mercoledì 9 ottobre 2024
Terre des Hommes: in 10 anni maltrattamenti e abbandoni sono saliti del 34%. La violenza si consuma sempre di più sul corpo delle ragazze
L’immagine scelta da Terres des Hommes per la campagna “indifesa” 2024

L’immagine scelta da Terres des Hommes per la campagna “indifesa” 2024 - Terres des Hommes

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Quando arrivano nelle pagine di cronaca fanno notizia. Ma l’attenzione dei mass media non restituisce la vera dimensione di un fenomeno più diffuso di quanto si possa immaginare. Sono gli odiosi reati contro i minori: maltrattamenti, violenze sessuali, abbandoni. Ben 6.952 in Italia nel 2023 , una media di 19 ogni giorno, 95 in più rispetto al 2022. Una crescita del 34% in 10 anni, addirittura dell’89% dal 2006. I più diffusi sono i maltrattamenti in famiglia: 2.843 casi, più 6% dal 2022, raddoppiati dal 2013. A raccontare il lato doloroso dell’infanzia sono i dati elaborati dal Servizio analisi criminale della Direzione centrale Polizia criminale, resi noti dalla Fondazione Terre des Hommes, che ha elaborato il Dossier In-difesa 2024 su “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo”, presentato a Montecitorio in vista della Giornata internazionale delle bambine dell’11 ottobre. All’incontro anche il Presidente della Camera Lorenzo Fontana e la vice questore della Polizia di Stato Eugenia Sepe. La crescita degli indicatori, dicono i ricercatori, si spiega in buona parte con la crescita delle denunce.

Dalle 112 pagine del Dossier - che allarga lo sguardo al mondo, con focus tra l’altro sulla piaga delle mutilazioni genitali femminili e sulla condizione dei minori nei teatri di guerra - emerge che sono bambine e ragazze le più colpite, vittime nel 61% dei casi. Afar crescere la percentuale soprattutto i crimini di violenza sessuale e violenza sessuale aggravata, per l’89% e l’85% di vittime femminili. Poi gli atti sessuali con minorenni (il 79% su femmine), la detenzione di materiale pornografico e corruzione di minorenne (78% di vittime femmine), la prostituzione e pornografia minorile (64% su bambine o ragazze).

Più vittime maschili per l’omicidio volontario (67%), l’abbandono di minori o incapaci (61%), l’abuso dei mezzi di disciplina (59%) e la sottrazione di persone incapaci (55%). Parità nei reati di violazione degli obblighi di assistenza familiare (entrambi i generi al 50%) e di maltrattamenti in famiglia, l’aumento più significativo rispetto al 2022. In crescita anche le violenze sessuali, 912 casi (+1% dal 2022 ma +51% dal 2013), il secondo reato più diffuso; la sottrazione di persone incapaci (302 casi, +4% dal 2022 e +39% dal 2013); l’abbandono di persone minori o incapaci (568 casi, +3% dal 2022 e +25% in 10 anni); gli atti sessuali con minorenni (+3% dal 2022 e +5% dal 2013, con un totale di 444 casi); l’abuso dei mezzi di correzione o di disciplina (+1% con 349 casi; +47% dal 2013); la pornografia minorile (171 casi, aumentati dell’1% dal 2022 ma calati del 7% dal 2013).

Calano, invece la prostituzione minorile (28 casi), (-24% dal 2022 e -65% in 10 anni); la detenzione di materiale pedopornografico (59 casi, - 18% sul 2022 ma in aumento, sempre del 18%, rispetto al 2013); la corruzione di minorenne (94 casi, -12% in un anno e -24% dal 2013). Diminuiscono rispetto al 2022 le violenze sessuali aggravate (645 casi, -7%), ma in grave aumento (+73%) dal 2013. Invariati da 10 anni gli omicidi volontari con 12 casi. Per la vice questore Eugenia Sepe «i dati dimostrano un incremento delle denunce da parte delle vittime. Significa che le azioni delle Forze di Polizia con le campagne di informazione tese a scardinare gli ostacoli di carattere socioculturale, che alimentano ancora le violenze e gli abusi sui minori, stanno producendo risultati e fiducia delle vittime. Un risultato, tuttavia, che non distoglie il nostro sguardo dal “numero oscuro” di casi non denunciati e dai delitti che si consumano nel “mondo virtuale” dove i minori sono sempre più esposti ed indifesi».

«Due fattori devono farci riflettere – dichiara Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes – e cioè in primo luogo l’immagine della famiglia come luogo sicuro e accogliente, che mostra più di una crepa e chiama in causa tutti i nostri sforzi affinché i genitori non debbano affrontare in solitudine una fragilità che appare sempre più evidente. Poi la violenza, soprattutto fisica, che continua a consumarsi in maggioranza sul corpo delle bambine e delle ragazze. Ciò costringe tutti noi a non mollare nella battaglia culturale, per superare la struttura patriarcale e creare una società più inclusiva fondata sul rispetto dell’altro».
Le aggressioni contro i minori spesso anche sono virtuali. Dalla Relazione al Parlamento sullo tossicodipendenze emerge che il 45% degli studenti, specie le ragazze, riferisce di essere stata oggetto di cyberbullismo. Internet Watch Foundation rivela che la produzione della pedopornografia online è soprattutto una piaga dell’Occidente sviluppato: il 64% delle immagini analizzate era ospitato in server di paesi europei (includendo anche Russia e Turchia), seguite dal Nord America col 17%, in Asia il 14%.

Per il presidente Fontana il Dossier «restituisce una fotografia drammatica della condizione di marcata vulnerabilità. In particolare, come riconosciuto dall’assemblea generale dell’Onu, bambine e ragazze sono le più esposte. Dal conflitto in Ucraina fino ai piu’ recenti eventi in Medio Oriente abbiamo purtroppo assistito alla deplorevole pratica dello stupro come strumento di annientamento della persona». Fontana ricorda che «si stima che oltre 600 milioni di ragazze sotto i 18 anni siano state costrette a contrarre matrimoni precoci. E sono 4 milioni le bambine vittime di mutilazione genitale, con conseguenze atroci e devastanti». Anche l’educazione, msottolinea, presenta profili di grande criticità: «Secondo l’Unesco, oltre 100 milioni di bambine e ragazze non frequentano la scuola. Nessun Paese che ambisce a definirsi civile può consentire la violazione sistematica del diritto alla salute, alla sicurezza e all’istruzione. La loro negazione rappresenta un freno allo sviluppo».

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