giovedì 11 aprile 2024
Da domani 12 aprile torna il Roma Glocal Brightness. Per tutto il mese le notti di Torpignattara, quadrante Est, risplenderanno grazie alle installazioni di "light art" di dieci artisti internazionali
Laser, led, proiezioni: il festival dell'arte della luce illumina la periferia
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Un evento che unisce arte di strada, immagini immateriali, ritmi e riflessi tra architetture urbane. Torna dal 12 al 30 aprile nella Capitale il Roma Glocal Brightness, festival di giochi di luce e proiezioni, articolato in tre settimane di esibizioni delle diverse discipline della light art, quella corrente dell’arte urbana contemporanea legata alle arti visive e alle varie applicazioni della luce. Palcoscenico e schermo saranno infatti le piazze, le strade e le case del quartiere romano di Torpignattara, cosmopolita e multietnico, che ospiteranno l’ottava edizione dell’evento animato da dieci artisti internazionali. Le loro opere suggestive nobiliteranno luoghi quotidiani, letteralmente illuminandoli di nuova luce.

Álvaro Valdecantos

Il progetto, vincitore dell’avviso pubblico di Roma Capitale, si articolerà in 13 installazioni realizzate per i luoghi che le ospiteranno. Prodotto da Luci Ombre, è diretto da Diego Labonia, che dal 2015 porta a Roma opere di luce firmate da artisti visivi internazionali. Il tema conduttore di quest’anno è Share your light!, condividi la tua luce, a significare più una esperienza che un evento. La rassegna vuole diffondere la cultura della light art, per i suoi valori estetici, ma soprattutto per quelli relazionali ed esperienziali. Roma Glocal Brightness propone l’illuminazione artistica urbana come un linguaggio alternativo per favorire il confronto con l’altro. La ricetta è quella di unire cultura, arte, tessuto sociale ed economia, grazie alla collaborazione e al sostegno di realtà attive sul territorio.

Dal tramonto a notte fonda, gli eventi di light art permetteranno al pubblico di immergersi in angoli nascosti e non convenzionali della città, in un percorso artistico di esplorazione del patrimonio materiale ed immateriale della periferia. Difficile descrivere le installazioni di light art esposte: tra le più interessanti ci sono “Hic est ignes” dei Blivet che indaga sul fuoco, motore della rigenerazione periodica della Natura; in “Myrkvidr” di Yasuhiro Chida una ragnatela di fili di nylon riflette la luce emanata da una ruota di luci a led, creando migliaia di punti luminosi fluttuanti per ricreare il fenomeno della “polvere di diamante’’, quando in Antartide il ghiaccio che si cristallizza in aria riflette i raggi del sole.

Simone Marte

Cristalli anche in “Ekstasis” di Diego Labonia, con squarci che ricordano aurore boreali e paesaggi cosmici. “Fragments of reality – Densità fluorescenti” di Alessandro Lupi è un’installazione in movimento che funziona 24 su 24 senza energia elettrica grazie a piccoli specchi e al vento. “Knosos” di Malombra trae ispirazione da “Il Minotauro” di Durrenmatt, racconto sul mito di Teseo e del labirinto.

In “Dayhole” MediaMash propone la visione di un’utopica simultaneità di giorno e notte, attraverso la proiezione di un cielo diurno su di un supporto circolare sospeso nel cielo notturno, per una pura esperienza metafisica o surrealista. Infine, Quiet Ensemble presenta “Malerba – a forest within” in cui due bracci robotici afferrano la pianta, la scuotono in base ai dati del disboscamento, mentre l’altro, armato di videocamera, la riprende. Un invito agli spettatori a riflettere sulla fragilità e sull’interconnessione dei nostri ecosistemi.

Sono previsti convegni, incontri, workshop e laboratori per bambini, gratuiti e tenuti da docenti e professionisti del settore. Una metà degli eventi è gratuita, gli altri sono visitabili con un’unico piccolo di abbonamento. Per la mappa delle installazioni, i biglietti e tutte le informazioni su incontri e seminari c’è il sito di Roma Glocal Brightness

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