venerdì 19 luglio 2024
Attivisti di "Pro Vita & Famiglia" hanno mostrato il documentario che racconta la storia di una bambina dal concepimento al termine della gestazione. Critiche da Pd, Radicali e Giunta bolognese
Lo schermo sul quale è stato proiettato il video Baby Olivia a Roma lo scorso 12 luglio

Lo schermo sul quale è stato proiettato il video Baby Olivia a Roma lo scorso 12 luglio - Ansa

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Dopo Roma, “Baby Olivia” fa tappa a Bologna, portando con sé il solito strascico di polemiche. Nel bollente pomeriggio di venerdì 19 luglio, dalle 16, una quarantina di attivisti e simpatizzanti del movimento “Pro Vita e Famiglia” si è dato appuntamento nella centrale Piazza XX settembre, in zona stazione, per replicare anche nel capoluogo felsineo la proiezione (a ripetizione, su maxischermo) del documentario “Baby Olivia”, un video di circa tre minuti, creato con l’Intelligenza Artificiale, che racconta la storia di una bambina dal momento del suo concepimento al termine della gestazione.

Un’iniziativa non gradita ai Radicali Italiani, secondo cui la proiezione del video «è un insulto alle donne, la becera espressione di un’associazione reazionaria che vuole solo colpevolizzare l’aborto. Mentre la Francia introduce il diritto all’aborto nella Costituzione, noi siamo ancora al medioevo, con lettere scarlatte spedite via web contro il diritto all’aborto», ha detto il Segretario Matteo Hallissey.

Anche Giulia Bernagozzi, coordinatrice della Conferenza delle donne del Pd, ha contestato l’iniziativa, recandosi sul posto con una decina di persone, che hanno lanciato qualche slogan abortista con il megafono durante la manifestazione: «Come donne democratiche, insieme alle tante associazioni e movimenti - ha dichiarato Bernagozzi - saremo ancora una volta a presidio per la difesa e piena applicazione di una legge dello Stato, la 194, e al fianco delle donne e della loro libertà di scelta e autodeterminazione».

Imperturbabili i manifestanti, che hanno portato avanti l’evento, distribuendo volantini pro-life, guardati a vista dalla Polizia in assetto anti-sommossa.

Sulla vicenda è intervenuta con un comunicato anche la Giunta comunale di Bologna: «Esprimiamo il nostro sdegno per chi usa gli spazi della democrazia per veicolare intolleranza e attaccare la salute e l’autodeterminazione delle donne. Bologna, grazie ai suoi movimenti femministi, per i diritti civili e laicità dello Stato nei servizi pubblici è da sempre schierata a favore della libertà di scelta delle donne sul proprio corpo, esprimiamo il nostro sostegno alle cittadine e ai cittadini che stanno manifestando il loro dissenso alla campagna di ProVita & Famiglia».

Dissenso che viene, invece, stigmatizzato da Pro Vita & Famiglia: «Il fatto che centri sociali, collettivi femministi e consiglieri comunali di sinistra abbiano tentato di disturbare, impedire e sabotare lo svolgimento di una manifestazione regolarmente autorizzata dalle autorità – ha dichiarato Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia - è di una gravità inaudita, tanto più che l'unico intento del nostro evento era quello di ribadire la pura e semplice verità scientifica sull'origine e lo sviluppo della vita umana nel grembo materno, che comincia col concepimento. Non ci faremo intimidire da questi metodi violenti e antidemocratici, il prossimo appuntamento con Baby Olivia sarà venerdì 26 luglio ad Ancona».

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