sabato 3 agosto 2024
Stupore ma anche tristezza dopo l’arresto di un sacerdote 60enne. L'accusa: violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata
La scuola elementare e la Fondazione Assarotti a Genova, diretti dal sacerdote arrestato per presunti abusi

La scuola elementare e la Fondazione Assarotti a Genova, diretti dal sacerdote arrestato per presunti abusi - ANSA

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C’è grande stupore ma anche profonda tristezza a Genova dopo l’arresto da parte dei carabinieri del 60enne padre Andrea Melis, figura conosciuta e anche apprezzata nel mondo della scuola sul quale però ora pesano accuse gravi, quali violenza sessuale su minorenne, prostituzione minorile e tentata violenza aggravata.

La notizia del suo arresto è di oggi, preceduta dal tempestivo intervento dell’arcidiocesi di Genova, scattato quando era venuta a conoscenza delle indagini ed aveva perciò subito sospeso padre Melis. Ne informa una nota della stessa Arcidiocesi, dove si assicura vicinanza alle vittime e collaborazione agli investigatori: «In merito a quanto riportato su mass media locali in data 3 agosto – dice la nota - circa l’arresto di padre Andrea Melis, dei Padri Scolopi, accusato di abusi su minori, si esprime il dolore per i fatti denunciati e la vicinanza a chi ne è stato vittima e ai loro familiari. Quando a suo tempo si è avuto notizia dei fatti poi denunciati, l’Arcidiocesi di Genova, la Diocesi di Savona e l’Ordine Religioso hanno prontamente avviato la procedura canonica prevista in questi casi, informando il competente Dicastero Vaticano. Nei confronti del religioso sono stati presi da tempo i provvedimenti previsti dalla legge canonica e si è collaborato con le forze dell’ordine».

Nota scarna ma che contiene tutto, dal profondo rammarico per le ipotesi di reato, fino alla vicinanza di chi possa avere subito abusi.

Secondo le accuse della Procura di Genova e le indagini coordinate dal pm Federico Panichi, il sacerdote avrebbe abusato di uno (o forse più) minori, regalando oggetti quali sigarette elettroniche, offrendo cene, abiti, videogiochi e ricariche, per convincerli ad assecondare le sue richieste. I militari hanno perquisito la sua casa e sequestrato materiale di vario tipo. A far scattare le indagini é stata la famiglia di un giovanissimo, che non riusciva a comprendere perché il ragazzino possedesse oggetti costosi.

Una vicenda triste sulla quale si auspica facciano chiarezza totale le indagini.

Intanto padre Melis è ai domiciliari in una comunità del Levante genovese. Originario di Cagliari, è da molti anni in Liguria. La sua attività è sempre stata intensa: direttore della Scuola elementare e della Fondazione Assarotti di Genova, era presidente della Federazione di scuole cattoliche primarie e secondarie (la sede regionale) e parroco di Sant'Antonio da Padova a Finale Ligure, nel savonese.

Anche la Fidae esprime "dolore" per i fatti denunciati e in una nota firmata dalla presidente nazionale Virginia Kaladich dice di confidare «nella giustizia» e offre «vicinanza alle vittime». La Federazione già dal 22 giugno aveva ricevuto le dimissioni irrevocabili da presidente della sezione Liguria e ora «ha provveduto a sollevare padre Melis da tutte le cariche regionali e nazionali».

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