venerdì 6 settembre 2024
Alle 19 giurerà al Quirinale. Intervista a Maria Rosaria Boccia su La7. La vicenda sotto la lente della Corte dei Conti
Si è dimesso il ministro Sangiuliano

Si è dimesso il ministro Sangiuliano - Ansa

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Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano si è dimesso. Ha inviato alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni una lettera con le «dimissioni irrevocabili». «Ti ringrazio per avermi difeso con decisione, per aver già respinto una prima richiesta di dimissioni e per l'effetto che ancora una volta mi hai testimoniato», si legge ancora. «Sono consapevole - continua il ministro dimissionario - di aver toccato un verso sensibile e di essermi attirato molte inimicizie avendo scelto di rivedere il sistema dei contributi al cinema ricercando più efficienza e meno sprechi». «Questo lavoro - prosegue Sangiuliano - non può essere macchiato e soprattutto fermato da questioni di gossip. Le Istituzioni sono un valore troppo alto e non devono sottostare alle ragioni dei singoli. Qui è in gioco la mia onorabilità e giudico importante poter agire per dimostrare la mia assoluta trasparenza e correttezza, senza coinvolgere il governo».

Intanto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questo pomeriggio la presidente del Consiglio dei ministri. Il capo dello Stato ha firmato il decreto con il quale, su proposta di Meloni, vengono accettate le dimissioni rassegnate da Gennaro Sangiuliano dalla carica di ministro della Cultura. Con lo stesso decreto è stato nominato ministro della Cultura Alessandro Giuli, presidente della Fondazione MAXXI. La cerimonia del giuramento del nuovo ministro avrà luogo al Quirinale alle ore 19.

La vicenda Sangiuliano «non è rimasta inosservata» e alla Corte dei Conti «si stanno facendo le valutazioni del caso». È quanto fanno sapere dalla magistratura contabile interpellata sulla vicenda che ruota attorno al ruolo di Maria Rosaria Boccia e al suo rapporto con il ministro della Cultura. L'avvocato del ministro della Cultura, Silverio Sica, afferma intanto che «non ci sono prove che sia stato ricattato, lo escludiamo certamente» e «per il materiale che abbiamo esaminato siamo nel pieno di una vicenda privatissima. Questa vicenda politicamente risponde a una logica della doppia morale tutta italiana, morale propria è quella dell'avversario». «Stiamo verificando una per una le dichiarazioni della dottoressa Boccia per renderci conto se c'è una violazione della riservatezza di quella che è stata la vicenda umana che ha accomunato per breve tempo queste due persone», ha aggiunto il legale spiegando che sui tempi dell'esposto «aspettiamo si calmi la vicenda politica e poi facciamo firmare la denuncia che andiamo a elaborare». «Se si è trattato di un piano studiato? Non sappiamo, dobbiamo verificarlo. Non escludiamo nessuna ipotesi rispetto a questo», ha detto ancora l'avvocato. In merito ai soldi pubblici, ha precisato che «non ci sono stati nemmeno per un caffè. Questa è una vicenda privatissima che si è trasformata, in base alla logica della doppia morale, in una vicenda politica».

Intanto questa sera, dalle 20.30, su La7 a In Onda andrà un'intervista esclusiva di Marianna Aprile e Luca Telese a Maria Rosaria Boccia. "A In Onda, le nuove rivelazioni sul caso Sangiuliano" annunciano i canali social della trasmissione. «Ho votato Giorgia Meloni, è una donna in gamba», ha detto Maria Rosaria Boccia a La7 che ha anticipato sui social una pillola della sua intervista.

Non è ancora arrivato in Procura, a Roma, l'esposto del parlamentare di Avs Angelo Bonelli sulla vicenda che coinvolge Sangiuliano depositato ieri in un commissariato della Capitale. I pm di piazzale Clodio, spiegano i vertici dell'ufficio giudiziario guidato da Francesco Lo Voi, nel momento in cui l'incartamento sarà alla loro attenzione procederanno formalmente all'apertura di un fascicolo, eventualmente in una prima fase a modello 45 (ossia senza indagati e ipotesi di reato) per poi affidare delega per effettuare indagini. «Alla luce di quanto accaduto nell'ultima settimana con l'affaire Boccia, il ministro della Cultura non può rimanere al suo posto, deve dimettersi immediatamente. Sangiuliano è attualmente un 'ministro' dimezzato, travolto dagli eventi, che non può rappresentare il nostro Paese durante in un contesto così importante come quello del G7 della Cultura», ha detto Bonelli. «La misura è colma, dopo due anni di gaffes, mancate riforme e una gestione politicizzata delle nomine dei direttori dei musei nazionali -ricordo a tutti l'utilizzo del criterio o per meglio dire pregiudizio, di ''italianità'' per la scelta delle guide delle più importanti realtà museali italiane- le dimissioni sono un atto dovuto e la Meloni dovrebbe accoglierle, invece continua a difendere ministri imbarazzanti o rinviati a giudizio come Santanchè e Delmastro», prosegue. Nell'esposto il parlamentare ipotizza i reati di indebita destinazione di denaro pubblico e rivelazione e utilizzazione di segreti d'ufficio. Lo stesso ministro ha annunciato la volontà di presentare una denuncia a carico di Maria Rosaria Boccia. In base a quanto si apprende al momento non ci sarebbero fascicoli aperti a Roma sulla vicenda.

Intanto dall'opposizione arrivano i primi commenti. «È la soluzione più giusta e più ovvia. Resta un mistero il perché la premier Giorgia Meloni abbia scelto di respingere le sue dimissioni tre giorni fa e lo abbia costretto alle scene indecorose di questi giorni. Meloni ha fatto una scelta politicamente inspiegabile. Comunque prima Sangiuliano si dimette e prima possiamo tornare a fare politica, finendola con questa telenovela. Serve una guida autorevole per la cultura in Italia. Speriamo bene». Lo scrive il leader di Iv Matteo Renzi su X.

«Offenderei l'intelligenza degli italiani che seguono il dibattito pubblico, se dovessi elencare le motivazioni per le quali il ministro della Cultura Sangiuliano si deve dimettere, che sono tutte cosi' evidenti e palmari che sorprende come in un paese del G7 sia possibile che un ministro sia ancora al suo posto dopo tutto quello che e' accaduto», dice Enrico Borghi (Iv). "Basti per tutti - riprende - l'articolo 54 della Costituzione, che fa dovere a chi e' dotato di poteri pubblici di assolverli con disciplina e onore. Circostanze che nella vicenda sono state gettate alle ortiche. Dentro uno scenario che va assumendo tratti inquietanti. Nella sua difesa, il ministro Sangiuliano ha detto testuale: 'ma quali dimissioni, ci sono ministri o membri del governo che hanno situazioni molto piu' complicate della mia'". "Chi sono questi ministri? Quali sono le 'situazioni piu' complicate' a cui allude il ministro Sangiuliano, dentro in gioco di rimandi e di specchi inaccettabile per le istituzioni? Ma qui il punto ora e' Giorgia Meloni: perche', sempre stando alla versione di Sangiuliano fornita in versione nordcoreana al Tg1, lei avrebbe rifiutato le dimissioni del ministro. E allora venga in Parlamento a spiegare agli italiani perche' ritiene che Sangiuliano, con il suo core', sia adeguato a rappresentare l'Italia davanti al mondo con il prossimo G7 cultura e nei prossimi appuntamenti in cui l'Italia, capitale mondiale della cultura, si affida a un ministro di simil fattura, che ormai ha superato la soglia del ridicolo ma che rischia purtroppo di farla superare al nostro Paese. E questo e' inaccettabile», conclude Borghi.

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