La casa della famiglia Mattei dopo l'incendio

Dodici persone sono state denunciate dalla polizia per i saluti fascisti esibiti durante la commemorazione di Primavalle, avvenuta nei giorni scorsi in ricordo di Stefano e Virgilio Mattei, figli dell'ex segretario della sezione Msi locale.
Si tratta, per la maggior parte, di militanti di formazioni politiche dell'estrema destra romana, tra cui ex attivisti, noti militanti e nuove leve di Forza Nuova e della sua emanazione giovanile Lotta Studentesca, oltre ad un elemento organico della tifoseria ultras di fede laziale. Oltre ai denunciati, la Digos capitolina ha identificato altre 15 persone, tutte legate agli ambienti della destra radicale. Ma ulteriori denunce potrebbero arrivare presto. Sono infatti al vaglio le immagini della polizia scientifica per risalire ad altri autori del gesto. Alla manifestazione avevano partecipato in tutto una cinquantina di persone.

Nel corso della commemorazione, che era stata regolarmente preavvisata il 16 aprile sul luogo dell'eccidio, al momento della chiamata del ''presente'' alcuni dei partecipanti hanno effettuato il saluto romano, tenendo il braccio destro teso verso l'alto. La Digos, che indaga sulla vicenda, ha applicato l'articolo 5 della legge 645 del 1952 (legge Scelba), che prevede una pena fino a tre anni di reclusione per chi "compie manifestazioni usuali del disciolto partito fascista ovvero di organizzazioni naziste".

Virgilio e Stefano Mattei morirono nell'incendio della loro casa di via Bernardo da Bibbiena, dove si è tenuta come ogni anno la commemorazione. Ad appiccare il fuoco, il 16 aprile 1973, erano stati alcuni estremisti di Potere Operaio: tre furono condannati a 18 anni di carcere. I due figli di Mario Mattei, che si salvò gettandosi dal balcone, avevano 22 e 10 anni.