Una rappresentazione dell'Arena che sorgerà a Milano al quartiere Santa Giulia per le Olimpiadi invernali 2026 - Fotogramma
I lavori sono appena iniziati, ma i costi già quasi raddoppiano a causa degli extra che si fanno sentire. E che non riguardano solo i rincari registrati negli ultimi due anni dai materiali ma anche quello della manodopera, visto che per accelerare i lavori bisognerà costruire il manufatto organizzando le squadre degli operai su 3 turni da 8 ore, con un evidente aggravio delle spese per il personale. Un po’ come si era fatto per Expo 2015.
Insomma, lievita l’investimento per la realizzazione dell’Arena Santa Giulia, il palazzetto polifunzionale progettato dall’architetto britannico David Chipperfield, che ospiterà le competizioni di hockey su ghiaccio maschile in occasione delle Olimpiadi invernali di Milano e Cortina del 2026. L’annuncio è stato dato ieri a Palazzo Marino dal sindaco Beppe Sala, che a margine della mattina di lavori ha anche parlato di altre due opere connesse ai Giochi invernali, ovvero il destino del Palasharp a Lampugnano e dello stadio di San Siro, che ospiterà la cerimonia di inaugurazione di Milano-Cortina 2026. Per la prima, come ha precisato l’assessore all’Urbanistica e alle Rigenerazioni urbane Giancarlo Tancredi «si sta facendo una riflessione», sulla seconda il primo cittadino ha espresso tutta la sua preoccupazione. «Noi siamo in fervida attesa - ha detto Sala, che tra l’altro sabato sarà Istambul per la finale di Champions dove l’Inter sfiderà il Mancester City -. Questo vincolo su San Siro è un grandissimo problema. In un paio di mesi, non di più ci aspettiamo la risposta della soprintendenza, perché altrimenti diventa un problema. Non so cosa succederà al Milan e non sono in condizione di giudicare, anche se Paolo Maldini è certamente un mio amico, ma ho sentito riformulare l’ipotesi di Assago. Con il vincolo di San Siro è difficile fare un altro impianto di fianco perché rimangano due impianti così vicini».
Intanto a Santa Giulia gli scavi sono partiti lo scorso 25 maggio e l’investimento complessivo è già salito dagli iniziali 180 milioni di euro ad un +40/50% per materiali e manodopera (si tratta di un extra costo che va dai 70 ai 90 milioni in più). L’Arena dell’hockey potrebbe quindi arrivare a costare anche 270 milioni di euro.
«C’è indubbiamente una componente di costi che sono in aumento», ha confermato Klaus-Peter Schulenberg, ceo di Cts Eventim, la società che realizzerà e gestirà l’arena polifunzionale. L’aumento dei costi non preoccupa la società per quanto riguarda le tempistiche dei lavori e di consegna dell’arena in tempo per i Giochi invernali. L’opera verrà consegnata entro la fine del 2025, «non c’è ragione per cui questo progetto non possa essere consegnato nei tempi previsti», ha aggiunto ancora Schulenberg.
Il Comune di Milano sta pensando ad un modo per aiutare la società Eventim a ridurre l’impatto degli extra costi. «Ad oggi c’è una discussione aperta e non abbiamo formule per potere garantire loro un supporto, ma stiamo lavorando per cercare di darglielo - ha spiegato Sala -. L’inizio dei lavori anche in un momento così complicato è importante, loro si stanno prendendo un rischio imprenditoriale ma hanno esperienza sulla gestione e realizzazione di questo tipo di arene». La struttura potrà ospitare fino a 16 mila persone e potrà ospitare eventi sportivi, ma anche live show e concerti. Rimarrà quindi come eredità dei Giochi invernali per tutta la città. Anche perché ormai questi grandi eventi, come ha ricordato Sala, «si basano su regole precise, cioè sul minimizzare i costi, sulla sostenibilità e sulla legacy, cioè su qualcosa che rimanga anche per il futuro della città», visto che a Milano servono nuovi siti per ospitare eventi, vista la domanda che non sembra mai avere fine.
Se i lavori dell’Arena Santa Giulia hanno preso il via c’è ancora un’incognita sull’ex Palasharp, che dovrebbe ospitare l’hockey femminile. La struttura, che va riqualificata perché versa in una situazione di degrado da anni, potrebbe non essere più una sede olimpica. «Il progetto c’è e stiamo valutando se può essere una delle sedi, perché ci sono temi procedurali e di extra costi», ha ammesso Tancredi. Ma il sindaco non sembra preoccupato: «Qui la situazione è meno grave, perché si tratta di lavori manutentivi e non di costruzione. Ci stiamo ragionando, abbiamo una riunione tra soci nei prossimi giorni per mettere a punto una proposta definitiva. La mia preoccupazione era e continua a essere Santa Giulia».