Ansa
Con un’ordinanza resa pubblica nel cuore della notte di giovedì, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Domenico Arcuri ha disposto la stipula del contratto che darà ufficialmente il via al processo di messa in funzione dell’app per la raccolta di informazioni utili al tracciamento dei contagi da coronavirus.
L’app di contact tracing, come si dice in gergo tecnico, si chiamerà semplicemente Immuni e sarà sviluppata dall’azienda Bending Spoons. Si tratta di un gruppo di esperti con sede a Milano, già molto forti nel campo delle app, e che lavoreranno in collaborazione con il CMS, il Centro Medico Santagostino. La società è arrivata prima tra le oltre 300 proposte arrivate al ministero dell'Innovazione.
Non sono stati diffusi molti dettagli su questa nuova app, ma in sostanza dovrebbe funzionare rilevando la tecnologia bluetooth degli smartphone. In poche parole, l’app assocerà ad ogni utilizzatore un codice identificativo, un ID, in forma totalmente anonima.
L'app sarà testata prima in alcune regioni e poi sarà estesa.
Nel caso in cui questi dovesse aver contratto il virus, lo dovrà segnalare sull’applicazione, e di conseguenza, tutti gli altri che la utilizzeranno verranno informati che nelle vicinanze c’è una persona positiva, nonché quali contatti ha avuti nei giorni precedenti la diagnosi.
Le informazioni raccolte dall’app verranno condivise con il personale sanitario in modo da diramare una comunicazione a chi è stato esposto al contagio. A quanto si apprende, l’app non dovrebbe integrare alcun meccanismo di tracciamento della posizione (tecnologia gps), così come indicato dal Garante europeo per la privacy e dal Consiglio che riunisce i garanti dei Paesi membri (Edpb).
Il ministro per l'Innovazione tecnologica Paolo Pisano ha ricordato che l’uso della app sarà volontario. Perché sia efficace, però, sia il Garante della privacy italiano, Antonello Soro, sia lo stesso ministro per l’Innovazione, hanno osservato che è necessario che sia scaricata da almeno il 60% della popolazione.
L'azienda Bending Spoons offrirà il suo servizio per “spirito di solidarietà” e dunque “al solo scopo di fornire un proprio contributo volontario e personale, utile a fronteggiare l’emergenza da Covid-19“, si legge nelle considerazioni allegate al documento.
La società è stata creata nel 2013,i fondatori sono cinque trentenni, ha sviluppato oltre 20 app per un totale di 250 milioni di download. Nel 2019 ha registrato 90 milioni di fatturato, a luglio scorso ha ceduto il 5,7% del capitale ad un pool di investitori tra cui la H14 dei figli minori di Silvio Berlusconi. "Faremo del nostro meglio", dice l'Ad Luca Ferrari. Bending Spoons ("piegare i cucchiai", un omaggio al film Matrix) ha realizzato il progetto insieme al fisico Luca Foresti, Ceo del Centro Medico Santagostino, e alla società di marketing Jakala.
"L'app da sola non serve a nulla - precisa Foresti - va inserita in una strategia ad hoc del governo che aiuterà l'uscita dalla crisi nella fase 2, fatta anche di test e gestione territoriale della salute. Noi abbiamo fatto un menù delle caratteristiche tecniche, le
funzionalità definitive andranno inserite in un disegno globale del governo".
In particolare il Centro Medico Santagostino, si è occupato di mettere a punto il 'diario clinico', altra componente dell'app Immuni oltre al tracciamento, che "raccoglierà informazioni cliniche rilevanti per il Covid-19 e sulla base delle risposte dell'utente fornirà informazioni o indicazioni, anche in questo caso, a seconda di quello che il governo vorrà fare".