci lascia per sempre le campane lo annunciano suonando “a morto”: uno scampanio mesto e prolungato che avvisa la comunità della scomparsa. E quando nella comunità arriva una nuova vita, che si fa? A Castellammare del Golfo – in provincia di Trapani, in Sicilia – le campane suonano di nuovo, “a festa” però.
D’ora in avanti i rintocchi si leveranno alti dal campanile delle chiese di Santa Rita e del Santissimo Crocifisso ogni volta che i genitori comunicheranno al parroco, Salvo Morghese – che ha annunciato la novità – la nascita di un bebè. «La vita è un dono – ha spiegato don Salvo – che va accolto e festeggiato da tutta la comunità. Il suono delle campane è anche un invito a guardare in alto, ai nostri campanili che svettano nel cielo».
I dati ufficiali dicono che negli ultimi quattro anni a Castellammare del Golfo i residenti non hanno smesso di diminuire ma il problema riguarda tutto il Paese: in Italia ci sono più decessi che nascite.
Ti informo con un rintocco
I rintocchi delle campane “a morto”, un tempo erano ricchi di informazioni. La campana suonava a tre riprese e più a lungo se il defunto abitava vicino alla chiesa, meno a lungo se abitava lontano. Alla fine delle tre riprese, due rintocchi annunciavano che era morta una donna, tre che il defunto era un uomo. Se l’età del trapassato era tra i 6 e i 40 anni si suonavano tre riprese anche con la campana piccola dopo i tocchi. Oggi che il campanaro è stato sostituito da melodie registrate, tutto ciò non è più possibile.