Quando si dice che impuntarsi paga. E che per vedere riconosciuti i propri diritti quasi sempre bisogna lottare con le unghie e con i denti. Antonio è un ragazzo di dodici anni, affetto da autismo, che questa
mattina ha potuto partecipare alla cerimonia Tutti a Scuola,
organizzata al Quirinale per festeggiare l'inizio dell'anno
scolastico, solo dopo le proteste, sacrosante, dei genitori. A fine giornata l'emozione più forte: insieme alla mamma è stato ricevuto dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano. Lo racconta emozionata la stessa Lucia. La notizia
arriva come il migliore degli happy end in una giornata iniziata
nel peggiore dei modi. Dopo aver accompagnato il figlio a scuola,
Lucia era stata chiamata alle 9.30 dalle insegnanti perchè la
classe, un'ora dopo, sarebbe uscita per andare al Quirinale. Lei,
però, era all'oscuro di tutto. "Il nome di Antonio era nella
lista dei partecipanti - riferisce - ma l'insegnante di sostegno
non sapeva nulla. Era disponibile ad accompagnarlo, ma solo fino
alle 14.30, mentre la manifestazione si sarebbe conclusa alle
18.30. Non ho ritenuto opportuno andarlo a prendere nel bel mezzo
della cerimonia , così sono andata a scuola e l'ho ripreso
subito".
Una volta a casa, con Antonio triste e arrabbiato per l'accaduto,
Lucia cerca spiegazioni dalla preside, ma è solo grazie
all'intervento degli altri genitori, tra cui i coniugi
Sorrentino, che riesce a far valere le sue ragioni. Così la
vicepreside in persona si offre di portare il ragazzo al
Quirinale, dove in serata è stato ricevuto dal presidente della
Repubblica.
"Voglio raccontare al presidente Napolitano tutto quello che è
accaduto oggi - sottolinea Lucia - perchè non succeda più,
perchè ai nostri figli non sia più interdetto di partecipare a
una cerimonia come questa. Se Antonio è riuscito a partecipare
alla manifestazione, lo devo alla solidarietà delle altre
famiglie, ma anche alla forza che ho trovato unendomi insieme ad
altri genitori nel gruppo che sta portando avanti il progetto
Insettopia. Non sempre, però, si ha la forza di lottare, quella
di oggi è una storia a lieto fine, ma ce ne sono altre
irrisolte. Non deve succedere mai più".