ANSA
Continua a piovere e resta la paura in Emilia Romagna, dove si attende la tregua annunciata per lunedì. Da Palazzo Chigi i collaboratori stretti di Giorgia Meloni mandano foto per aggiornare la premier, impegnata al G7 in Giappone, sull’evolversi della situazione, e i leader che le sono al fianco scorrono con lei le immagini, restandone colpiti. Alcuni attivano i rispettivi ambasciatori. I ministri continuano a lavorare i rispettivi dossier, in attesa di martedì, quando con la presidente del Consiglio il Cdm dovrebbe varare il decreto con 20 milioni per la Regione.
Ma non basteranno, secondo il governatore Stefano Bonaccini, che lo stesso giorno sarà a Roma con i rappresentanti sindacali per incontrare il capo del governo. Il presidente dell’Emilia ringrazia Meloni «per aver accolto la nostra richiesta di rappresentare direttamente a lei e ai ministri competenti il quadro generale dopo la devastazione». Con il governo, dice il governatore, «lavoriamo come un sol uomo», come è giusto che sia in situazioni così drammatiche, continua. Non è il momento delle polemiche di chi cerca le eventuali colpe della tragedia. «Oltre a fermare il cemento serve un piano nazionale, che nel Paese per troppo tempo è mancato, che adegui strutture e infrastrutture a eventi estremi» come quello di questi giorni. Ora però bisogna far ripartire i vari settori e dai diversi ministeri sono arrivate rassicurazioni, mentre si attende la nomina di un commissario, che per Largo del Nazareno dovrebbe essere lo stesso presidente del Pd, che ha il quadro della situazione. Piuttosto il Pd aveva chiesto di dirottare i fondi del Pnrr che non si riescono a programmare sul territorio emiliano. Ma per i ministri per gli Affari europei Raffaele Fitto e per la Protezione civile Nello Musumeci, questo non sarà possibile.
«Il Pnrr ha dei percorsi ben chiari e un termine di spesa, che è quello del giugno 2026, quindi è evidente che questo non consente di poter utilizzare il Pnrr per interventi di immediata urgenza», spiega Fitto. Nel Piano «ci sono risorse per il dissesto, ma sono per progetti specifici. Il governo si riunirà martedì, cercando di dare risposte a quel territorio, perché siamo tutti fortemente colpiti da questa tragedia, poi - conferma il ministro - ci sarà la necessità di dare soluzioni organiche». Impegni e promesse stanno arrivano in gran numero, ringrazia Bonaccini. E si attende l’attivazione - chiesta fin dal primo momento dagli europarlamentari dem - del fondo di solidarietà messo a disposizione dalla Ue in casi di disastri ambientali. «Si tratta - spiegano - di un dispositivo importante già sbloccato per le emergenze climatiche del 2019, facendo arrivare oltre 200 milioni di euro all’Italia». Per ora, annuncia il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sono in arrivo i fondi Ice. È lo stesso titolare della Farnesina ad aver indicato all’Istituto per il commercio estero di destinare un fondo di tre milioni di euro per misure di sostegno straordinarie alle imprese dei territori alluvionati. «Un primo contributo di solidarietà diretto a favorire la ripartenza di alcune aziende del territorio », spiega il vicepremier di Fi. I danni, che per il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ancora non si possono calcolare, sono comunque molto ingenti. Il sindaco di Bologna Matteo Lepore parla di 5 o 6 miliardi. Sta di fatto che solo per il suo comparto Coldiretti ieri dava «a rischio almeno 50mila posti di lavoro», con territori dove per tornare alla stessa produttività «si impiegheranno 4 o 5 anni».
Chi intende ripartire subito per non mandare all’aria la stagione è il comparto turistico, spiega la ministra Daniela Santanché, pronta a «una campagna di promozione a supporto». Mentre il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e quello per lo Sport Andrea Abodi attenderanno che si concluda la fase dell’emergenza per valutare gli aiuti necessari ai rispettivi settori. «Stiamo lavorando con il governo per definire una serie di provvedimenti di urgenza - incalza Bonaccini - che possano venire incontro alle esigenze delle famiglie, dei lavoratori, delle imprese. Ancora una volta, l'Emilia Romagna è pronta rimboccarsi le maniche», assicura. E con lo stato di calamità si rimodulerà l'ordinanza della Protezione civile sullo stato di emergenza, estendendo il perimetro dell'area colpita, che comprende anche alcune zone di Marche e Toscana. Verranno sospesi o prorogati i termini dei pagamenti fiscali e contributivi, dei mutui e degli adempimenti giudiziari. Le opposizioni sono decise a collaborare eanonostacolarel’iterdel decreto. La segretaria del Pd Elly Schleinhasospesogliimpegnidella campagnaelettoraleperiballottaggi ed è rientrata in Emilia Romagna (cheèlasuaregione)perrestare in contatto con la giunta e gli amministratori del territorio. Con lei i due esponenti della segreteria Davide Baruffi e Igor Taruffi. Massima collaborazione, insomma, anche se per la deputata di Iv Elena Bonetti ora servirebbe «un patto per affrontare le sfide sistemiche» sul modello di Italia Sicura del governo Renzi. E per il portavoce di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli, si potrebbero usare i 15 miliardi del Ponte sullo Stretto per «mettere in sicurezza il Paese».